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Sanremo con Bisio e Virginia Raffaele. Baglioni: «Sarà il festival dell’armonia»

di Francesco Prisco

Claudio Baglioni con Virginia Raffaele e Claudio Bisio, team alla guida di Sanremo 2019

4' di lettura

Come sarà il 69esimo festival di Sanremo? «La stella polare è la canzone». Risponde così Claudio Baglioni, direttore artistico che per vezzo si è fatto chiamare prima «dittatore artistico» poi, da quando ha annullato il concorso dei Giovani, «dirottatore artistico». L’occasione è la conferenza stampa che ufficializza la conduzione di Claudio Bisio e Virginia Raffaele per la kermesse che andrà in onda su Rai 1 dal 5 al 9 febbraio. «Le canzoni - spiega il cantuatore - sono un’arte povera, ma riescono dove altre cose non ce la fanno, sanno creare una memoria, noi cerchiamo di salvaguardarla al meglio».

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Ospiti: Bocelli, Giorgia ed Elisa
Per Baglioni «Sanremo non è mai stato televisione. È un evento che deve avere il carattere di eccezionalità e tale deve rimanere, perché si rivolge a un pubblico molto ampio». E ancora: «Se l’anno scorso l’idea era portare l’immaginazione al Festival, quest’anno toccherà all’armonia. Il numero 69, quello di questa edizione, contiene in sé lo ying e lo yang». Sarnemo «dovrà essere un proponente di musica, un editore di nuove proposte». Bisio e la Raffaele sono, per lui, «Fratello Sole e Sorella Luna». Quanto agli ospiti, continua la linea «autarchica»: «Non ci saranno ospiti internazionali come già accadde l’anno scorso», spiega Baglioni. «Gli ospiti devono portare qualcosa, non promuovere qualcosa di slegato alla manifestazione. Sto aspettando proposte, al m0mento non ce ne sono ma Sanremo è internazionale di per sé stesso, non ha bisogno di “figurine”». Ospiti tutti italiani, insomma: Andrea Bocelli con il figlio Matteo, Giorgia ed Elisa.

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L’esclusione dei Dear Jack
Nella conferenza stampa, non manca qualche riferimento alle polemiche sui cantanti esclusi: «Da parte nostra non c’è stata alcuna censura sulle canzoni presentate», ha detto Baglioni rispondendo a una domanda sull’esclusione del brano sulla pedofilia di Pier Davide Carone che ha mobilitato i social. «Mi dispiace per la polemica che si è creata intorno all’esclusione di Carone assieme ai Dear Jack. Non c’è stata alcuna intenzione censoria. Quella che abbiamo stilato è sicuramente una graduatoria opinabile, ma del resto l’infallibilità non esiste. Mi è costato dire di no».

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Bisio: «Io e la Raffaele avremmo dovuto fare Zelig»
Virginia Raffaele e Claudio Bisio formeranno insomma con Claudio Baglioni il terzetto dei conduttori del prossimo Festival di Sanremo. «Non abbiamo mai lavorato insieme. Avremmo dovuto fare “Zelig” insieme», racconta il comico. «Ci incontrammo una sera a cena, lei era afona. È stata la serata più bella della mia vita. Mica per caso: ero a cena con una donna afona». La Raffaele ricambia i complimenti: «Per me Bisio è un mito. Ero bambina e lui già era un grande. Anche perché io ero bambina e lui era già grande». Quanto alla durata delle serate e al loro impatto sul palinsesto di Rai 1, «sforeremo sicuramente - spiega l’autore Claudio Fasulo - dato il numero di artisti in gara. Anche quest’anno avremo un pre festival e un dopo festival. Il dopo festival sarà affidato a Rocco Papaleo. La sera del 5 si esibiranno tutti e 24 i campioni con i loro brani. Nella seconda e nella terza avremo 12 campioni a puntata. Le valutazioni avverranno con il contributo di televoto, giuria demoscopica e sala stampa. Nella serata del venerdì i campioni porteranno loro ospiti per versioni modificate dei loro brani. Finale il sabato con la determinazione dei tre migliori».

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Budget dell’evento: 12 milioni
Per Teresa De Santis, direttore di Rai 1, «il Festival ha avuto un decalage dei costi fortissimo negli ultimi anni, senza compromettere il prodotto. Negli ultimi tre anni il budget è rimasto costante. I costi vivi sono sui 12 milioni, stimiamo che con la raccolta si possa arrivare almeno al doppio di quella cifra, se non al record della maggiore raccolta di sempre». Sanremo, per il direttore, «è un continuo ritorno. Saranno 25 anni che seguo il festival per i motivi più disparati. Mi sono occupata di musica per tanti anni e ho pensato che sarebbe stato bello uscire con dichiarazioni pubbliche per la prima volta in questa circostanza. È l’appuntamento più importante per il palinsesto della tv pubblica. La musica è un elemento importante per il Paese e Rai 1 è la sintesi dello storytelling del Paese. Ho ereditato la struttura di questo festival e sono felicissima di avere Bisio e la Raffaele nel cast. Dobbiamo cominciare a lavorare - continua la dirigente - alla successiva edizione». Quanto alla linea editoriale di Rai 1, «la rete si affaccerà sull’informazione. Il Paese ne ha bisogno: si sente in una fase di incertezza. Non è un caso se, finora, quando siamo intervenuti, come nei casi di Corinaldo e dell’attentato di Strasburgo, il pubblico ha risposto bene». Come andrà la raccolta pubblicitaria? Roberta Lucca, direttore commerciale e marketing Rai, è molto ottimista: «Arriviamo da due anni di raccolta record ma quest’anno contiamo su un incremento del 5 per cento. Attraverso fattori come pianificazioni crossmediali e iniziative sul territorio».

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