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Cannes, Bellocchio in concorso con la psicologia del «Traditore» Buscetta

di Cristina Battocletti

Il caso Moro raccontato agli studenti con il film di Bellocchio

2' di lettura

Il traditore di Marco Bellocchio con Pier Francesco Favino nel ruolo di Tommaso Buscetta sarà in concorso a Cannes. Lo ha annunciato il delegato generale Thierry Fremaux che ha svelato giovedì 18 aprile in conferenza stampa a Parigi i titoli della selezione ufficiale della 72edizione del Festival di Cannes (dal 13 al 25 maggio). I l film, prodotto da Ibc Movie - Kavac Film con Rai Cinema, sarà distribuito in Italia da 01 Distribution al cinema dal 23 maggio, nel giorno dell’anniversario della Strage di Capaci, dove nel 1992 persero la vita il giudice antimafia, Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.

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La storia inizia con l’esponente di Cosa Nostra, seguito in Brasile dai «corleonesi» di Riina, e attraversa le fasi della sua vita, il passaggio a collaboratore di giustizia, il rapporto con Falcone e la testimonianza al maxiprocesso che mise sotto accusa l’organizzazione mafiosa siciliana, per crimini di mafia, tra cui omicidio, traffico di stupefacenti, estorsione, associazione mafiosa.

Buscetta, detto anche «Boss dei due mondi», morì in America di malattia 19 anni fa. Marco Bellocchio, che l’anno scorso aveva fatto una comparsata sulla Croisette con il corto La lotta, ha dichiarato che a spingerlo a girare la pellicola è stato il concetto di tradimento e delle sue sfaccettature, coinvolgendo nel ragionamento anche le azioni di Totò Riina e i Corleonesi, che sarebbero stati a loro volta traditori dei principi sacri di Cosa Nostra.

Il regista Marco Bellocchio sul set de «Il traditore»

«Solo un narratore visionario e originale come Marco Bellocchio poteva affrontare una materia delicata e incandescente come quella che ruota intorno alla figura di Tommaso Buscetta», ha commentato Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema.

Bellocchio ha da sempre nel dna del suo cinema l’impegno sociale, partendo dal film d’esordio I pugni in tasca, che allora ruppe i crismi del mondo borghese anticipando una nouvelle vague italiana, assieme all’amico e sfidante di sempre Bernardo Bertolucci, tre anni prima delle rivolte del 1968. In Buongiorno, notte del 2003 aveva portato sugli schermi il rapimento del segretario della Democrazia Cristiana, Aldo Moro, da partedelle Brigate Rosse nel 1978. In Fai bei sogni (2016) ha affrontato la vicenda dell’eutanasia di Eluana Englaro. Ne Il traditore, come in Buongiorno, notte Bellocchio porta la macchina da presa sulla cronaca, ma soprattutto sull’aspetto psicologico di Buscetta. Il regista piacentino nel 1967 si è aggiudicato per La Cina è vicina il Leone d’argento a Venezia, dove nel 2011 gli è stato conferito il Leone d’oro alla Carriera. Nel 1991 ha vinto l’Orso d’argento per La condanna. A Cannes quest’anno concorrerà, tra gli altri, con Pedro Almodovar, i fratelli Dardenne, Xavier Dolan , Ken Loach e Terrence Malick.

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