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Borse brindano a progressi Usa-Cina. Milano recupera il 17,5% da inizio anno

di Chiara Di Cristofaro e Stefania Arcudi

(REUTERS)

6' di lettura

Borse europee positive (Parigi +0,84%, Francoforte +1,7%, al massimo da inizio ottobre, Madrid +1,3% e Londra +0,2% circa, più lenta a causa del caos Brexit), spinte dai progressi nel dialogo tra Stati Uniti e Cina su un accordo, che appare a portata di mano, per mettere fine alla guerra commerciale. A incoraggiare gli investitori anche i dati macro in arrivo dalla Cina. Tutto questo ha sostenuto, in Europa e a Piazza Affari, i comparti più esposti al tema trade, in particolare auto, industria e semiconduttori. Milano (+1,08%) ha chiuso il gap dallo strappo con Bruxelles di inizio autunno: ha chiuso a 21.755,88 punti, livelli che non si vedevano da fine settembre e sui massimi dall'8 agosto 2018. Inoltre da inizio anno il Ftse Mib sale del 17,5%, mentre dal minimo del 27 dicembre ha recuperato il 20,4%.
L'ottimismo di oggi sui mercati è legato alle attese positive per l'andamento dei colloqui tra Cina e Stati Uniti. Molti nodi centrali dell’accordo sarebbero stati risolti, anche se restano ancora da definire le modalità di monitoraggio sull’osservazione dei contenuti dell’accordo da parte della Cina così come il futuro dei dazi. Intanto, Larry Kudlow, il consigliere economico di Donald Trump, ha sottolineato che le divergenze con Pechino non sono state ancora risolte ma il fatto che la Cina abbia riconosciuto le preoccupazioni di Washington rappresenta è simbolo dei «grandi progressi» fatti. Tutto questo dà slancio anche a Wall Street, che tira il fiato in un contesto in cui l'economia mondiale dà segni di rallentamento. Positive anche le indicazioni che sono arrivate dal settore servizi: in primis dalla Cina, poi dall'Europa e in particolare dall'Italia, con gli indicatori Pmi tutti in ripresa. Sul fronte Brexit, dopo sette ore di riunione la Premier May ha aperto alla possibilità di una soft Brexit cercando il compromesso con il leader dell’opposizione, puntualizzando che intende chiedere un ulteriore rinvio alla Ue oltre il 12 aprile, ma non oltre il 22 maggio.

Andamento Piazza Affari FTSE Mib
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Sul Ftse Mib corre St, bene industriali, in coda A2a
In Europa e a Piazza Affari brillanti i comparti più esposti al tema trade, in particolare auto, industria e semi conduttori. A Milano ottima performance per Stmicroelectronics (+5,79%), Pirelli (+3,4%) e Prysmian (+2,2%), così come per il comparto bancario, ieri colpito dalle vendite e oggi sostenuto anche dal calo dello spread (269 alla chiusura, contro i 273 di ieri). Rapida soprattutto Unicredit (+2,73%) che, secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, sarebbe vicina ad un settlement da 900 milioni di dollari con le autorità americane per la vicenda dei presunti finanziamenti ai paesi sanzionati (Iran). In coda A2a (-2,61%), con il comparto utility in discesa e dopo i conti 2018, positivi, e l'aggiornamento del piano industriale, ora al 2023, secondo alcuni analisti sotto le stime.
Tra i titoli del risparmio gestito positiva Azimut (+2,74%), che prosegue il suo recupero dai minimi toccati nel dicembre scorso. Il titolo da inizio anno ha messo a segno un balzo del 60% circa. Oggi le azioni sono state sostenute da un'intervista al Sole 24 Ore del presidente Pietro Giuliani che sottolinea che la società è alla ricerca di un partner che sia in grado di aumentare l'esposizione estera in aree ritenute chiave, come l'America Latina o il Sud Est asiatico preservando l'indipendenza del gruppo. Fiat Chrysler Automobiles (+0,2%) non ha sfruttato l'accelerata del comparto in Europa (+1,5% l'Euro Stoxx 600 di settore), ancora penalizzata dal calo delle vendite in Italia e negli Stati Uniti. A passo rapido invece Leonardo (+0,92%) che, attraverso la controllata statunitense Leonardo Drs, si è aggiudicata due contratti, per circa 200 milioni di dollari, per l'Esercito statunitense. Restano indietro le utility, con Hera in calo dell'1,09% e Snam Rete Gas e Terna poco sopra la parità.

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Fuori dal listino principale, corrono Brembo e Chl
Ben comprate i titoli Brembo dopo che Bombassei si è detto disponibile a scendere sotto il 50% in caso di M&A. Bene Anima Holding (+1,88%) anche se gli analisti di Citi hanno tagliato il rating da buy a neutral. Rialzo del 3,11% per Mediaset, mentre Prosiebensat a Francoforte è balzata del 5,6%: ieri il presidente Fedele Confalonieri è tornato a parlare di alleanze in Europa come una strada obbligata per il gruppo, riaccendendo le ipotesi di un merger con i tedeschi. Infine, settimana record per il gruppo dell'information technology e dell'e-commerce Chl (+20,63%), che ha raddoppiato il proprio valore in Borsa e ha visto salire a oltre 30.000 gli azionisti. Il titolo è anche uno dei più movimentati con scambi medi di oltre 70 milioni di azioni giornaliere, circa il 7% del capitale.

Andamento dello spread Btp / Bund
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In Europa industriali, tecnologici e auto tra i migliori
Sulle piazze del Vecchio Continente, così come a Milano, hanno brillato soprattutto i comparti più esposti al tema commerciale, come le auto (+1,54% l'Euro Stoxx 600 di settore), l'industria (+1,62%) e i tecnologici (+1,74%). Per quanto riguarda i titoli, corrono i semiconduttori, con St in rally del 5,67% a Parigi e Infineon Technologies in accelerata del 4,39% a Francoforte e Asml del 2,16% ad Amsterdam. A passo rapido anche i titoli delle quattro ruote, con Renault (+1,3% a Parigi) e le tedesche (Volskwagen +1,66% e Bmw +1,87% a Francoforte) che hanno registrato le performance migliori. Tra le banche positive alla Borsa tedesca Deutsche Bank (+0,88%) e Commerzbank (+0,53%), dopo le indiscrezioni di stampa secondo cui il comitato direttivo di Commerzbank è chiamato a decidere se intensificare i colloqui di fusione con la rivale e discuterà su come procedere in una riunione ordinaria fissata per il 9 aprile.

La sterlina torna a salire, l'euro recupera oltre 1,12 dollari
Il clima di ottimismo dei mercati questa notte si è tradotto in un deprezzamento delle valute rifugio (yen e franco svizzero) mentre si stanno apprezzando le valute emergenti e soprattutto la sterlina dopo l’apertura della May a trovare un accordo con l’opposizione. «La sterlina ha iniziato a guadagnare terreno da quando Theresa May ha approcciato il Partito Laburista di Jeremy Corbin per la questione Brexit, una mossa accolta positivamente dai mercati», commenta Ricardo Evangelista di ActivTrades. «Con una mossa che potrebbe portare a un ulteriore ritardo nell'attivazione dell'articolo 50, e il prolungamento della permanenza del Regno Unito nell'unione doganale dell'Ue, il primo ministro britannico ha avviato una nuova linea di sforzi per raccogliere sostegno sufficiente per una Brexit ordinata», aggiunge l'analista. Il cambio euro/sterlina è così tornato in prossimità di area 0,85 mentre il cross contro dollaro si sta riportando verso quota 1,32. L'euro/dollaro, invece, ha accelerato dopo i dati positivi del Pmi servizi, notano da Mps Capital Services.

Spread chiude in calo a 269 punti
Chiude in calo lo spread tra BTp e Bund sul mercato secondario dei titoli di Stato, recuperando ancora un po' di terreno dopo lo scarto di inizio settimana legato al cambio di benchmark sulla scadenza decennale italiana. A fine giornata il differenziale di rendimento tra il nuovo BTp decennale benchmark (Isin IT0005365165) con scadenza agosto 2029 e il pari scadenza tedesco viene indicato a 269 punti base dai 273 punti della chiusura di ieri. In lieve rialzo invece il rendimento sulla scadenza decennale, al 2,69%, dal 2,68% del closing della vigilia.

Usa, +129mila posti lavoro privati a marzo, incremento minore da 18 mesi
Crescita inferiore alle previsioni per l'occupazione nel settore privato statunitense a marzo. Secondo il rapporto mensile redatto da Macroeconomics Advisers e dall'agenzia che si occupa di preparare le buste paga Automatic Data Processing, a marzo sono stati creati 129.000 posti di lavoro rispetto a febbraio, mentre le stime erano per +173.000. Si tratta dell'incremento più contenuto da 18 mesi. Nel settore dei beni c'è stata una contrazione di 6mila unità e in quello dei servizi un +135.000. Secondo Adp, le aziende di piccole dimensioni (con meno di 50 dipendenti) hanno assunto 6mila persone; in quelle di medie dimensioni (con 50-499 dipendenti) c'è stato un +63mila e in quelle grandi l'incremento è stato di 60mila unità.
In calo invece l'indice Pmi servizi, che ha comunque superato le previsioni.
La lettura finale dell'indice servizi Pmi, redatto da Markit, si è attestata a 55,3 punti dai 54,8 punti della lettura intermedia e dai 56 punti di febbraio. Il dato si conferma a un livello associato a un'espansione della congiuntura, ovvero superiore a 50 punti. Markit ha sottolineato che «nonostante la crescita della produzione e della domanda dei clienti, la fiducia delle aziende è scesa ai minimi del dicembre 2017».

Il petrolio gira in negativo dopo rialzo inatteso scorte Usa
Dopo i rialzi della prima parte della seduta, con il Brent che si era avvicianto ai 70 dollari al barile (sui massimi da 5 mesi) su segnali di minore produzione da parte dell’Opec, il petrolio ha girato in negativo dopo il dato sulle scorte americane, che nella settimana conclusa il 30 marzo scorso, sono inaspettatamente aumentate. Il dato è salito di 7,238 milioni di barili a 449,521 milioni di unità, dopo il rialzo a sua volta inatteso di 2,8 milioni di barili nella settimana precedente e contro attese degli esperti per un ribasso di 0,5 milioni di unità. Secondo i dati diffusi dal dipartimento dell'Energia, gli stock di benzina sono scesi di 1,781 milioni di barili a 236,839 milioni di barili, contro attese per un calo di 2 milioni dopo la flessione di 2,883 milioni di unità nei sette giorni precedenti.

(Il Sole 24 Ore Radiocor)

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