FOOD TRENDS

Ruby Chocolate, quel tocco rosa che piace ai Millennials

di Maria Teresa Manuelli

3' di lettura

E' stato premiato negli Stati Uniti e in Medio Oriente per la sua innovazione, riconosciuto a livello mondiale come food trend del 2019 dall'agenzia di ricerca internazionale Innova Market Insights, da Foodbev, da Nikkei Trendy, ed è tra i “5 prodotti più innovativi del 2018” secondo le riviste di settore.

Il Ruby Chocolate, quarto gusto di cioccolato lanciato due anni fa da Barry Callebaut, leader mondiale nella produzione di cioccolato e di prodotti di cacao di alta qualità, è pronto a conquistare le pasticcerie di tutto il mondo. Il gruppo svizzero lo ha presentato in Europa all'ISM 2019, la più grande fiera mondiale di dolci e snack che si tiene dal 27 al 30 gennaio a Colonia, in Germania, annunciando la partnership con 11 nuove aziende - Libeert, Heilemann, Martinez, Cafe Tasse, Noi Sirius, Hug Wernli, Limar, Minor, Confetti Matrix, Witor's, Läckerli Huus - per lanciare prodotti a base di cioccolato Ruby. Tra i brand già partner ci sono, invece, le inglesi Prestat, Fortnum & Mason, le belghe Leonidas e Vandemoortele, Kit Kat, la finlandese Fazer, l'olandese Van Delft e l'italiana Baci Perugina.

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Martin Diez

Richieste dal mercato superiori alla produzione
“Il cioccolato Ruby – commenta Pablo Perversi, Chief Innovation, Sustainability & Quality Officer e Global Head of Gourmet di Barry Callebaut – è stato introdotto in oltre 40 mercati in tutto il mondo: Europa, Medio Oriente, Asia-Pacifico e Sud Africa. Al punto che oggi la domanda del mercato supera la nostra produzione, ma onoreremo le richieste”. Prossimo obiettivo sono gli Stati Uniti, dove Barry Callebaut ha già ricevuto molta attenzione dai media e dalle agenzie di ricerca e un premio dalla NCA-National Confectionary Association come fornitore più innovativo. “Le agenzie di ricerca Ipsos e Haystack – prosegue Perversi – hanno condotto un'ampia ricerca qualitativa e quantitativa sui consumatori nel grande mercato degli Stati Uniti, in quello innovativo del Regno Unito e in quello pionieristico del Giappone. In tutti questi, Ruby ha ottenuto i migliori apprezzamenti tra i Millennials. Durante la ricerca abbiamo scoperto che questo nuovo gusto soddisfa un bisogno che nessun altro cioccolato ha ancora potuto soddisfare: quello di “indulgenza edonistica”. Ovvero quel bisogno proprio dei Millennials che vivono una vita nomade, affamati di gioia intensa e immediata”.

L'invenzione di questo cioccolato è il frutto del lavoro dei centri R&S di Barry Callebaut, con sede in Francia e in Belgio, della Jacobs University e di oltre 175 anni di esperienza nella produzione di cioccolato. Barry Callebaut ha presentato Ruby a Shanghai nel 2017, dopo oltre dieci anni di sviluppo. E' realizzato con la fava Ruby di cui, attraverso un processo di lavorazione, l’azienda è riuscita a esaltare il sapore e la tonalità di colore naturalmente presenti nel chicco della pianta. Il gusto è descritto come un equilibrio tra il sapore dei frutti di bosco e una sensuale morbidezza.

Un gusto nuovo dopo 80 anni
“È la prima volta in 80 anni che l'industria del cioccolato ha un nuovo tipo di cioccolato con cui lavorare. Di conseguenza, c'è molta eccitazione”, commenta Martin Diez, pastry chef di Barry Callebaut. L'arrivo di Ruby negli Stati Uniti, per esempio, è stato annunciato nel corso di Saturday Night Live, show di fama mondiale. In Australia, secondo la stazione radio australiana Smooth FM, la rete è letteralmente impazzita quando Nigella Lawson lo ha presentato a Masterchef. E Hollywood ha avuto il suo assaggio di cioccolato Ruby al party ufficiale post-Oscar. “Anche Ruby fa parte di “Forever Chocolate” – aggiunge Diez –, il piano di Barry Callebaut per promuovere il cioccolato sostenibile, attraverso la Cocoa Horizons Foundation”.

Con un fatturato annuo di circa 6,9 miliardi di franchi svizzeri (circa 6 miliardi di euro) nell'esercizio fiscale 2017/18, il gruppo Barry Callebaut di Zurigo è il principale produttore mondiale di cioccolato. Il gruppo gestisce circa 60 impianti di produzione in tutto il mondo e impiega una forza lavoro globale di oltre 11.500 dipendenti.

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