agricoltura

Promozione del vino all’estero: progetti da Stato e Regioni

di Rosanna Zari

(© Joan Mercadal)

2' di lettura

Cento milioni per la promozione del vino fuori dall’Italia. Il 28 marzo la Conferenza Stato-Regioni ha approvato un decreto del ministro dell’Agricoltura, Gian Marco Centinaio per la promozione del vino nei paesi terzi, in base all’articolo 45 del regolamento Ue 1308/2013, noto anche come la nuova Ocm. La norma, ora all’analisi della Corte dei conti e in corso di pubblicazione, prevede uno stanziamento di 100 milioni, cofinanziati con fondi europei, di cui il 30% sarà gestito direttamente dal ministero ed il restante 70% dalle Regioni.

Il decreto, basandosi anche su quello emanato nell’ultima annualità (il Dm 60710/2017), rappresenta una sorta di linea guida per l’emanazione di successivi bandi regionali, ma anche di quello ministeriale per il finanziamento dei progetti di sua competenza. Si avranno così progetti nazionali relativi a diverse aree del nostro paese (almeno tre Regioni) e progetti regionali per la valorizzazione dei singoli vini o di gruppi di vini.

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Il contributo a fondo perduto è pari al 50% delle spese sostenute: naturalmente sarà poi definito un limite massimo ed uno minimo per progetto e partecipante. Per quanto attiene l’oggetto del finanziamento, sarà quello della promozione dei vini Dop, Igp, spumanti di qualità, spumanti aromatici e vini con l’indicazione della varietà, ossia vini di qualità certificata.

La misura “promozione” potrà finanziare progetti che prevedano investimenti per: azioni in materia di relazioni pubbliche, promozione e pubblicità; partecipazione e manifestazioni, fiere ed esposizioni d’importanza internazionale; campagne di informazione; studi per valutare i risultati delle azioni di informazione e promozione.

Occorrerà quindi attendere i singoli avvisi per conoscere le modalità di presentazione, i requisiti per l’assegnazione delle priorità e le relative scadenze. I beneficiari del sostegno, oltre ai singoli produttori vitivinicoli, saranno anche le organizzazioni di produttori di vino e loro associazioni, le organizzazioni interprofessionali, i consorzi di tutela,le cooperative, le reti d’impresa.

La necessità di finanziare questo settore è dettata dal fatto che il vino è sicuramente uno dei settori trainanti del nostro agri-food, sia a livello nazionale che internazionale. Il decreto, messo in relazione con quello sull’enoturismo dello scorso marzo, completa il sostegno ad una delle filiere di maggior spicco per la promozione del made in Italy nel mondo. Da molti anni questo tipo di finanziamenti aiuta le nostre aziende ad uscire dal mercato locale per entrare in circuiti internazionali che consentono loro di gestire meglio la propria clientela ed assecondare i consumatori per limitare le fluttuazioni a cui questo prodotto è sottoposto. Anche altre filiere, allo stesso modo, avrebbero bisogno di andare verso un’integrazione orizzontale e verticale per aggredire meglio i mercati esteri.

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