Africa come il messico

Trump all’Europa: per fermare i migranti costruite un muro nel Sahara

La vita di confine negli scatti al muro che separa Messico e Usa

2' di lettura

Donald Trump ha suggerito alla Spagna una soluzione abbastanza drastica per l’emergenza migratoria: costruire un muro nel Sahara, come «quello che abbiamo fatto in Messico». A rivelarlo ai media spagnoli è stato Josep Borrell, ministro degli Esteri di Madrid, a margine di un evento nella capitale.

L’incontro fra i due, secondo fonti diplomatiche citate da El Pais, sarebbe avvenuto in concomitanza con la visita dei reali spagnoli alla Casa Bianca dello scorso fine giugno. Borrell ha respinto subito il suggerimento del presidente Usa, dopo avergli dovuto spiegare che il deserto del Sahara è più esteso del confine Usa-Messico (Trump era convinto del contrario) e ospitato da territori stranieri. Un portavoce del ministero degli Esteri spagnolo ha confermato ai media internazionali la ricostruzione riferita da Borrell, anche se non è disponibile a ulteriori commenti.

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Madrid inoltre non ha sovranità sul Sahara e quindi dovrebbe costruire il muro in territorio straniero. La Spagna possiede solo due piccole enclavi sulla costa nordafricana, Ceuta e Melilla, separate dal Marocco da controverse recinzioni metalliche. Enclavi che naturalmente diventano centri di attrazione per i migranti africani che cercano una vita migliore in Europa o scappano da persecuzioni e conflitti.

Spagna in crisi, ma «no a soluzioni alla Salvini»
La Spagna sta vivendo in questi mesi un picco di flussi migratori che va in direzione contraria al brusco calo registrato da Italia e Grecia. Madrid ha affrontato dall’inizio dell’anno almeno 33.600 sbarchi, contro i circa 22.100 della Grecia e i quasi 20.800 dell’Italia, ma il trend sembra destinato a crescere. Borrell, già presidente del Parlamento europeo, ammette l’esistenza di un problema su scala europea («Alcuni paesi non sono strutturati per l’accoglienza») ma respinge l’idea di una soluzione «alla Salvini». L’allusione è alla chiusura dei porti, giudicata una strategia poco incisiva sul lungo termine. Borrell si è mostrato critico anche nei riguardi di un «ipotetico piano Marshall per l’Africa», spiegando che il progetto di cooperazione annunciato dalla Ue si regge su numeri molto più bassi di quelli che avevano finanziato lo European recovery act nel dopoguerra.

Muro con il Messico, niente fondi
Trump invece vuole restare fedele alla promessa di muro col Messico ma ancora una volta si è visto negare i fondi dall'ultima legge di spesa concordata al Congresso, dove i repubblicani non vogliono aprire pericolose battaglie con i democratici alla vigilia delle incerte elezioni di metà mandato del 6 novembre, dove il Partito repubblicano rischia di perdere la maggioranza alla Camera ed è in bilico pure al Senato.

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