dopo i contrasti con macron

Francia, si dimette il ministro dell’Interno Collomb

Macron, Sondaggi a picco, via Hulot e Fleissel,i 2 ministri piu' popolari

2' di lettura

Il presidente francese Emmanuel Macron alla fine è stato costretto ad accettare le dimissioni del suo ministro degli Interni Gerard Collomb. Il governo francese perde così un altro pezzo da novanta, dopo le recenti dimissioni dei ministri dell’ambiente e dello sport.

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Collomb, 71 anni, ex esponente del partito socialista, divenuto uno dei primi e più ferventi sostenitori di Macron, aveva dichiarato già dichiarato due settimane fa a Le Figaro di volersi dimettere per poter candidarsi alle elezioni nel 2020 come sindaco della sua città natale, Lione, incarico già ricoperto in passato. «Il popolo francese e il popolo di Lione hanno bisogno di chiarezza, quindi confermo la mia richiesta di dimettermi», ha risposto Collomb quando gli è stato chiesto se sarebbe rimasto come ministro degli Interni dopo che Macron aveva inizialmente rifiutato le sue dimissioni lunedì.

Martedì, lo staff di Macron ha detto che il presidente aveva accettato le dimissioni di Collomb e che il primo ministro Edouard Philippe, che avrebbe cancellato un viaggio in Sudafrica, avrebbe assunto le sue responsabilità fino a quando non fosse stato trovato un sostituto. La posizione di Collomb è stata valutata in Francia come una sfida senza precedenti all’autorità di Macron.

Inizialmente Collomb aveva dichiarato che si sarebbe dimesso dopo le elezioni europee nel maggio 2019, ma spinto dalle richieste dell’opposizione, il ministro ha deciso di anticipare le sue dimissioni da responsabile di uno dei portafogli più sensibili in Francia (si pensi solo agli attentanti terroristici di matrice islamista che hanno ucciso centinaia di persone dal 2012).

Collomb, nelle ultime settimane, era stato critico nei confronti di Macron, parlando di «mancanza di umiltà» da parte del presidente, da lui ritenuto fuori contatto con la gente comune. «Pochissimi di noi possono ancora parlare con Macron», aveva detto Collomb in un pranzo con un ristretto numero di giornalisti il mese scorso. «Presto non mi sopporterà più, ma se ci inchiniamo tutti davanti a lui, finirà per isolarsi», aveva aggiunto.

La popolarità di Macron è scesa, secondo i sondaggi, a circa il 30% dal 60% poco dopo la sua elezione a maggio 2017. I suoi critici affermano che le sue politiche favoriscono i ricchi e i suoi modi personali sono spesso descritti come distanti e arroganti. Il presidente, da parte sua, ha affermato di essere determinato a fare tutto il necessario per riorganizzare l’economia francese e varare altre riforme sociali per rafforzare il Paese.

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