Ilprogramma dopo il congresso di Berlino

I Verdi Europei: sì agli Eurobond, la Bce aiuti i Paesi in crisi

di Isabella Bufacchi

(Reuters)

3' di lettura

Dalla protezione della democrazia e dell'ambiente alla lotta per la giustizia sociale e per l'occupazione passando attraverso un'Europa più forte e più unita ma anche più trasparente, più solidale con meno austerità, meno burocrazia e più partecipazione diretta dei cittadini. Sono questi i capisaldi del Manifesto dei Verdi europei definito in vista delle elezioni europee del prossimo maggio, in un congresso di tre giorni che si è chiuso ieri a Berlino.

«Per la prima volta nella storia delle elezioni dirette del PE, i Verdi potrebbero giocare un ruolo determinante nella definizione delle maggioranze, con i temi legati alla lotta ai cambiamenti climatici e a un'Europa unita e democratica – ha commentato Monica Frassoni, co-presidente dei Verti Europei a conclusione dei lavori. - Dopo il nostro Congresso a Berlino siamo pronti a condurre una campagna europea visibile e competitiva in tutta Europa, Italia inclusa».

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I Verdi europei hanno identificato nel nuovo Manifesto per le Europee una serie di priorità, che partono dal cambiamento climatico per arrivare a un cambiamento sociale in chiave fortemente europeista, e al tempo stesso hanno chiarito la propria posizione rispetto alle grandi riforme europee allo studio, che sono benvenute solo se «nessuno viene lasciato indietro». Sì agli eurobond mirati a finanziare progetti di interesse comune. Sì a una Banca centrale europea riformata con uno statuto modificato per avere un prestatore di ultima istanza, interventi temporanei a sostegno dei titoli di Stato di singoli stati in difficoltà temporanea, e un doppio mandato, non solo per la stabilità dei prezzi come ora ma anche per l'occupazione. Sì a un maxi-budget europeo, per finanziare grandi progetti, ma meno enfasi al gruppo ristretto dei Paesi appartenenti all'euro, per una visione più allargata e inclusiva di un'Europa più Unita, con responsabilità condivise. Sì all'Unione bancaria e sì alla garanzia unica sui depositi bancari.

Più democrazia “multilivello” significa un rafforzamento della trasparenza e della partecipazione dei cittadini, più accountability dei politici, un Parlamento europeo con più poteri e più peso, e più trasparenza nel processo decisionale del Consiglio europeo. In quanto alla capacità fiscale, i Verdi europei sono favorevoli a un budget con meccanismi di stabilizzazione che vanno oltre all'area dell'euro, un budget con capacità di investimento e di intervento che sia aperto anche ai Paesi che non appartengono all'euro. In prospettiva, meno austerità, “che ha fallito in passato”, con un Patto di Stabilità e crescita rivisto e completato con l'aggiunta di un patto per la Sostenibilità e la Prosperità. Il Fiscal compact e il fondo salva-Stati Esm vanno riformati e ricollocati all'interno di un quadro legale che coinvolga il Parlamento europeo.

Un'economia europea più verde, inoltre, viene presentata come la chiave per creare più posti di lavoro, mantenendo saldo l'obiettivo dell'accordo di Parigi come una realtà. L'industria manifatturiera, che da lavoro direttamente e indirettamente a 100 milioni di europei, va accompagnata verso un'industria più verde: puntando sulle Pmi, che vanno sostenute e preferite alle grandi multinazionali. L'obiettivo è di arrivare a un'Europa con energia al 100% rinnovabile, abbandonando il carbon fossile per il 2030 e il nucleare. Un Green New Deal con investimenti in innovazione, digitale, ricerca per progetti sostenibili. La lotta alla povertà (un europeo su quattro è indicato sulla soglia della povertà) e alla disuguaglianza per i Verdi Europei parte da un reddito minimo garantito a livello europeo, con esperimenti a livello nazionale del reddito universale. Per ridurre l'inquinamento con le automobili e gli aerei viene favorito il trasporto via treno, con più investimenti nel settore ferroviario: l'inquinamento dell'aria, secondo i Verdi europei, è la causa di 400mila morti all'anno nella Ue. Proposta inoltre una tassazione più elevata per le grandi multinazionali. In quanto all'invecchiamento della popolazione, è favorita la flessibilità del pensionamento e pensioni part-time.

I Verdi europei sono a favore di banche più solide e più capitalizzate. E con una rigida divisione tra banca commerciale e banca d'investimento.

I Verdi europei intendono contrastare il populismo e l'ascesa dei partiti di estrema destra autoritari, e lottare contro qualsiasi tipo di discriminazione garantendo tutti i diritti fondamentali a tutti i cittadini europei, la libertà di stampa e di espressione, la parità di genere. Lo stato di diritto è difeso sotto tutti i punti di vista. Il diritto all'asilo politico «non è negoziabile», per un'Europa unita che si regge su solidarietà e umanità.

Un altro volano per la crescita è quello dell'istruzione, con più investimenti (decuplicati quelli dell'Erasmus).

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