sicurezza aerea

Boeing, la Cina e l’Indonesia frenano sulle commesse di 737 Max

dal nostro corrispondente Riccardo Barlaam

Boeing ha sviluppato nuovo software per 737

6' di lettura

NEW YORK - Un segnale d’allarme aggiuntivo. Per avvisare i piloti in fase di decollo se il sistema elettronico anti-stallo ha qualche anomalia. Sarebbe questa, oltre a una revisione di tutto il software nel giro del prossimo mese, con nuovi training per tutti i piloti, la risposta che Boeing starebbe valutando assieme alla Federal Aviation Administration, per migliorare la sicurezza dei suoi velivoli a medio raggio 737 Max 8 e 737 Max 9, costretti a terra dopo il divieto al volo emesso dalle agenzie regolatrici dell’aviazione civile in tutto il mondo.

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Un bando successivo ai disastri aerei di due 737 Max 8s che si sono verificati a distanza di pochi mesi: l’incidente del volo 302 Ethiopian Airlines il 10 marzo, ad Addis Abeba (157 morti), e quello del volo 610 Lion Air il 29 ottobre 2018, a Jakarta, in Indonesia (189 morti), entrambi avvenuti durante le fasi del decollo.

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Sicurezza come optional
Un errore dei sensori che misurano l’angolo di incidenza (denominato Aoa) dell’aereo in tempo reale nel sistema anti stallo Mcas (che sta per Maneuvering Characteristics Augmentation System), il controllo elettronico dell’assetto del nuovo aereo che ha un motore più grande e potente e che consuma meno, ma spostato in avanti rispetto ai modelli precedenti. Secondo un rapporto preliminare il sistema di controllo elettronico Mcas si sospetta sarebbe dietro al repentino cambio di direzione del naso del volo Lion Air durante il decollo, nel primo schianto in Indonesia. E i primi rilievi sul volo Ethiopian Airlines suggeriscono che un problema simile nel sistema di sensoristica e software Mcas potrebbe essere avvenuto nel secondo incidente. Il gruppo di Seattle avrebbe deciso di aggiungere un segnale di allarme ulteriore nelle cabine di pilotaggio degli aerei 737 Max accanto a quelli già esistenti. La luce avvisa i piloti se i due sensori Aoa che misurano l’angolo di attacco dell’aereo danno indicazioni diverse. L’allarme aggiuntivo era già prevista tra gli allestimenti degli aerei ma come optional. Andava pagato a parte. Nella prima versione del listino del 737 Max il costo variava dagli 800mila ai 2 milioni di dollari a seconda dell’allestimento. Molti optional sono legati a comodità delle sedute, spazio dei bagni e così via. Ma non mancano quelli sulla sicurezza. Ad esempio l’impianto anti incendio del 737 Max di base non copre la parte dei bagagli. L’autorità americana Faa l’ha autorizzato. Ma l’omologa agenzia giapponese ha dato il via libera all’acquisto dei nuovi aerei Boeing da parte delle compagnie giapponesi solo con l’impianto anti-incendio nella versione “rinforzata”. Lo stesso discorso per la spia d’allarme aggiuntiva sull’assetto durante il decollo. Non tutte le compagnie aeree, nell’era dei voli low cost, hanno deciso di richiederla. Non c’era nei due 737 caduti, mentre è stato richiesto come allestimento standard da gran parte delle compagnie americane che lo hanno comprato e non hanno (quasi) mai avuto problemi: in realtà ci sono stati cinque casi di segnalazioni alla Faa da ottobre di incidenti sventati per i problemi con il controllo elettronico, per fortuna risolti una volta che il pilota ha disinserito il sistema. Ora con molta probabilità il segnale di allarme aggiuntivo diventerà di serie sui 737 Max, secondo una fonte vicina al dossier riportata dai media americani. Verrà montato su tutti gli aerei. Il portavoce di Boeing non ha rilasciato dichiarazioni. Ma Randy Tinseth, vice president del marketing degli aerei Boeing in un incontro a Londra con gli investitori ha detto di avere molta fiducia nel processo di revisione che Boeing ha attivato sui 737 Max. «Conosco la disciplina e il rigore con cui vengono portati avanti la progettazione e la produzione dei nostri aerei».

L’aereo più venduto di sempre
Il 737 Boeing, aereo a medio raggio che ha cominciato a volare nelle sue prime versioni alla fine degli anni Sessanta, è il modello più venduto di sempre dell’industria aeronautica mondiale. Best-selling e maggiore fonte di ricavi per il gruppo aerospaziale americano. La nuova versione dei 737 Max ha già raccolto oltre 5.000 ordinativi, compresi i 371 già consegnati, per un controvalore di circa 600 miliardi di dollari. Il 737 Max Boeing si divide il mercato globale delle vendite degli aerei a medio raggio con la famiglia dei nuovi A320 Airbus. Il costruttore europeo fa fatica a stare dietro agli ordini. Boeing pure: non ha bloccato le linee produttive dei 737 Max, ma ha interrotto le consegne. Gli aerei non possono volare per un tempo indeterminato, e passerà del tempo prima che potranno ricominciare a farlo, con le autorizzazioni che dovranno arrivare da tutte le agenzie regolamentari. Processo lungo, complesso e costoso.

Inchiesta penale negli Stati Uniti
Inoltre, il Dipartimento di giustizia Usa ha avviato una indagine penale con diversi capitoli sul procedimento di certificazione del Faa che ha portato ad autorizzare il volo dei 737 Max e sulle politiche di marketing adottate dal gruppo di Seattle per lanciare il nuovo aereo. L’inchiesta, che è ancora a uno stato iniziale, è stata avviata subito dopo il primo incidente del 737 Max della Lion Air nell’ottobre scorso. Martedì il segretario ai Trasporti Elaine Chao ha chiesto all’ispettore generale dell’agenzia di indagare sulla certificazione del Max, sulle procedure adottate, compresi i manuali di training utilizzati dai piloti, e sui metodi adottati dalla compagnia per vendere i suoi aerei. Non è chiaro ancora quale possa essere il reato contestato. Le indagini sono guidate dall’ufficio Fbi di Seattle di concerto con la divisione penale del Doj a Washington. Anche il Congresso ha messo in calendario delle audizioni nelle prossime settimane sul caso Boeing.

Cina: via i 737 Max dal deal con gli Usa. L’indonesiana Garuda cancella gli ordini
La Cina è tra i maggiori acquirenti dei 737 Max. E avrebbe dovuto esserlo ancora di più per trovare la pace con gli Stati Uniti. Ma la delegazione cinese, dopo l’ultimo incidente sta valutando di escludere i Jet 737 Max dalla lista di prodotti americani che vuole impegnarsi ad acquistare in misura maggiore nei prossimi anni per ridurre i 300 miliardi di surplus con gli Usa e porre fine alla trade war. L’accordo Usa-Cina, tra l’altro, che sembra negli ultimi giorni sempre più probabile, con la delegazione americana guidata da Robert Lighthizer che la prossima settimana di nuovo volerà a Pechino, è rimandato sembra a fine aprile, rispetto al vertice di marzo a Mar-a-Lago di cui si è parlato finora. Garuda, la compagnia di bandiera indonesiana, è stata ancora più netta, cancellando l’ordine del 2014 da quasi 5 miliardi di dollari sui 49 residui Boeing 737 Max 8. Questa è la prima misura del suo genere contro l'aereo della Boeing che nelle ultime due settimane è stato messo a terra da compagnie e Stati in Europa, Asia e Usa. I passeggeri di Garuda, ha detto la società, «non credono più alla sicurezza» dell’aereo. La disdetta degli 49 aerei Boeing è stata fatta via lettera, ha aggiunto la compagnia aerea, in attesa di una replica da parte del gruppo americano. È possibile, come soluzione praticabile, che l’ordine sia convertito nell’acquisto di altri modelli del costruttore, secondo l’ipotesi fatta dai media locali.

Il 20% dei 737 Max a Pechino
Le linee aeree cinesi hanno ricevuto il 20% dei 737 Max già consegnati da Boeing su scala mondiale, secondo i dati dell’azienda. China Southern Airlines ha 16 jet 737 Max, con altri 34 ordinati. China Eastern Airlines ne ha 13 nella sua flotta. Air China ne ha 14. Altre compagnie cinesi hanno ordinato i 737 Max, come Shandong Airlines e Hainan Airlines Holding. La maggior parte delle compagnie aeree cinesi ha lo Stato come azionista di controllo. E gli acquisti di nuovi aerei sono spesso decisi in coordinamento con le agenzie governative: l’Agenzia dell’aviazione civile cinese o la Commissione nazionale dello sviluppo e delle riforme.

Maggiore domanda globale
Nessun altro paese, neanche gli Stati Uniti né tantomeno i paesi dell’Unione europea messi assieme, ha una domanda così elevata di nuovi aerei come la Cina che è il mercato a più rapido sviluppo nell’aviazione civile. Le ultime previsioni di Boeing sulla domanda complessiva cinese parlano di 7.690 nuovi aerei da ordinare nei prossimi 20 anni, fino al 2037, per un valore stimato di circa 1.200 miliardi di dollari.

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