la reazioni DELLE FORZE DI OPPOSIZIONE

Manovra, Martina: 100 miliardi di deficit sulle spalle dei giovani. Tajani: è contro il popolo

Manovra, Boccia: non tanto importante sforamento ma i risultati

4' di lettura

La reazione alla scelta del governo di alzare l’asticella del rapporto debito - Pil per coprire il reddito di cittadinanza e la riforma delle pensioni, travolgendo di fatto la “linea del Piave” inizialmente indicata dal ministro dell’Economia Tria all’1,9%, è scattata da parte delle forze politiche di opposizione appena si è capito che il responsabile del Tesoro aveva ceduto al pressing dei vicepremier Di Maio e Salvini. La riunione a Palazzo Chigi tra i principali rappresentanti dell’esecutivo era alle battute finali e stava per iniziare il Consiglio dei ministri che avrebbe dato il via libera, nella tarda serata di giovedì 27 settembre, alla Nota di aggiornamento del Def. Le reazioni continuano il giorno dopo il via libera da parte dell’esecutivo alla Nota di aggiornamento del Def.

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Tajani: fermare governo gesto amore per Italia
«Aver dato il via libera ad un governo gialloverde è stato un gesto di responsabilità per il Paese. Fermarlo è un atto d’amore per l’Italia e per gli Italiani. Noi non molliamo». Così il presidente del Parlamento Ue Antonio Tajani commenta con un tweet le notizie sull’aggiornamento del Def e sull’aumento del rapporto deficit-Pil al 2,4% nel 2019. Poi, questa volta su facebook, rincara: «È una manovra contro il popolo. Una finanziaria che impoverisce il Nord senza aiutare il Sud, con molto assistenzialismo e pochi investimenti per la crescita. Danneggia il risparmio, fa aumentare il costo del mutui e dei prestiti a famiglie e imprese».

Martina (Pd): 100 miliardi di deficit in tre anni sulle spalle dei giovani
«Il voto del 4 marzo non consente a chi governa oggi di poter fare tutto. Stiamo parlando di 100 miliardi di deficit in tre anni sulle spalle dei giovani. Zero investimenti, condono fiscale», sottolinea il segretario del Partito democratico Maurizio Martina, ospite a Circo Massimo su Radio Capital il giorno dopo il via libera da parte del Consiglio dei ministri della Nota di aggiornamento del Def. I Dem confermano la piazza. «Di fronte all’irresponsabilità di questo Governo non possiamo non alzare la voce. Vorrei un governo che si rendesse conto delle scelte che compie. Non possiamo non scendere in piazza davanti a chi sta mettendo il paese a rischio. Domenica a Roma - conclude Martina - saremo in tanti: arriveranno da tutta Italia 200 pullman, 6 treni e tante persone che vogliono costruire assieme a noi l’alternativa».

Delrio, capogruppo Dem: mi auguro non succeda nulla di tragico
«
Mi auguro che non succeda niente di tragico ma il governo ha scelto una strada molto pericolosa», confida Graziano Delrio, capogruppo Pd alla Camera, ai microfoni di Radio anch’io. «Hanno deciso di portare l’Italia alla rovina. Il debito aumenterà e costerà di più. Gli italiani prima o poi dovranno pagarlo, obbligati a finanziare la campagna elettorale per le europee a Salvini e Di Maio, governanti irresponsabili stretti da un patto di potere, interessi e valori», scrive su facebook Enrico Rossi, presidente della Toscana.

Gelmini (Fi): manovra dell’irresponsabilità
«Portando rapporto deficit-Pil al 2,4% il governo M5S-Lega sequestra il Paese e gioca con il futuro dei nostri figli. Indebitamento, reddito di cittadinanza e decrescita: ecco eredità di questo accordo. Altro che #manovra del cambiamento, questa sarà manovra dell’irresponsabilità». Lo ha scritto su Twitter Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera, in relazione all’accordo nella maggioranza gialloverde sul deficit al 2,4 per cento. La capogruppo degli Azzurri al Senato Anna Maria Bernini aggiunge che a preoccupare è «che l’Italia sia entrata in un vicolo cieco». «La risposta a questa sconcertante decisione presa contro il parere del ministro dell’Economia Tria - aggiunge Bernini in una nota -, sta venendo purtroppo dai mercati che reagiscono in modo preoccupante, con lo spread che schizza all’insù e la Borsa in gravissima perdita che sta trascinando le altre piazze europee».

Brunetta: deficit 2,4%? Provocazione per farsi dire no
«Aver fissato il deficit al livello del 2,4% per i prossimi tre anni è una vera provocazione nei confronti dell’Unione Europea. In altri termini, è la volontà del governo populista e sovranista Lega-M5s di farsi dire di no alla Legge di Bilancio, per fare campagna elettorale alle prossime elezioni europee contro l’Europa matrigna, contro l’euro, contro i mercati. Bannon non avrebbe saputo fare di meglio». Così Renato Brunetta, deputato e responsabile del dipartimento di politica economica di Forza Italia, in una nota.

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Meloni: M5S come partiti prima repubblica
«M5S scende in piazza a festeggiare perché farà più deficit e più debito per aumentare la spesa corrente dello Stato. Pensate quante feste avrebbero dovuto fare durante la prima repubblica! Fanfani, Cirino Pomicino e Renzi precursori del Governo del cambiamento», è il commento di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia.

Leu: in vista tagli a stato sociale
«Lo sforamento del deficit al 2,4% nasconde tagli allo stato sociale, mentre non c'è quella inversione di tendenza con una crescita negli investimenti pubblici di cui l'Italia aveva bisogno come il pane», ha commentato il capogruppo di LeU alla Camera Federico Fornaro.

Di parere diverso Stefano Fassina, che in una intervista ad Affari Italiani giudica «necessari e coraggiosi» gli obiettivi fissati dal Def. «E, proprio perché coraggiosi – sottolinea Fassina –, anche pericolosi in quanto colpiscono interessi che, ovviamente, reagiscono rispetto a una politica di bilancio che, finalmente, pone le condizioni per tornare ad affrontare le priorità economiche e sociali. Poi vedremo nella Legge di Bilancio come il governo utilizzerà questo spazio di extra-deficit».

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