L’appello di Boccia sulla manovra: «A Governo auguro di non fare danni»

Al governo «non auguro di durare poco, gli auguro di non fare danni e di investire sulla crescita». Così il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, parlando ad una tavola rotonda delle misure di politica economica in vista della manovra. «Quando facciamo qualche critica, la facciamo nell'interesse nazionale perché vogliamo occupazione e crescita. Se poi ad ogni critica qualcuno deve fare una legge contro di noi, non vorrei che con questa mi
tocchi un'altra legge contro», ha aggiunto.

«Faccio un appello ai potenti del paese - ha spiegato Boccia nel corso di una tavola rotonda organizzata da Deloitte - e, chiarisco, sono quelli che possono fare la politica economica del paese. Faccio i nomi e i cognomi:  i due vice premier Salvini e Di Maio e dico che dovremmo avere un'idea di società e chiedersi quali effetti si vogliono realizzare con quali risorse e con quali saldi di bilancio».

«Non stiamo parlando affatto di lavoro, di occupazione, di inclusione dei giovani, di crescita», ha aggiunto ancora il presidente di Confindustria, riferendosi al dibattito e alle misure in vista della prossima legge di bilancio. Pensioni, flat tax e reddito di cittadinanza sono misure «legittime, ma tre dimensioni categoriali. Quali effetti hanno sull'economia reale? Non lo so», ha detto ancora.

Boccia ha anche sottolineato che «non è affatto automatico che quota 100 comporti più assunzioni». Il numero degli industriali italiani ha parlato anche di evasione fiscale rivolgendosi al procuratore Capo della repubblica di Milano Francesco Greco che aveva parlato di impunità in Italia per il reato di evasione fiscale rispetto ad altri paesi come gli Stati Uniti: «È concorrenza sleale. Se un evasore va in carcere fate bene, perché fa concorrenza sleale a quelli che pagano le tasse».

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