ASSEMBLEA DEGLI INDUSTRIALI A VICENZA

Manovra, Boccia: governo spieghi cosa vuole fare. Polemica con Calenda

di Barbara Ganz

2' di lettura

Imprenditori o prenditori, quelli che siedono nella platea dell'assemblea degli industriali di Vicenza, provincia dagli indicatori economici smaglianti e una crescita che supera il 4%? La domanda, provocatoria, apre i lavori e finisce per chiuderli, quando a rispondere è direttamente il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, che sceglie toni perentori: «Uno Stato che fatica a pagare puntualmente 65 miliardi di debiti ai privati e che mette una patrimoniale sui fattori di produzione qual è l'Imu sui capannoni, come lo vogliamo definire? Imprenditore o prenditore?».

Boccia rivendica «l'atto di responsabilità compiuto del non criticare prima di conoscere nei termini sostanziali i contenuti della manovra del Governo». «Abbiamo grandi aspettative nei confronti della Lega – aggiunge Boccia - c'è un rapporto storico di molti nostri imprenditori con i Governatori della Lega in Veneto, in Lombardia e in Friuli Venezia Giulia. C'è una storia di complessità, di confronto serrato che abbiamo con la politica locale e che ci aspettiamo che questo possa essere anche un'attenzione a livello nazionale. Non solo rispetto alle nostre questioni categoriali - conclude - ma all'interesse di tutto il Paese».

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Affermazioni criticate via Twitter dall'ex ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, che accusa senza mezzi termini il presidente di Confindustria di sostenere la Lega. La Confindustria «è ufficialmente leghista. Chissà se le imprese credono anche nel piano B, nel trasformare l'Italia in una democrazia illiberale, nello spread fuori controllo etc. Mai un Presidente aveva fatto un endorsement così a un partito politico. Vergognoso».

Lo scontro è frontale: «La politica è capacità di ascolto, non dare lezioni - replica Boccia - Se poi queste arrivano da chi non riesce a organizzare neanche una cena con il leader del proprio partito…».

Oltre le polemiche, c'è l'elenco delle proposte che arrivano da Confindustria – codice degli appalti, pagamenti alla Pubblica amministrazione, detassazione dei premi di produzione, infrastrutture – e l'invito a non «toccare o annacquare strumenti che hanno avuto effetti positivi sull'economia reale».

E alla politica, la richiesta è di cercare «equilibrio fra consenso e sviluppo, fra responsabilità e diritti. Il Governo deve chiarire cosa vuole fare, qual è la linea, fare quanto prima una analisi di impatto della manovra. Nella manovra devono esserci risorse anche per la crescita e l'occupazione. Noi abbiamo ben chiara l'idea di Italia che vogliamo, del suo ruolo centrale fra Europa e Mediterraneo». Fra gli ospiti della giornata ci sono il governatore del Veneto Luca Zaia e il ministro degli Affari regionali e delle Autonomie Erika Stefani. L'assemblea si svolge in una fabbrica: è la Only the Brave di Renzo Rosso, che rivendica il ruolo delle imprese: «Siamo quelli che pagano le tasse, che tengono in piedi l'economia, che permettono di far funzionare scuole, strade, ospedali. Ne siamo orgogliosi».

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