stroncatura dai vertici di forza italia

«Manovra di sinistra, Salvini ci ripensi»

di Barbara Fiammeri

Def, ci sono 16 miliardi per reddito di cittadinanza e pensioni

3' di lettura

Il vertice di Forza Italia è appena terminato. Silvio Berlusconi a Palazzo Grazioli convoca i giornalisti per denunciare i rischi della manovra. Nel mirino c’è anzitutto il reddito di cittadinanza, una misura che l’ex premier definisce «negativa e distruttiva», che spingerà «molti a non cercare più lavoro perché tanto lo stipendio lo paga lo Stato» e dunque a pagare saranno «gli onesti» che continueranno a versare tasse e contributi.

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«Continuiamo a rivolgerci a Salvini e agli uomini della Lega: non promuovano questa scelta». Ma è un appello a suocera perché nuora intenda, quello del Cavaliere. Fi è intenzionata a passare all’attacco, a raccogliere il malessere che si respira al Nord. Berlusconi oggi aprirà la tre giorni organizzata a Milano da Mariastella Gelmini per presentare la «contromanovra» di Fi. Una convention aperta - come dice la stessa capogruppo di Fi alla Camera - alla società civile per ascoltare i suggerimenti «anche di chi è lontano da noi politicamente», come ad esempio l’economista Carlo Cottarelli, il sindacalista Marco Bentivogli ma anche Alberto Brambilla, l’ispiratoredi «quota 100» ovvero della riforma della Fornero voluta da Salvini.

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Berlusconi si appella a Salvini. Ma davvero, onorevole Gelmini, Fi crede in un ripensamento del leader della Lega?

Ce lo auguriamo. Certo non è un caso che Alessandro Di Battista saluti questa manovra come “la più a sinistra della storia”. Mi chiedo come sia possibile per Salvini accettare di compromettere il bilancio dello Stato per una manovra fatta di sussidi, di reddito e pensioni di cittadinanza, che non ha misure per la crescita. Questa non è la manovra per il popolo ma contro il popolo e in particolare contro i più giovani che pagheranno il prezzo di questo azzardo. E lo conferma la risposta dell’Europa e dei mercati.

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Ma quando eravate al Governo non usavate anche voi nei confronti della Ue e dei mercati gli stessi toni critici di Di Maio e Salvini?

Intanto teniamo separate le indicazioni che arrivano dalla Commissione e quelle dei mercati, che giudicano i fatti e soprattutto i rischi. Perché il tema non è il deficit ma per cosa si utilizza. Un conto è indebitarsi per comprare una casa altro per fare la vacanza alle Maldive. Ci sorprende che un partito come la Lega possa votare il reddito di cittadinanza: non c’è mai stata nessuno nel centrodestra disposto a fare deficit per finanziare spesa corrente! Noi siamo quelli della legge Biagi e della riduzione delle tasse e invece questo governo prima con il decreto dignità ha aumentato il costo del lavoro e i contenziosi e ora mette 10 miliardi per dare la paghetta a chi non fa niente. E gli altri? quelli che lavorano, che fanno impresa, che pagano le tasse? A loro il centrodestra in campagna elettorale aveva promesso la flat tax. Per crescere serve uno shock fiscale e lo si ha riducendo le tasse e con una pace fiscale seria.

Che Salvini ha promesso di voler realizzare...

Ma quella partorita dal Governo è una flat tax omeopatica, per un milione di partite Iva, che peraltro avrà pure effetti distorsivi. E pensare che quando Fi nel suo programma parlava di aliquota unica al 23%, la Lega ribatteva dicendo che saremmo dovuti scendere fino al 15%!

Il governo ritiene che il maggior deficit sarà compensato dall’aumento del Pil.

Vogliono mettere dei numerini per tentare di far tornare i conti. Ma da quando la crescita si fa con i sussidi? Per crescere servono più investimenti e questo governo agli investimenti ritaglia invece appena lo 0,2% del Pil. Non ci sono politiche attive per il lavoro, la riduzione del cuneo fiscale, il sostegno all’assunzione di giovani. Nulla. La risposta è soldi in tasca per non fare niente. E non ci vengano a parlare dei centri per l’impiego...

Un miliardo è destinato a riformarli.

Ma Di Maio c’è mai andato in uno di questi centri? Diciamola tutta. È una manovra elettorale in vista delle europee, quel che accadrà dopo non gli importa. Ma a pagare questo azzardo saranno gli italiani. Pensi anche alle misure sulle banche.

Si riferisce alla riduzione della deducibilità degli interessi passivi?

Ancora demagogia. Ma su chi scaricheranno le banche l’aumento dei costi? Quanto inciderà questa misura sulla contrazione del credito a famiglie e imprese che già devono fare i conti con la risalita dello spread?

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