NON SOLO DECRETO SICUREZZA 

Cinema itinerante convincere i migranti a non lasciare l’Africa

di Andrea Carli

2' di lettura

Non c’è solo il braccio di ferro politico con l’Europa, gli estenuanti vertici per convincere gli altri paesi a cambiare le regole dell’asilo europeo e a condividere gli sforzi con l’Italia, la Grecia e la Spagna. Non c’è solo questa partita, che si porta dietro crisi diplomatiche, drammi e polemiche, troppo spesso sulle spalle, e i destini, di molte persone alla ricerca di un futuro. Non c’è solo la stretta del decreto sicurezza. C’è un altro strumento su cui l’Italia punta per convincere i migranti a rimanere nel loro paese, evitando di affrontare un viaggio che si preannuncia pieno di insidie e pericoli. Questo strumento è il cinema all’aperto.

Soste in sei paesi: dal Senegal al Sudan
È questo in estrema sintesi “CinemArena”, il progetto promosso dal ministero degli Esteri, in collaborazione con l’Oim e il Viminale. L’obiettivo è diffondere il messaggio di una migrazione consapevole, cioè cosciente dei gravi rischi dei viaggi della speranza, nei villaggi dell’Africa. Un telone bianco montato su un camion che raggiunge i paesi più sperduti su cui, quando cala la sera, si proietta un film di intrattenimento. Il calendario prevede soste dapprima in Senegal (dal primo al 30 ottobre), quindi in Costa d’Avorio e Nigeria (10 novembre-22 dicembre), a seguire in Guinea (gennaio e febbraio), Gambia e Sudan (20 marzo-30 aprile). «Non un modo per dissuadere chi vuole partire, ma per consentire una scelta consapevole dei rischi a cui va incontro chi vuole lasciare la sua terra», ha spiegato Luigi Maria Vignali, direttore per le Politiche Migratorie del ministero, presentando l’iniziativa alla Farnesina.

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Saranno raggiunti oltre 200 villaggi
Da questo mese fino alla fine di aprile il cinema all’aperto, grazie ai finanziamenti del Fondo per l’Africa, raggiungerà oltre 200 villaggi in 40 aree del continente. Verranno proiettati film e video di sensibilizzazione in cui a parlare saranno i migranti arrivati in Europa. Queste persone racconteranno le loro esperienze, a cominciare dai pericoli corsi nell’attraversare il deserto o nella traversata del Mediterraneo. I film metteranno in evidenza anche il rischio che, una volta sbarcato nei porti italiani, si venga respinti nel Paese di origine.

Iniziativa avviata nel 2002: all’inizio si parlava di prevenzione contro l’Hiv
L’iniziativa è stata promossa nella prima volta nel 2002. Fino a oggi ha promosso campagne educative e di informazione sui temi della salute e di prevenzione dall’Hiv. Quest’anno il tema dei gravi rischi connessi alle migrazioni, ma anche l’obiettivo di contenere gli arrivi in Italia - cavallo di battaglia quest’ultimo della Lega in campagna elettorale, al centro di questi primi mesi di attività del governo giallo verde - “ha avuto la parte”.

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