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Manovra: niente accordo sul decreto fiscale, stasera riunione a palazzo…

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LUNEDÌ IL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Manovra: niente accordo sul decreto fiscale, stasera riunione a palazzo Chigi

È convocata per domenica sera, 14 ottobre, a Palazzo Chigi, intorno alle 19, una riunione di governo in vista del Consiglio dei ministri di lunedì, che dovrebbe avere sul tavolo il decreto fiscale e il Documento programmatico di bilancio, asse della manovra 2019 da inviare alla Commissione Ue. A quanto si apprende, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte vedrà M5s e Lega (assente Matteo Salvini perché impegnato in Trentino Alto Adige)per fare un punto in particolare sul decreto fiscale, sul quale diversi aspetti restano ancora da definire. Nella giornata di domani, lunedì 15 ottobre, poi dovrebbe svolgersi un vertice prima della riunione del Consiglio dei ministri per chiudere l’intesa politica che consenta di approvare in Cdm, come auspica Conte, non solo il dl fiscale ma anche il Dpb.

Le scelte sui conti pubblici sono oggetto di attenzione da parte Ue e delle istituzioni internazionali. Il Documento programmatico riveste infatti una particolare rilevanza, considerato che su questo schema di pronuncerà Bruxelles.

Oltre al filone manovra, si accende all’interno del governo giallo-verde lo scontro su Alitalia.

Conte: sulla pressione fiscale dobbiamo ancora lavorare
A tenere banco in queste ore è comunque la manovra. Il capo del Governo Giuseppe Conte, intervenuto domenica all’inaugurazione della quarta edizione della scuola di formazione politica della Lega, ricorda che la riforma fiscale non si fa “tutta d’un tratto”. Ora, spiega, c’è un intervento significativo, ma sulla pressione fiscale c’è da lavorare. Il premier mette in evidenza che il governo sarà giudicato sul reddito di cittadinanza e per questo sta facendo di tutto perché si realizzi come una iniziativa di sviluppo sociale e non come sussidio assistenziale. «All’Ue dirò che l’Italia cambia marcia», aggiunge.

Mentre il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco nel discorso depositato al Development Committee della Banca mondiale segnala la necessità che le economie avanzate non abbassino la guardia sul debito, il presidente della Bce Mario Draghi si dice ottimista su un compromesso, spiegando che non è la prima volta né sarà l’ultima che ci siano state deviazioni da procedure stabilite, ma non bisogna drammatizzare. Poi l’invito ad abbassare i toni dello scontro ed attendere i fatti.

Siri (Lega): pace fiscale con tre scaglioni: 6-10-25%
Il sottosegretario alle Infrastrutture, il leghista Armando Siri, spiega che la pace fiscale potrebbe comportare tre scaglioni di pagamento al 6%, al 10% e al 25% «a seconda della posizione patrimoniale e reddituale del contribuente che ne fa richiesta». «L’aliquota del 6% - aggiunge - potrebbe per esempio essere riservata ai contribuenti monoreddito con un figlio minorenne a carico». La pace fiscale, assicura Siri, «non è per gli evasori, ma per chi è in regola con la dichiarazione dei redditi e non ha risorse per pagare perché ha difficoltà economiche».

Manovra: Salvini frena: potremmo chiudere in settimana
Quanto ai tempi, mentre Conte punta a un via libera sia alla legge di bilancio che al decreto fiscale in Consiglio dei ministri lunedì, facendo asse con Luigi Di Maio, Matteo Salvini frena: «In settimana potrebbe esserci la chiusura della manovra dopo che avremo portato il dl fiscale in Cdm lunedì», dice dal Trentino, dove è in tour elettorale. «Potremmo farlo - aggiunge- se non avremo altre sorprese da altri uffici con qualche genio dell’economia».

Di Maio: lunedì ok Cdm, poi possibili aggiunte
«Lunedì approviamo in Consiglio dei ministri la legge di bilancio - scrive in un post su facebook l’altro vicepremier Luigi Di Maio, rivolgendosi agli studenti -, ma poi ci saranno almeno tre letture in Parlamento, tra Camera e Senato: lì si potranno aggiungere nuove cose, che spero siano il frutto del lavoro che faremo insieme».

Il vicepremier leghista: smonterò la legge Fornero a ogni costo
Nel tour elettorale in Trentino il leader leghista Salvini torna sul tema pensioni. «Il presidente dell’Inps (Tito Boeri, ndr) da quattro mesi mi dice che non si può toccare la legge Fornero, continua a dire viva la legge Fornero, ma io sono stato eletto per smontare la legge Fornero e lo farò ad ogni costo».

Alitalia: Salvini, non si può perdere compagnia, no a stranieri
Una battuta Salvini la riserva anche ad Alitalia. «Sono convinto del fatto che un Paese che può avere tanto dal turismo non possa perdere una compagnia di volo e di aerei, regalata al primo straniero che passa. Quindi - conclude - serve difendere il diritto a volare in Italia».

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