scontro italia-francia, polizia al confine

Migranti, Castaner: Incontrerò ministri Ue e Salvini. Il titolare del Viminale: lo aspetto a Roma

Salvini: ancora sconfinamenti migranti dalla polizia francese

4' di lettura

È ancora tensione tra Italia e Francia sul tema migranti. Il Viminale ha confermato che nelle prossime ore a Claviere, in Val di Susa, arriveranno i funzionari di polizia per verificare la situazione dopo i recenti episodi di sconfinamento. Intanto, il ministro degli Interni francese, Christophe Castaner, ha annunciato di voler «discutere prossimamente con gli omologhi europei, compreso Salvini» della questione migranti e dei respingimenti. E sulla decisione italiana di inviare agenti di polizia a Claviere, afferma che «Non ci può essere soluzione senza cooperazione. Le decisioni unilaterali non possono farci fare passi avanti».

Pronta la replica di Salvini, che invita Castaner a Roma e assicura che «continueremo a pattugliare i confini, l’Italia ha rialzato la testa». E commentando l’invito alla cooperazione lanciato dal ministro francese, Salvini dichiara: «Prendo atto con soddisfazione. Castaner evidentemente fa autocritica dopo gli episodi di immigrati scaricati come pacchi dalla polizia francese nei boschi italiani». «Sono sicuro che lavoreremo bene e nel rispetto reciproco - aggiunge - ma servono i fatti: noi siamo pronti a tirare dritto».

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Sconfinamenti, la Francia: prassi concordata
L’ultimo episodio di sconfinamento è stato denunciato venerdì scorso da Salvini, che ha mostrato un video cui si vedevano tre migranti respinti in territorio italiano. Le immagini, ha ribattuto la prefettura della regione francese delle Hautes-Alpes, la regione d’Oltralpe al confine con la Valle di Susa, mostrano «una procedura di non ammissione alla frontiera del tutto conforme alla prassi concordata tra la polizia francese e la polizia italiana, nonché al diritto europeo». Per Salvini, invece, si tratta dell’«ennesimo abuso».

Salvini: ancora sconfinamenti migranti dalla polizia francese

Nella ricostruzione francese i tre migranti lasciati «sulla linea esatta di demarcazione della frontiera franco-italiana sulla Rn 94» erano stati controllati «al punto di attraversamento autorizzato di Monginevro, 500 metri più lontano sulla Rn 94», uno slargo di pochi metri in territorio italiano, lungo la route nationale che collega Gap a Montgenevre e, da lì, all’italiana Claviere, utilizzato dai francesi perché permette ai mezzi di fare manovra. «Provenienti direttamente dall’Italia e sprovvisti di documenti di viaggio», ricostruiscono le autorità francesi, i migranti «si sono visti notificare il rifiuto di ingresso sul territorio francese. Conformemente alla procedura, il commissariato di Bardonecchia è stato immediatamente informato».

Un ricostruzione contestata dal vicepremier italiano. Che ribatte: «La Francia ha comunicato di voler consegnare un gruppo di immigrati alle 9,49 di ieri (venerdì, ndr), peccato li avesse già abbandonati in territorio italiano». Per Salvini non esiste «alcun accordo bilaterale Italia-Francia, scritto e ufficiale, che consenta questo tipo di operazioni». «Se Parigi parla di “prassi” - prosegue il ministro - ne deve rispondere il governo precedente: ora l'aria è cambiata e non accettiamo che vengano portati in Italia extracomunitari fermati in territorio francese, senza che le nostre forze dell’ordine possano verificarne l’identità». Per Salvini, insomma, l’episodio incriminato «è l'ennesimo abuso transalpino, che ha approfittato anche della buonafede della nostra polizia». Un’azione, assicura il ministro dell’Interno, che «avrà conseguenze: per nostra iniziativa - sottolinea - a Claviere sono già state inviate delle auto di pattuglia per controllare e presidiare il confine. Dalle parole ai fatti».

Più tardi il leader della Lega torna sull’argomento al termine del Consiglio dei ministri. «Stiamo bene in questo Continente le cui regole vogliamo modificare. L’unico problema che c’è è con il confine con la Francia ma lì manderemo agenti». Poi una replica al suo omologo francese Christophe Castaner che aveva attaccato un «ministro italiano» e il suo «rifiuto sistematico di ogni forma di apertura al prossimo»: «Lezioni dal governo francese che scarica immigrati di notte nei boschi italiani? No, grazie».

Ma il ministro dell’Interno torna a parlare anche del caso della nave Diciotti. Quando è «arrivata nei pressi di Lampedusa, lo scorso agosto, non sono stati commessi reati, ma anzi sono stati meritoriamente difesi i confini. Non lo dico io, che per questa vicenda sono incredibilmente accusato di sequestro di persona, ma il Tribunale dei ministri di Palermo». Il riferimento di Salvini è alle motivazioni con cui i giudici di Palermo si sono dichiarati incompetenti per territorio ed hanno disposto il trasferimento dell'inchiesta alla Procura di Catania. «La partita giudiziaria non è ancora chiusa - aggiunge il ministro -però è un primo passo significativo». E comunque, ribadisce, «in ogni caso, giudici o non giudici, non arretro di un millimetro!».

La sostanza «di parte di quello che, in 60 pagine, il collegio palermitano ha scritto», è stata pubblicata dal Giornale di Sicilia che scrive come «dal 15 al 20 agosto, nella prima fase della “vicenda Diciotti”, sono stati “difesi gli interessi nazionali' sulla questione migranti, di fronte all’atteggiamento di chiusura di Malta, e non sono stati commessi reati di alcun genere». Per i fatti avvenuti dal 20 agosto in poi, quando la nave della Guardia Costiera, con a bordo 177 migranti, ha preso la via di Pozzallo e di Catania, il Tribunale dei ministri di Palermo ha omesso ogni valutazione limitandosi a ribadire che fino al quel momento non è stato commesso alcun reato. Per questo si è dichiarato incompetente e ha mandato tutto a Catania per stabilire se nei cinque giorni di attesa prima dello sbarco sia configurabile il reato contestato.

Melilla: in duecento scavalcano il muro, un morto

Sul fronte delle migrazioni si registra poi, domenica 21 ottobre, il tentativo di circa 200 migranti sub-sahariani di scalare l’alta recinzione che separa l’enclave di Melilla dal Marocco, riuscendo poi a passare in territorio spagnolo. Uno di loro è morto, apparentemente per un attacco cardiaco, e altri tre sono rimasti feriti. Sarebbero stati in trecento, secondo un rappresentante del governo di Madrid, a tentare di attraversare il confine. Quest’anno si è registrato un picco di migranti che cercano di raggiungere la Spagna passando dalle sue due enclave nordafricane di Ceuta e Melilla o attraversando il Mediterraneo su piccole imbarcazioni.

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