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Decreto Sicurezza, sì alla fiducia: governo presenta maxi-emendamento

(Mimmo Frassineti / AGF)

2' di lettura

«Il Governo presenta un emendamento interamente sostitutivo del testo del decreto, sul quale, previa autorizzazione del Consiglio dei ministri, intende porre la questione di fiducia». Così il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro, mettendo fine al Senato al lungo stand by sul decreto legge sicurezza e immigrazione. Sulla riforma della prescrizione, invece, fonti vicine al Carroccio annunciano per domani un vertice tra i leader della maggioranza per risolvere le tensioni tra gli alleati sull’inserimento della norma nel ddl Anticorruzione, mentre stasera il vicepremier Luigi Di Maio, di rientro dalla Cina, incontrerà i ministri e i capigruppo parlamentari del Movimento.

Minniti: no al Dl “insicurezza”. FdI per il sì. FI non partecipa al voto
Dopo l’annuncio di Fraccaro, Forza Italia ha confemato la non partecipazione alla fiducia, nonostante l’intenzione di votare sì al provvedimento. Il Governo, spiega una nota del gruppo azzurro al Senato, ha optato per la fiducia «per evitare che il Movimento 5Stelle andasse in frantumi». Sempre in area centrdestra, ci saranno invece i voti favorevoli di Fratelli d’Italia. «Quando si tratta di governare l'immigrazione, di garantire sicurezza per i cittadini, i voti di Fratelli d'Italia ci sono sempre», ha spiegato la presidente Giorgia Meloni. Duro invece il commento dell’ex ministro dell’Interno Marco Minniti, che definisce il Dl 113 « decreto insicurezza» perché «fa due scelte gravi: cancella la protezione umanitaria, che consentiva l'avvio di un percorso di integrazione, e poi cancella l'accoglienza diffusa, dei piccoli centri. Con queste scelte si produce più clandestinità e più illegalità».

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Le tensioni in casa M5S
Questa mattina il Governo aveva chiesto una sospensione dei lavori d'Aula fino alle 13 per presentare il maxiemendamento proprio in vista della fiducia. Lo stallo è poi continuato fino alle 16.30, in attesa del parere del Tesoro sulla proposta di modifica. A spingere per la fiducia è in particolare il M5S, preoccupato che eventuali voti segreti facciano emergere il dissenso interno guidato dai senatori pentastellati Nugnes e De Falco, in rotta di collisione con il Movimento su vari capitoli del Dl, dal superamento del sistema Sprar alla riforma del diritto d'asilo.

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