la decisione cei

«Non abbandonarci alla tentazione», ecco perché cambia il Padre nostro

di Carlo Marroni

Papa al cimitero Laurentino per la commemorazione dei defunti

1' di lettura

Cambia un passaggio della preghiera della messa, il Padre Nostro: esce il conosciuto “non ci indurre...” ed entra “non abbandonarci alla tentazione”. La modifica allo studio da tempo è stata votata oggi dall’Assemblea straordinaria della Cei. Entrerà in vigore ad anno nuovo, dopo alcuni passaggi, come ha spiegato oggi il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza.

La spiegazione di Papa Francesco
L’argomento è tornato d'attualità lo scorso 11 agosto, quando Papa Francesco, incontrando i giovani italiani al Circo Massimo, ha detto: «Nella preghiera del Padre Nostro c’è una richiesta: “Non ci indurre in tentazione. Questa traduzione italiana recentemente è stata aggiustata alla precisa traduzione del testo originale, perché poteva suonare equivoca. Può Dio Padre “indurci” in tentazione? Può ingannare i suoi figli? Certo che no. E per questo, la vera traduzione è: «Non abbandonarci alla tentazione».

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Come si è arrivato al nuovo testo

Le sue parole hanno provocato la reazione di chi ha cercato di far passare questa traduzione come una trovata di Papa Bergoglio, fingendo di ignorare che la nuova versione - sulla quale si può essere o meno d’accordo - è il frutto di un lavoro di lunghi anni e che il testo venne approvato, e specificamente votato, dai vescovi italiani riuniti in assemblea generale.

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