il test match

Rugby, Australia in crisi ma favorita contro gli Azzurri

di Giacomo Bagnasco

(Afp)

3' di lettura

Da un lato l'Italia, che nel 2018 ha vinto due partite e ne ha perse sette; dall'altro l'Australia, con un bilancio molto simile, tre vinte e otto perse. Ma c'è una grande differenza. Gli Azzurri rispettano in fondo la media deficitaria cui sono “condannati” incontrando quasi sempre le migliori del mondo e non a caso gli unici successi dell'anno sono venuti con Giappone (in trasferta) e Georgia (sabato scorso a Firenze), le sole squadre alla portata affrontate quest'anno.

L'Australia invece non è abituata a numeri così scadenti e in più viene da una sconfitta che rompe una lunga serie positiva: con il Galles vinceva da 10 anni di fila, per un totale di 13 partite, e il 6-9 rimediato a Cardiff non fa certo morale. Nel confronto diretto di domani a Padova sarà sicuramente il ct australiano Michael Cheika (che in Italia ha giocato, nel Livorno, e allenato, proprio il Petrarca Padova una ventina d'anni fa) a giocarsi di più. Perfino, dice qualcuno, la conferma alla guida dei Wallabies, posizione non così salda a dispetto di un contratto firmato fino alla Coppa del Mondo 2019. Una (improbabile) sconfitta potrebbe costare l'esonero alla fine del tour europeo, che per Hooper e compagni si concluderà nientemeno che in casa dell'Inghilterra.

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Anche in vista dell'impegno londinese Cheika non rinuncia comunque a un discreto turnover. Domani allo Stadio Euganeo faranno il loro debutto con l'Australia il mediano di mischia Jake Gordon e l'ala Jordan Petaia, che ha 18 anni e 8 mesi, viene considerato un grande talento e diventa il terzo giocatore più giovane di tutti i tempi a vestire la maglia dei “Wallabies”. L'altra ala sarà invece l'ultraveterano Adam Ashley-Cooper, alla 117ª presenza e al rientro in Nazionale dopo due anni. Gordon sarà utilizzato in partnership con Matt To'omua che giocherà apertura. Ai grandi nomi tenuti di riserva in panchina (come il pilone Kepu, il mediano di mischia Genia, il trequarti “universale” Beale) si contrappongono quelli che scenderanno in campo, ad esempio l'estremo Israel Folau, quasi imbattibile sui palloni alti e implaccabile se prende velocità, e la coppia Michael Hooper-David Pocock in terza linea.

L'Italia per contro propone un solo cambio, nel ruolo di estremo. Jayden Hayward torna disponibile e sostituisce Luca Sperandio, che non va nemmeno in panchina. Sostanziale fiducia alla squadra che ha battuto la Georgia, a partire da Braam Steyn numero otto al posto di capitan Parisse, che ha dato definitivamente forfait causa un infortunio a un polpaccio e non sarà in campo nemmeno abito 24 a Roma contro la Nuova Zelanda. Nuovamente guidati da Leonardo Ghiraldini - che giocherà nella sua Padova - gli Azzurri tenteranno quell'impresa che non è mai riuscita (19 partite e 19 sconfitte contro l'Australia) ma che in alcune occasioni è stata sfiorata. Su tutti rimane il record del test match del 2012 a Firenze, con la vittoria degli ospiti per 22-19 e un piazzato di Orquera uscito di poco all'ultimo istante.

Intanto il pomeriggio di domani propone - insieme ad altri test match di interesse garantito - la sfida delle sfide, il meglio che si possa chiedere in questo momento: con il fattore campo dalla sua parte l’Irlanda (seconda nel ranking mondiale e vincitrice dell'ultimo Sei Nazioni) aspetta gli All Blacks neozelandesi, i numero uno, campioni del mondo e vincitori del Championship, il torneo fra le quattro grandi dell'emisfero Sud. Dopo lo scampato pericolo sul suolo inglese (da 0-15 a 16-15 su un'Inghilterra cui nel finale è stata annullata una meta solo grazie al microscopio della prova tv) la Nuova Zelanda deve riaffermare la sua supremazia davanti all'ultima Nazionale europea che è stata capace di batterla (40-29 il 6 novembre 2016 a Chicago).

COSÌ IN CAMPO (Stadio Euganeo di Padova, domani, ore 15, diretta tv su DMax)
ITALIA: Hayward; Benvenuti, Campagnaro, Castello, Bellini; Tommaso Allan, Tebaldi; Steyn, Polledri, Negri; Budd, Zanni; Ferrari, Ghiraldini (cap.), Lovotti. A disposizione: Bigi, Traore', Pasquali, Fuser, Meyer, Palazzani, Canna, Morisi. Ct Conor O' Shea
AUSTRALIA: Folau; Ashley-Cooper, Kerevi, Foley, Petaia; To'omua, Gordon; Pocock, Hooper (cap.), Dempsey; Coleman, Rodda; Tupou, Fainga'a, Sio. A disposizione: Polota-Nau, Ainsley, Kepu, Arnold, Samu, Genia, Beale, Haylett-Petty
Arbitro: Pascal Gauzere (Francia)

I TEST MATCH AUTUNNALI
27 ottobre: Nuova Zelanda-Australia 37-20 (giocata a Yokohama, Giappone)
3 novembre: Giappone-Nuova Zelanda 31-69; Galles-Scozia 21-10; Inghilterra-Sudafrica 12-11; Irlanda-ITALIA (giocata a Chicago) 54-7
10 novembre: ITALIA-Georgia 28-17; Scozia-Figi 54-17; Inghilterra-Nuova Zelanda 15-16; Galles-Australia 9-6; Irlanda-Argentina 28-17; Francia-Sudafrica 26-29
17 novembre: ITALIA-Australia; Galles-Tonga; Inghilterra-Giappone; Scozia-Sudafrica; Irlanda-Nuova Zelanda; Francia-Argentina
24 novembre: ITALIA-Nuova Zelanda; Scozia-Argentina; Inghilterra-Australia; Galles-Sudafrica;
Irlanda-Stati Uniti; Francia-Figi

IL RANKING MONDIALE (prime 20 posizioni)
1. Nuova Zelanda; 2. Irlanda; 3. Galles; 4. Inghilterra; 5. Sudafrica; 6. Scozia; 7. Australia; 8. Francia; 9. Argentina: 10. Figi; 11. Giappone; 12. Tonga; 13. ITALIA; 14. Georgia; 15. Usa; 16. Romania; 17. Samoa; 18. Uruguay; 19. Russia; 20. Spagna

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