l’incontro con salvini

Confindustria: più crescita nella manovra, evitare la procedura per non subire il blocco dei fondi di coesione

di Nicoletta Picchio

Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria (ANSA)

2' di lettura

Bene il dialogo, ora i fatti. «Oggi per la prima volta dall'insediamento il governo ha convocato i rappresentanti del mondo dell’economia e riusciamo a dialogare in termini di confronto». È stato il commento del presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, subito dopo l'incontro al Viminale con il leader della Lega e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti.

«Il clima e il dialogo sono sicuramente andati bene, ora però aspettiamo i fatti», ha sottolineato Boccia. I fatti che il mondo delle imprese attendono, a partire da Confindustria, riguardano un riequilibrio della manovra sul versante della crescita. Anche in funzione del confronto con l'Unione europea: «È importante che la trattativa con la Ue sia ora nelle mani del premier. C’è l’auspicio che non si entri in procedura di infrazione che potrebbe comportare effetti negativi come la chiusura dei fondi di coesione e un rientro forzato del debito». Boccia ha sollevato la preoccupazione delle imprese per un rallentamento dell'economia globale e per rischio di una recessione: «Il governo penso ne sia consapevole. L'appello del ministro Salvini a una compattezza nel 2019, che non sarà un anno facile, e il fatto che il governo inizi ad ascoltare le ragioni dello sviluppo e della crescita significa che c'è una consapevolezza dell'esecutivo che noi leggiamo in chiave positiva».

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Il presidente di Confindustria, che era accompagnato dal direttore generale, Marcella Panucci, ha aperto gli interventi delle organizzazioni imprenditoriali, su invito del sottosegretario alla presidenza. Ha esordito ricordando il Manifesto di Torino per il sì alla Tav e l'apertura dei grandi e piccoli cantieri, per creare sviluppo. Ha spiegato l'importanza di spostare risorse sulla crescita anche per evitare la procedura di infrazione da parte dell'Europa che bloccherebbe i fondi di coesione e imporrebbe il rientro forzato del debito. E ha sollecitato il governo a modificare la manovra ora, prima che qualcuno, cioè l'Europa, ci imponga di farlo dopo.

Si è soffermato anche sul tema delle tasse sulle auto, spiegando che il provvedimento è punitivo per la filiera industriale, invitando il governo ad approfondire i temi con le categorie prima di emettere provvedimenti, in modo da evitare ripercussioni negative sulle imprese.

Boccia, in un secondo intervento, ha affrontato i temi del pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione, il mantenimento di Industria 4.0 e del credito di imposta per gli investimenti al Sud; l'importanza dell'alternanza scuola-lavoro e degli Istituti tecnici; ha sollecitato l'utilizzo dei Pir anche per le società non quotate, la detassazione e decontribuzione dei premi di produzione.

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