Primo incontro con conte

Documento Cgil-Cisl-Uil al governo: reddito e quota 100 non bastano, ridurre cuneo sul lavoro

di Giorgio Pogliotti

Il governo cerca l'intesa sulla manovra

3' di lettura

Ha avuto un carattere puramente interlocutorio il primo incontro che si è svolto a palazzo Chigi tra il premier Giuseppe Conte e i sindacati. I leader di Cgil, Cisl e Uil hanno illustrato un documento unitario per chiedere modifiche alla legge di Bilancio che privilegia la spesa corrente, mentre «servono più investimenti su infrastrutture materiali e digitali». Nelle due ore di faccia a faccia con sei sigle (oltre ai confederali, Confsal, Cisal ed Ugl) , il capo del governo sul piano metodologico ha dato la disponibilità ad avviare una stagione di confronto con le parti sociali, senza dare però alcuna indicazione sia a livello di contenuti che di tempi.

I sindacati hanno chiesto l’apertura di tavoli tematici su temi come la previdenza, previdenza, fisco, lavoro, infrastrutture, sanità, contratto dei dipendenti pubblici, ammortizzatori sociali: «Non abbiamo avuto risposte di merito - ha rilevato la segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso - rispetto alle nostre rivendicazioni, ma solo una generica dichiarazione di attenzione ai temi sollevati». L’impegno del premier è, invece, giudicato da Annamaria Fulan «un cambio di passo importante che mi auguro davvero si possa realizzare», nell’incontro la leader della Cisl ha sottolineato che «sono in gioco migliaia di posti di lavoro, occorre accelerare con l’attuazione dei nuovi investimenti e di quelli già programmati». Cauto il numero uno della Uil, Carmelo Barbagallo «vedremo le risposte alle nostre richieste dalle modifiche che saranno apportate dal governo alla legge di Bilancio al Senato». Cgil, Cisl e Uil hanno convocato gli esecutivi unitari in tre aree del Paese, il 19 dicembre, per fare il punto.

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«Manovra carente su lavoro e sviluppo. Serve una correzione di rotta»
Nel documento unitario presentato da Cgil, Cisl e Uil si sottolinea che la manovra rappresenta una «prima inversione di tendenza» rispetto alle politiche di austerity, ma «è inadeguata sotto il profilo dello sviluppo e del lavoro»: nel documento unitario che oggi i leader di Cgil, Cisl Uil portano all’attenzione del premier Giuseppe Conte, nel primo incontro a Palazzo Chigi dall’insediamento del governo giallo-verde, si chiede una decisa correzione di rotta. Gli oltre 22 miliardi di spesa in deficit della legge di Bilancio, per i sindacati devono servire al sostegno di nuove politiche che mettano al centro il lavoro, soprattutto per i giovani e le donne, al contrasto dell’esclusione sociale e della povertà, ad interventi redistributivi e di coesione nel Mezzogiorno.
L’innovazione, la scuola, la formazione e la messa in sicurezza del territorio sono altri punti carenti nella manovra che privilegia la spesa corrente, va «programmato un aumento graduale degli investimenti pubblici fino al 6% del Pil» per infrastrutture (materiali e digitali) e grandi opere.

Reddito di cittadinanza: no a politiche di mera assistenza
Cgil, Cisl e Uil non citano direttamente il reddito di cittadinanza, nella piattaforma unitaria approvata dagli esecutivi il 22 ottobre scorso, ma a questo strumento fanno riferimento per contestare misure che «non determinano creazione di lavoro ma rischiano di rappresentare mere politiche di assistenza», esprimendo preoccupazione per il superamento del Reddito di inclusione. L’esperienza del Rei «non può essere dispersa, anzi deve essere confermata e rafforzata», il contrasto alla povertà è «senza dubbio una priorità per il Paese, ma la povertà non si combatte se non c’è lavoro e non si rafforzano le grandi reti pubbliche».

Previdenza: bene “quota 100” ma da sola non basta
Sulla previdenza per i sindacati è positiva l’apertura di una base di confronto su “quota 100”, ma da sola non risponde appieno alle esigenze di molti lavoratori, «manca qualunque riferimento alla pensione di garanzia per i giovani, agli interventi a favore delle donne, dei lavoratori precoci, dei lavori gravosi e la separazione tra previdenza e assistenza». Per Cgil, Cisl e Uil vanno tutelate in modo strutturale dal punto di vista previdenziale le categorie che rientrano nell’Ape sociale, va riconosciuto pienamente il lavoro di cura ai fini pensionistici.

Ridurre il cuneo fiscale sul lavoro e pensioni
I sindacati lanciano l’allarme sull’eccessivo carico fiscale che grava sui redditi da lavoro dipendente e da pensioni. E bocciano i provvedimenti sul versante fiscale, considerandoli «iniqui e sbagliati», in quanto si sceglie di «introdurre un nuovo condono premiando gli evasori e non si riduce il cuneo fiscale per i lavoratori e per i pensionati, non si prevedono né una maggiore progressività delle imposte e né interventi sui patrimoni dei più ricchi e non si programma un deciso contrasto all’evasione».
Ammortizzatori sociali: prolungare la durata della Cigs
Cgil, Cisl e Uil propongono di prolungare la durata massima della cassa integrazione straordinaria oltre i 24 mesi nel quinquennio, allargare e sostenere il ricorso ai contratti di solidarietà, rafforzando la Nasi (indennità di disoccupazione) e potenziandone la copertura per i lavoratori stagionali.

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