Prove di unità ma restano molte divisioni

Di Maio: «Ore decisive, restiamo compatti», Salvini: «Porteremo a casa il risultato»

di Marzio Bartoloni e Andrea Gagliardi

Trattative ad oltranza sulla manovra tra Roma e Bruxelles

4' di lettura

«In questo momento è fondamentale la trattativa che Conte e Tria stanno portando avanti con l'Ue che ci consentirà anche di evitare la procedura di infrazione. Insomma, sono le ore più importanti che stiamo vivendo dal 4 marzo . È il momento quindi di essere compatti». Nelle ore decisive nella trattativa con Bruxelles Luigi Di Maio chiede unità ai suoi in un lungo post sul blog dei Cinquestelle. «Sono convinto che con Giuseppe (Conte, ndr) e con Luigi (Di Maio, ndr) porteremo a casa un risultato che sarà di esempio anche a tutti gli altri governi e popoli europei», gli ha fatto eco l’altro vice premier, Matteo Salvini

Restano le distanze su molti temi
«Ssiamo a un passo dalla meta. Questi giorni, infatti, sono importantissimi perché manca pochissimo all'approvazione di una legge di bilancio che contiene misure che tutti dicevano sarebbero state impossibili da realizzare», ha ricordato nel suo post Di Maio. «Non chinare il capo, non calare le braghe, non andare in giro con un cappello in mano. Questo ho promesso di fare e vogliamo cominciare a fare», ha aggiunto Salvini. Ma se i due vicepremier sono determinati a portare a casa la manovra senza la bocciatura della Ue è pure vero che su vari temi continua a crescere il tasso di litigiosità tra Lega e M5s. Temi che saranno al centro del vertice di Governo di stasera al quale saranno presenti i due vice premier oltre al ministro Tria e al premier Conte. Appena si chiude un fronte di scontro se ne apre infatti un altro: dall’ecotassa alle pensioni d’oro, passando per il reddito di cittadinanza, oltre a Tav, Terzo valico e legge Fornero. La Lega, contraria a qualsiasi tassazione degli acquisti delle auto, si dichiara pronta, soprattutto in assenza di nuove coperture, a bloccare anche gli incentivi per i veicoli ecologici.

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Lo scontro sull’ecotassa
La conferma arriva dalle dichiarazioni fatte dal sottosegretario all'Economia, Massimo Garavaglia: «Come governo diciamo no a qualsiasi nuova tassa, sulle auto come su altro. Se gli amici del M5S trovano altre coperture per gli incentivi siamo ben contenti».
«Non ci sarà nessun tassa sulle nuove auto. Non c'è nel contratto di governo. Posso dirlo sia a nome mio e sia del Movimento 5 Stelle che non ci sarà nessuna
nuova tassa sulle auto» ha ribadito il ministro dell'Interno e vicepremier Matteo Salvini a margine del suo intervento alla scuola di formazione politica della Lega. Ma i Cinquestelle non ci stanno e con i sottosegretari Davide Crippa (Mise) e Michele Dell'Orco (Mit) difendono la loro misura pur ribadendo la volontà di rivedere l'ecotassa. Dell'Orco afferma che «il bonus per le auto elettriche è una misura imprescindibile, e le risorse di copertura da qualche parte ci devono essere». E sul malus aggiunge: «Comunque la nostra intenzione è non toccare le utilitarie. Arriverà una riformulazione del governo».

Le distanze sul reddito di cittadinanza
Ma lo scontro è anche sul reddito di cittadinanza. Le dichiarazioni del sottosegretario alla presidenza del consiglio Giancarlo Giorgetti («il reddito di cittadinanza piace all’Italia che non piace alla Lega») hanno fatto infuriare il leader M5s Luigi di Maio per il quale - è lo sfogo condiviso con i suoi - il sottosegretario «ha spaccato il Paese tra ricchi e poveri, tra Nord e Sud». Il sottosegretario leghista si è fatto interprete dell'insofferenza del Nord e più in generale del mondo produttivo che ha fortemente criticato la manovra perché favorisce anziché la crescita interventi di stampo assistenziale. All’attacco di Giorgetti anche la ministra per il Mezzogiorno Barbara Lezzi. «Dietro certe dichiarazioni mi pare che si nasconda una certa retorica più ampia per la quale il reddito andrà soltanto ai cittadini meridionali in fila per avere una mancia. Parole del genere sono un enorme sgarbo a chi è in difficoltà: i poveri non vivono solo al Sud, ma anche nelle periferie delle grandi città produttive del Nord» ha detto la ministra in un’intervista al Messaggero.

I timori della Lega
Nelle fila della Lega si temono abusi. «Il pericolo che vedo è che il reddito di cittadinanza possa alimentare il lavoro nero» ha evidenziato Giorgetti. Mentre
Armando Siri, sottosegretario ai Trasporti e consigliere economico del
vicepremier Matteo Salvini, propone che il reddito sia erogato dalle imprese a chi intraprende un periodo di formazione in azienda. «Con questa strada - spiega - si evitano abusi e si dà maggiore dignità a chi a fine mese riceverà l'assegno».

GUARDA IL VIDEO - Pensioni d'oro: ecco i tagli dal 10 al 40% sugli assegni a partire da 4.500 euro

Il nodo «pensioni d’oro»
Ma lo scontro è anche sulle cosiddette pensioni d’oro. Nella Lega cresce il malcontento per la proposta M5s che prevede un taglio del 10% a partire dai 4.500 euro netti. «Le proposte di tagli che ho visto sono troppo pesanti, si rischiano ricorsi - avverte Siri -. Dobbiamo ancora lavorare sulle cifre». Non soloIeri il presidente della Camera Roberto Fico è tornato all'attacco della Tav definita opera «antistorica» su cui il M5s «non può mollare». Una presa di posizione indirizzata alla Lega, notoriamente a favore dell'Alta velocità.

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