indagato per irregolarità negli appalti

Calabria, abuso d’ufficio: obbligo di dimora per il presidente Oliverio

di Donata Marrazzo

Appalti irregolari, indagato governatore Calabria

3' di lettura

La Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro ha disposto l'obbligo di dimora a San Giovanni in Fiore (Cosenza) per il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio a seguito dell'inchiesta “Lande Desolate” condotta dal procuratore della Repubblica Nicola Gratteri. L'accusa è di abuso d'ufficio.
Lande Desolate, irregolarità negli appalti
Riscontrate irregolarità per gli appalti relativi all'ammodernamento dell'aviosuperficie di Scalea e degli impianti sciistici di Lorica. Come pure per il ritardo del completamento di piazza Bilotti a Cosenza, «per tornaconto politico», dicono le indagini, in modo da colpire il sindaco Mario Occhiuto (Forza Italia). Le accuse sono di falso, corruzione e frode in pubbliche forniture e riguardano 16 indagati. Fra questi anche 4 funzionari della Regione Calabria, per i quali è stata disposta la sospensione dell'esercizio di pubblico ufficio. Si sta decidendo se le funzioni di Oliverio (governatore in quota Pd) saranno assunte dal vicepresidente Francesco Russo.
È in carcere invece l'imprenditore Giorgio Barbieri impegnato, «pur senza averne la capacità imprenditoriale», nella realizzazione delle opere di cui sono risultate anomalie e irregolarità: sarebbe la testa di ponte del clan guidato dal boss Franco Muto, detto il “re del pesce”, come risulterebbe da accertamenti e intercettazioni.
Nessuna aggravante mafiosa per Oliverio
Per alcune delle persone coinvolte è scattata l'aggravante mafiosa, ma non per Mario Oliverio, come è stato precisato nel corso della conferenza stampa che si è tenuta nelle sede delle Fiamme Gialle di Catanzaro, presieduta dal Procuratore della Repubblica Gratteri, affiancato dal comandante regionale della Guardia di Finanza, Fabio Contini e del comandante provinciale Marco Grazioli.
Dall'indagine emerge un “completo asservimento di pubblici ufficiali, anche titolari di importanti e strategici uffici presso la Regione Calabria, alle esigenze del privato imprenditore attraverso una consapevole e reiterata falsificazione dei vari stati di avanzamento lavori o l'attestazione nei documenti ufficiali di lavori non eseguiti al fine di far ottenere all'imprenditore l'erogazione di ulteriori finanziamenti comunitari altrimenti non spettanti”. Opere realizzate al 20% ma risultanti per il sal (stato di avanzamenti lavori) al 95: «Attestazioni mendaci», secondo il procuratore Gratteri.
Le “condotte corruttive” della ditta Barbieri
In base a quanto riferito dalla Guardia di Finanza, sarebbe emersa la “spregiudicatezza che caratterizzava l'agire dell'imprenditore spinta al punto di porre in essere condotte corruttive nei confronti di pubblici funzionari, finalizzate al compimento di atti contrari ai doveri d'ufficio, consistenti in una compiacente attività di controllo sui lavori in corso, nell'agevolare il pagamento di somme non spettanti ovvero nel riconoscimento di opere complementari prive dei requisiti previsti dal codice degli appalti oltre al mancato utilizzo di capitali propri dell'impresa appaltatrice, in totale spregio degli obblighi previsti dai bandi di gara”.
Le reazioni della politica
Immediate le reazioni della politica: «Altri problemini per un governatore del Pd... Amici Calabresi, tornerò presto da voi, voglio
lavorare per dare un futuro migliore alla vostra splendida
terra!», annuncia il ministro dell'Interno Matteo Salvini su Twitter. Segue il post del presidente della commissione Antimafia Nicola Morra che chiede le dimissioni di Oliverio «in tempi celeri»: «Non possiamo permetterci che la classe politica calabrese sia al centro di ipotesi accusatorie così gravi”, ha scritto su Facebook. Interviene anche il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, a Catanzaro per un sopralluogo sul ponte Morandi :«Spero che Oliverio possa chiarire. In una terra così importante come la Calabria una delle manovre economiche più importanti sia quella della legalità, perché utilizzare male o illecitamente soldi pubblici significa non farli arrivare ai cittadini in termini di servizi efficienti, mentre utilizzare legalità significa dare servizi. Quindi, questo governo porterà anche questa grande ventata di legalità”.
La dichiarazione di Mario Oliverio
Oliverio non resta in silenzio. E dichiara: «Di fronte ad accuse infamanti ho deciso di fare lo sciopero della fame. La mia vita e il mio impegno politico e istituzionale sono stati sempre improntati al massimo di trasparenza, di concreta lotta alla criminalità, di onestà e rispettosa gestione della cosa pubblica. I polveroni sono il vero regalo alla mafia. Tra l'altro l'opera oggetto della indagine non è stata appaltata nel corso della mia responsabilità alla guida della Regione. Quanto si sta verificando è assurdo. Non posso accettare in nessun modo che si infanghi la mia persona e la mia condotta di pubblico amministratore. Sarebbe come accettare di aver tradito la fiducia dei cittadini. Chiedo chiarezza! Lotterò con tutte le mie energie perché si affermi la verità».

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