bagarre IN COMMISSIONE BILANCIO

Manovra, Tria in commissione: miglior risultato possibile. Di Maio: cambieremo Ires su non profit

di Alessia Tripodi

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6' di lettura

Rush finale tra le polemiche per la manovra, tornata oggi in terza lettura alla commissione Bilancio della Camera dopo il via libera del Senato arrivato nella notte tra il 22 e il 23 dicembre. Il testo dovrebbe arrivare in Aula il 28 dicembre: qui il governo porrà la fiducia per arrivare al via libera definitivo entro sabato 29 dicembre ed evitare, così, di sforare il limite massimo del 31 dicembre oltre il quale scatta l’esercizio provvisorio. Ma l’ultimo giro di boa del ddl bilancio si annuncia non privo di ostacoli. Dopo l’approvazione al Senato tra le proteste, infatti,le opposizioni hanno reclamato più tempo per l’esame del testo e chiesto nuove audizioni per chiarimenti sul testo. Dopo quella dell’Upb, l’Ufficio parlamentare di bilancio, che si è svolta nel pomeriggio, alle 20.30 è arrivato in commissione anche il ministro dell’Economia, Giovanni Tria. Da parte sua, il Pd ha annunciato il ricorso alla Consulta per una legge di bilancio «approvata fuori dall’ordinario percorso parlamentare».
Durante le risposte del ministro Tria sulla manovra, i toni si sono alzati quando il ministro ha replicato alle critiche del Pd, dicendosi “massacrato” dalle accuse e attribuendo al precedente governo la responsabilità della situazione difficile sul fronte della finanza pubblica, delle clausole Iva e dei rapporti con Bruxelles ereditata dall'attuale esecutivo. In Commissione si sono susseguiti urla e insulti.

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Tria: con modifiche spread a livelli più vicini fondamentali Italia
Con le correzioni apportate alla manovra è stato «raggiunto il miglior risultato possibile sia dal punto di vista economico-finanziario che politico» con un «livello di indebitamento netto più contenuto di quello preventivato», ha detto Tria in audizione alla Camera. Ed è stato possibile «ricondurre lo spread verso livelli più vicini ai fondamentali economici italiani e a ridurre l'esborso in conto interessi» e a «ridare fiducia ai consumatori, agli investitori e ai mercati».

Reddito di cittadinanza
L'erogazione “al ribasso” prevista nel 2019 in 7,1 miliardi per il reddito di cittadinanza non ne modifica «minimamente la portata» ha ribadito il ministro, ricordando che la misura partirà «tra fine marzo e il primo aprile». La misura verrà dettagliata, ha detto, in un decreto legge a «inizio del nuovo anno» e «l'entità massima del sostegno erogato resta invariata». Tria assicura che risultano «confermati» anche «impianto e impatto» per quota 100. Anche in questo caso la misura verrà emanata a inizio anno. Con un successivo decreto, ha aggiunto, «verrà prorogato “obiettivo donna”».

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Risorse confermate per gli investimenti. «Confidiamo di sterilizzare l’Iva»
«In seguito alle interlocuzioni con Bruxelles sono state riprogrammate e rimodulate alcune spese, ma le risorse restano invariate, per un valore complessivo di 15 miliardi nel triennio». «Resta confermata la completa sterilizzazione della clausola di salvaguardia sull'Iva per il 2019 che neutralizza aumenti da 12,4 miliardi» ha aggiunto il ministro dell’economia. «Confidiamo di poter intervenire per gli anni prossimi come fatto quest'anno, sia sperando in una maggiore crescita ma anche sulla capacità di reperire adeguate coperture, come fatto quest'anno con tanta fatica».

Di Maio: cambieremo Ires su non profit
Intanto, il vicepremier Luigi Di Maio fa sapere che la norma sulla tassazione dell’Ires per gli enti non profit verrà cambiata « nel primo provvedimento utile», «non subito in manovra perchè si rischia l’esercizio provvisorio». Il taglio dello sconto Ires per volontariato e Onlus previsto dalla legge di bilancio (con un’aliquota raddoppiata dal 12% al 24%) aveva suscitato proteste da più parti. «Si volevano punire coloro che fanno finto volontariato ed è venuta fuori una norma che punisce coloro che hanno sempre aiutato i più deboli» spiega Di Maio.

Anche il vicepremier leghista Matteo Salvini garantisce «l’impegno del governo ad intervenire per aiutare le associazioni di volontariato che utilizzano solo a scopi sociali i loro fondi», ma assicura anche che «ci sarà invece massimo rigore con i 'furbetti' che fanno altro». Su Facebook il premier Giuseppe Conte parla dei tempi: «A gennaio provvederemo a intervenire per riformulare e calibrare meglio la disciplina fiscale» sull’Ires. Secondo la relazione tecnica al maximendamento alla manovra, il raddoppio dell’Ires per il non profit vale 434 milioni in 3 anni.

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Pd: ricorso alla Consulta. Insieme a Fi valuta colloquio con Mattarella
Pd e Fi valutano la richiesta un colloquio sulla manovra con il presidente Mattarella, anche se - assicurano - nessuna decisione è stata ancora presa e la valutazione dipenderà dall’andamento dei lavori parlamentari. Intanto, il Pd hanno annunciato oggi un ricorso alla Consulta contro una legge di bilancio «approvata fuori dall’ordinario percorso parlamentare». «Meglio qualche giorno di esercizio provvisorio che aspettare il giudizio della Consulta e rischiare di dover intervenire dopo», ha detto Renato Brunetta (Fi) parlando del ricorso del Pd.

Polemiche sulla diretta web
Spunta poi la polemica sulla diretta web dei lavori della commissione. «Alla faccia della trasparenza», denunciano gli azzurri di Fi in una nota, la richiesta di trasmettere via streaming la seduta è stata «sottoscritta da tutti i gruppi parlamentari tranne che dal M5S», rendendo di fatto impossibile la trasmissione. Ma i Cinquestelle replicano: «Si tratta di una richiesta fuori dal regolamento quando la commissione è in sede referente», «la pubblicità dei lavoratori è prevista solo per le audizioni» e «se Pd e Fi pensano di poter cambiare le regole così come pensavano di cambiare la Costituzione italiana si sbagliano di grosso».

Le opposizioni chiedono audizioni di Tria , Upb, Mef
Su richiesta delle opposizioni si è svolta in commissione l’audizione dell’Upb, l’Ufficio parlamentare di bilancio, che ha definito la “nuova versione” della manovra «meno espansiva» e «comunque soggetta a un rischio di deviazione significativa rispetto alle regole europee». Oltre che dell’Upb, Pd e Fi hanno chiesto anche udizioni del ministro dell’Economia, Giovanni Tria, del Demanio e del direttore generale del Mef, Alessandro Rivera. Le richieste di chiarimenti vanno dalle norme sul salvabanche a quelle sulle dismissioni, passando per gli «enormi errori nelle coperture che emergono di ora in ora», ha detto Brunetta, secondo il quale il piano di dismissioni «da un miliardo in un periodo di recessione economica» rischia di rivelarsi una «svendita». Inoltre le norme sul rimborso degli azionisti previste con l'istituzione del fondo per i risparmiatori da 1,5 miliardi sarebbero contrarie alla direttiva bancaria Brrd. Per questo, denuncia Brunetta, l’Italia sarebbe a rischio di procedura di infrazione e da qui la richiesta di sentire Rivera e Tria.

Il Pd: il governo Conte ha violato la Carta
«Oggi con i senatori del mio gruppo firmiamo e depositiamo il #ricorso alla Consulta contro una legge di Bilancio approvata senza che Commissioni (a partire da quella sul Bilancio) e Aula abbiano potuto anche solo toccare il testo», scrive in tweet il dem Matteo Richetti. E il capogruppo dem al Senato, Andrea Marcucci, spiega: «Secondo il nostro giudizio, il governo Conte ha palesemente violato la Carta con le modalità usate per approvare la legge di bilancio modalità che peraltro si stanno ripetendo anche alla Camera». «Il collegio difensivo al quale ci siamo rivolti è composto dai professori Caravita, Cecchetti, De Vergottini, Falcon, Lucarelli, Onida e Randazzo» fa sapere Marcucci, annunciando che «il ricorso sarà depositato domani 28 dicembre». Il Pd ha già annunciato per sabato 29 dicembre un sit in di protesta contro la manovra in piazza Montecitorio e chiama a raccolta i cittadini per «testimoniare che c'è un'Italia che combatte e che non si arrende alle peggiori destre al governo del paese», scrive su Facebook il presidente del partito Matteo Orfini.

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Le novità
Dalla dote per le pensioni di anzianità ridotta a 4 miliardi per il primo anno, alla pace fiscale per cittadini e professionisti, fino al piano di dismissioni immobiliari che per il 2019 punta a 1,6 miliardi, sono diverse le misure approvate al Senato dopo l’accordo con la Ue che ha evitato la procedura di infrazione. Tra le altre novità, in arrivo una struttura per la progettazione di beni ed edifici pubblici che darà lavoro a un massimo di 300 persone, assunte a tempo determinato a partire dal 2019, di un massimo di 300 persone. Prevista anche l’assicurazione infortuni delle casalingh, biglietti nominativi per i grandi concerti rock e pop, ma anche sconti per i giovani che prendono la patente per guidare un Tir.

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