sarà detenuto a oristano

Cesare Battisti arrivato in Italia. Salvini: ora in galera altre decine di assassini

di Vittorio Nuti

Chi è Cesare Battisti, il terrorista incastrato dal cellulare dopo una fuga durata 37 anni

5' di lettura

Folla di reporter e imponenti misure di massima sicurezza sulla pista dell'aeroporto militare di Ciampino per l'arrivo in Italia di Cesare Battisti, l'ex terrorista italiano dei Proletari armati per il comunismo (Pac), già condannato in Italia all'ergastolo in via definitiva per quattro omicidi compiuti negli Anni Settanta e latitante da anni Sud America. Il Falcon 900 del Governo italiano, in arrivo da Santa Cruz de la Sierra, in Bolivia, dove Battisti era stato arrestato ieri da una squadra speciale di agenti dell'Interpol italiani e boliviani, è atterrato puntuale alle 11.30. Ad attendere Battisti, subito preso in consegna dalla polizia penitenziaria, c'erano il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, e il ministro dell'Interno e vicepremier Matteo Salvini.

GUARDA IL VIDEO - Cesare Battisti è arrivato in Italia a bordo di un Falcon 900

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Salvini: ora in galera altre decine assassini
L'arresto di Cesare Battisti non è un «punto d'arrivo ma un punto partenza. Sono sicuro che le forze dell'ordine, con i servizi d'intelligence, potranno riassicurare alle galere altre decine di delinquenti, vigliacchi e assassini che sono in giro per il mondo a godersi la vita», ha detto Salvini parlando in diretta Fb dopo aver assistito allo sbarco di Battisti sulla pista di Ciampino. Il vicepremier ha fatto riferimento anche ai terroristi che vivono «nella vicina Francia, quel paese che ci dà lezioni di morale, accoglienza, solidarietà, generosità». Ecco perché, ha concluso «è arrivato il momento di scrivere al presidente francese: i terroristi che hanno ammazzato in Italia la smettano di andare liberi a bersi champagne in giro per la Francia» o anche in «altri paesi sudamericani o in giro per il mondo. Chi ha sbagliato in Italia paga in Italia». Per essere presente all’arrivo di Battisti Salvini ha anche annullato la conferenza stampa inizialmente in programma dopo l'incontro con il commissario europeo Dimitris Avramopoulos.

Conte: lo dovevamo a giustizia e vittime
La cattura di Cesare Battisti «è un grande risultato che dovevamo non solo in astratto perché avesse effettività la giustizia, ma lo dovevamo ai familiari delle vittime» ha detto il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa a Palazzo Chigi, dove ha sottolineato il «grande lavoro di squadra» non solo a livello di governo ma anche «con le forze di intelligence, di polizia, di Interpol, a tutti i livelli». «Osservo solo che abbiamo garantito il percorso più sicuro e veloce perché Battisti arrivasse in Italia» ha continuato Conte, spiegando di aver parlato al telefono con il presidente del Brasile per ringraziarlo e di aver ringraziato anche il governo boliviano.

Bonafede: risultato storico
«Mi piace dire che è il risultato di un intero Paese, un risultato storico: quando le istituzioni italiane sono compatte non ci ferma nessuno. Oggi l'Italia va a a testa alta», ha invece dichiarato il ministro della Giustizia. «Parliamo - ha sottolineato Bonafede - di un pluriomicida che si è macchiato di reati gravissimi e con la sua fuga ha offeso il Paese. Il momento in cui la giustizia farà il suo corso è quando varcherà la porta del carcere: a quel punto sconterà la pena dell'ergastolo». Soddisfatto del successo dell’operazione anche il capo della Polizia, Franco Gabrielli, che parlando a margine di un convegno a Reggio Emilia ha ricordato «il lavoro della nostra Intelligence, della Digos e della questura di Milano che hanno lavorato assieme all'Interpol per raggiungere questo straordinario risultato». «Abbiamo assicurato alla giustizia una persona pericolosa che ha fatto del male all'Italia e che si è dimostrato irridente e oltraggioso nei
confronti del Paese, ha concluso.

Trasferimento immediato a Oristano
A Battisti, hanno spiegato il Pg di Milano Roberto Alfonso e il sostituto Pg Antonio Lamanna, sarà applicato il trattamento carcerario previsto per i casi di ergastolo ostativo, ossia senza la possibilità di ottenere benefici nell'esecuzione della pena. Condizione che potrebbe mutare nel corso dell'espiazione pena ma solo in casi limitati e, come si legge nelle norme, ad esempio, «solo nei casi in cui tali detenuti e internati collaborano con la giustizia». A differenza di quanto annunciato inizialmente Battisti non passerà neanche una notte a Rebibbia, ma verrà ospitato da subito nel carcere di Oristano. Prima in una cella singola, dove sconterà sei mesi di isolamento diurno, poi passerà a una cella del circuito di massima sicurezza riservato ai terroristi. Sull'esecuzione della pena è competente la Procura generale di Milano che ha emesso l'ordine di carcerazione per l'esecuzione della pena con conseguente mandato d'arresto internazionale, mentre il tribunale di sorveglianza varia a seconda del luogo di detenzione.

Pg Milano: arresto anche grazie a svolta politica in Brasile
Alfonso e Lamanna hanno poi sottolineato che l'arresto in Bolivia è arrivato anche come conseguenza della «svolta a livello politico in Brasile», ma soprattutto grazie «alla collaborazione di polizia» a livello internazionale. Annunciato anche l'avvio di «ulteriori indagini» sulla rete di fiancheggiatori che hanno permesso 38 anni di latitanza all'ex terrorista dei Pac, mai pentito dei delitti che gli sono stati attribuiti dalla giustizia italiana.

A Roma striscione pro Battisti con stella a 5 punte
Uno striscione due metri per due con su scritto “Battisti libero, amnistia per i compagni, noi resistiamo”, è apparso nella tarda serata di ieri sul ponte degli Annibaldi, di fronte al Colosseo, a Roma. Accanto alla scritta, fatta con vernice rossa, anche una stella a cinque punte: la Polizia, che ha subito rimosso lo striscione, indaga per risalire ai responsabili anche esaminando le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona.

Tajani (FI): disdicevole codazzo dei politici
In un tweet plemico, il presidente del Parlamento europeo e vicepresidente di FI Antonio Tajani ha preso di mira il “comitato di accoglienza” delle autorità di Governo. «Battisti deve essere accolto nelle patrie galere, non da un codazzo di politici», si legge nel tweet di Tajani, che considera «incomprensibile» e «disdicevole» l'accoglienza riservata «a un ergastolano pluriomicida» con la presenza di due ministri all'aeroporto di Ciampino. Il Governo, aggiunge poi, dovrebbe piuttosto «preoccuparsi di fargli scontare la pena fino all'ultimo giorno». Senza «distogliere l'attenzione dagli altri problemi che colpiscono il Paese» e «senza fare propaganda».

Renzi: vince la giustizia non un partito politico
«L'arresto di Cesare Battisti è un'ottima notizia per l'Italia. Tutti gli italiani, infatti, desideravano che un assassino del genere fosse riportato in Italia per scontare la pena nelle patrie galere. Per questo polemiche e divisioni non hanno senso di esistere. Dobbiamo solo ringraziare, tutti insieme, Polizia e Intelligence. La verità è che ha vinto la giustizia, non un partito politico. Hanno vinto le istituzioni, non gli ultras. Ha vinto la democrazia, non il terrorismo». Così l'ex premier Matteo Renzi nella sua eNews settimanale.

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