al quirinale per il giorno della memoria

Mattarella: Shoah virus pronto a risvegliarsi, combattere odio e indifferenza

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Quirinale per la cerimonia “Le donne della Shoah”, dedicata al giorno della memoria (Ansa)

2' di lettura

«Sono passati settantaquattro anni dalla liberazione del campo di sterminio di Auschwitz. Eppure, nonostante il tanto tempo passato, l'orrore indicibile che si spalancò davanti agli occhi dei testimoni è tuttora presente di fronte a noi, con il suo terribile impatto. Ci interroga e ci sgomenta ancora oggi». Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha aperto il suo intervento alla cerimonia al
Quirinale “Le donne della Shoah”, dedicata al giorno della memoria. Il Capo dello Stato ha parlato della Shoah come di un«virus pronto a risvegliarsi» e ha sottolineato come «noi italiani abbiamo il dovere morale» non solo di ricordare, ma di «combattere odio, antisemitismo, razzismo» e di «rifiutare l’indifferenza».

Ha ricordato come la nostra Costituzione segni «un discrimine tra l’umanità e la barbarie», sottolineando poi che «non può esistere democrazia e libertà autentica nei Paesi in cui, ancora, si continua a negare pienezza dei diritti e pari opportunità per ogni donna».

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Auschwitz simbolo male assoluto, tragedie se si nega diversità
«Auschwitz non è soltanto lo sbocco inesorabile di un’ideologia folle e criminale e di un sistema di governo a essa ispirato- ha detto Mattarella - Auschwitz, evento drammaticamente reale, rimane, oltre la storia e il suo tempo, simbolo del male assoluto». E «quando il benessere dei popoli o gli interessi delle maggioranze si fanno coincidere con la negazione del diverso - dimenticando che ciascuna persona è diversa da ogni altra - la storia spalanca le porte alle più immani tragedie», ha sottolineato il capo dello Stato.

Carta segna discrimine tra umanità e barbarie
Tutto ciò che è alla base dell'ideologia nazista, dal nazionalismo esasperato alla repressione del dissenso, ha spiegato Mattarella, «la nostra Costituzione ha voluto bandire e contrastare - segnando un discrimine tra l’umanità e la barbarie - con il riconoscimento di eguali diritti e dignità ad ogni persona e con l'obiettivo e il metodo della cooperazione internazionale per una convivenza pacifica tra i popoli e gli Stati».

C’è bisogno di vigilanza, torna passato cospirazionista
«La riproposizione di simboli, di linguaggi, di riferimenti pseudo culturali, di vecchi e screditati falsi documenti, basati su ridicole teorie cospirazioniste - ha ammonito Mattarella - sono tutti segni di un passato che non deve in alcuna forma tornare e richiedono la nostra più ferma e decisa reazione». Per questo, secondo il presidente, c’è bisogno di « vigilanza».

I moniti di Mattarella. Il discorso domina il dibattito politico

Dovere morale combattere odio e indifferenza
«Noi Italiani - ha ricordato Mattarella - che abbiamo vissuto l’onta incancellabile delle leggi razziali fasciste e la conseguente persecuzione degli ebrei, abbiamo un dovere morale. Verso la storia e verso l'umanità intera. Il dovere di ricordare, innanzitutto». «Ma, soprattutto, di combattere, senza remore e senza opportunismi - ha aggiunto - i giovani focolaio di odio, di antisemitismo, di razzismo, di negazionismo, ovunque esso si annidi. E di rifiutare l’indifferenza: un male tra i peggiori».

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