in vista del voto sull’autorizzazione a procedere

Caso Diciotti, Berlusconi: su Salvini saremo garantisti. Il vicepremier: io tranquillo

(IMAGO ECONOMICA)

2' di lettura

«Siamo garantisti e continuiamo ad esserlo». Così il leader di FI, Silvio Berlusconi, a L’Aquila per il 25esimo anniversario degli azzurri e per la campagna elettorale per le regionali del 10 febbraio prossimo, risponde alla domanda dei cronisti sull'autorizzazione a procedere nei confronti del vicepremier e leader leghista, Matteo Salvini per il “caso Diciotti”. «Queste cose non mi piacciono. Io sto guardando al futuro dell'Italia e dell'Europa e non voglio farmi coinvolgere in questo caos che si chiama Governo», aggiunge.

Sulla vicenda Diciotti Matteo Salvini continua a dirsi «l’uomo più tranquillo del mondo, nel senso che sto facendo il Ministro e sto facendo quello che dovrebbe fare ogni buon italiano: ovverosia difendere i confini, difendere la sicurezza del mio Paese. Giudicherà il Senato se sto facendo bene». E sull’ipotesi che M5s voti in favore della messa in stato d’accusa risponde: «Abbiamo tanto da fare, quindi non ci sono crisi dietro l’angolo». Sempre il vicepremier sulla vicenda Diciotti ha scherzato, dicendo di «preparare le arance» nel caso finisse nel carcere di San Vittore e poi ha accusato «l’invasione di campo dei giudici di sinistra».

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Migranti, si fa credere siano il primo problema
Quanto ai migranti ancora bloccati sulla Sea Watch al largo di Siracusa, per Berlusconi «si continua a far credere che l’immigrazione sia il primo problema del Paese», ma «io non vedo francamente che cosa possa svilupparsi con la discesa di 47 altri migranti che sono in una situazione precaria su una nave con un tempo non buono di fronte alla presenza di oltre 600mila clandestini che sono ancora in Italia che si dovevano inviare al loro Paese».

Il governo? Mi auguro che cada ogni giorno
«Mi auguro che questo governo cada ogni giorno che arriva» ha detto Berlusconi, «vedere un governo che dice sì un giorno, per dire no il giorno dopo, per dire forse il terzo giorno... Vedo un pericolo come nel 1994, quasi più grave». E su M5s: «Questi grillini hanno le stesse idee dei comunisti di allora, anzi, loro si proclamano comunisti ma non da salotto, da strada - dice - ma rispetto alla sinistra di allora non hanno nessuna competenza, esperienza, non sanno cos’è l'amministrazione pubblica».

A l’Aquila a 10 anni dal sisma: «Sono commosso»
«Sono commosso. Ho dentro di me un ricordo che non finirà mai di quei giorni del terremoto, delle famiglie che avevano perso i loro cari, delle famiglie che avevano perso la loro casa», ha detto il Cavaliere arrivando nel capoluogo abruzzese che quasi 10 anni fa, il 6 aprile del 2009, venne colpito dal sisma.  Berlusconi ha ricordato il lavoro che mise in campo per la costruzione di alloggi.

(Al. Tr.)

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