il caso in una scuola elementare

Bimbo Foligno, su Facebook colpevolisti e innocentisti scatenati. Rimossa la pagina del maestro

di Andrea Gagliardi

(FOTOGRAMMA)

3' di lettura

«Un’attività per l'integrazione finalizzata a far prendere coscienza agli studenti del concetto di differenza razziale e di discriminazione». È quello che spiega il maestro della scuola elementare di Foligno Mauro Bocci sospeso dal ministero dell’Istruzione per il suo comportamento in classe. Avrebbe indicato ai compagni come «brutto» un bambino di colore durante l’ora di alternativa alla religione. Il bambino sarebbe poi stato messo davanti alla finestra, con le spalle alla classe. Secondo il docente, supplente, però si sarebbe trattato di un «malinteso» per il quale ha fatto «le sue scuse ai genitori dell'alunno e più in generale a quelli dell'intera classe». Parole arrivate attraverso l'avvocato Luca Brufani.

La famiglia del bambino ha presentato un esposto querela
Non la pensa così la famiglia del bambino nigeriano coinvolto. L’avvocato Silvia Tomassoni, incaricata dalla famiglia del bimbo, ha presentato un esposto querela in procura. E spiega: «Ritengo si tratti di una trovata strategica difensiva ex post. Prima di fare un esperimento di questo tipo si avvisa la dirigente scolastica e vanno interpellati i bambini, cosa che non è stata fatta. Inoltre non è vero che il maestro stesse trattando la Shoa, come sostiene lui». A Porta a Porta il maestro ha raccontato di una «sperimentazione didattica, puntualmente annunciata ai ragazzi, perché parlavamo della Shoa e dell’integrazione».

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Pagina Facebook rimossa
I fatti risalgono all’8 febbraio. Sulla pagina Facebook di Bocci, da stasera rimossa e non più visibile online sono stati pubblicati il 17 febbraio due post, entrambi attinenti alla Shoa. Il primo datato 10.51 in cui la senatrice a vita Liliana Segre racconta: «Ad Auschwitz smisi di essere una bambina come le altre». Il secondo, datato 10.52 è un link a un articolo di Avvenire in cui si parla della Shoa e per la precisione del primo cartoon dentro Auschwitz. Per la cronaca, scorrendo i post della pagina Facebook di Bocci, non comparivano altri post che parlavano di Shoa o di migranti. A parte uno datato 29 aprile 2017 che rilanciava un post di Luigi Di Maio a sostegno di Carmelo Zuccaro definito «il magistrato che ha svelato lo scandalo delle Ong».

Attacchi e difese su Facebook
Prima di essere rimossa la pagina FB di Bocci è stata sommersa da centinaia di commenti di utenti, soprattutto sotto il post del cartoon dentro Auschwitz. Prevalevano le critiche dure («ignobile razzista!!!!»; «credo che tu debba essere allontanato dai minori, sei una persona pericolosa e disturbata»; «spero che tu venga cacciato via dall'Italia. Sei un essere spregevole. Non meriti d'essere italiano. Sei vergognoso») che a volte si trasformavano in insulti: «Sei un verme, non pensavo si potesse arrivare a tanto». C’è poi chi gli augura «un immediato imbarco su gommone singolo per la Libia senza biglietto di ritorno». E chi minaccia: «Ti veniamo a cercare stai attento d'ora in poi». Criticata nel merito anche l’ipotesi sperimentazione («Tali esperimenti non si possono fare se non nell'ambito di un progetto approvato dal collegio. Se ci fosse stato tale progetto approvato l'insegnante non sarebbe stato sospeso. Pare pertanto una scusa. Abbastanza evidente»). Dubbi anche sulla genuinità del link postato: «Che faccia tosta....pensa che mettendo questo link la gente gli creda»

Ma c’è anche chi invita alla cautela: «Aspetterei ad insultare, si cavalcano e si strumentalizzano molto bene questi incidenti» si legge. O anche: «Io non capisco tutti questi insulti, nessuno di voi ha mai sbagliato? Minacce di morte, ma siamo impazziti? Date retta, pagherà il suo stupido errore ma così si esagera». Non mancano attestati di solidarietà: «tutta la mia solidarietà umana, politica e di condizione sociale. Forse hai sbagliato e hai commesso una leggerezza, ma non ti meriti questo perbenismo cieco» .

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