I RITOCCHI DEL GOVERNO AL DECRETONE

Pace contributiva in 120 rate. Reddito di cittadinanza, obbligo di lavoro solo con salario oltre 858 euro

di Marco Mobili e Marco Rogari

Reddito di cittadinanza: l’offerta di lavoro congrua è quella da 858 euro

3' di lettura

Estensione da 5 a 10 anni della rateizzazione mensile della cosiddetta «pace contributiva». Ministero della Giustizia autorizzato ad effettuare dal 1° luglio 2019 1.300 assunzioni di personale non dirigenziale a tempo indeterminato, e a semplificare e accelerare le procedure per i nuovi ingressi già previsti, con l’obiettivo di scongiurare il rischio di paralisi organizzativa per l’effetto «quota 100»: 10.685 uscite previste nel triennio, di cui ben 7.158 solo quest’anno.

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Possibilità di concedere acconti Cigs (Cassa integrazione guadagni straordinaria) a quei lavoratori sospesi da anni da aziende con un organico rilevante che hanno in corso programmi pluriennali di riorganizzazione nelle aree di cosiddetta crisi complessa. Sono tre degli emendamenti al decretone che il Governo, a meno di ripensamenti dell’ultima ora, è pronto a presentare in Aula al Senato dove il testo approderà da lunedì con le modifiche già inserite dalla commisisone Lavoro, a partire dall’innalzamento da 30mila a 45mila euro del limite per l’anticipo del Tfs degli statali con prestito bancario.

Reddito di cittadinanza e privacy: lo Stato non vedrà le singole spese
Del mini-pacchetto di correttivi dell’esecutivo fanno parte anche i ritocchi per uniformare perfettamente il funzionamento del Reddito di cittadinanza (Rdc) ai criteri fissati dal Garante della privacy, comprese le ricadute sul monitoraggio delle spese effettuate con la “card” (la Carta Rdc). In pratica lo Stato potrà monitorare «i soli importi complessivamente spesi e prelevati» dalla Carta per il reddito di cittadinanza e non le singole spese, come prevedeva invece la precedente versione del testo.

Pace contributiva fino a 120 rate
Come anticipato dal Sole 24 Ore si allunga da cinque a dieci anni la rateizzazione collegata alla cosiddetta “pace contributiva”. L’emendamento che il Governo è pronto a presentare in Aula a Palazzo Madama prevede l'estensione da 60 a 120 rate mensili, per un importo minimo di 30 euro, del meccanismo per consentire ai lavoratori in attività dal 1° gennaio 1996 di riscattare in tutto, o in parte, i periodi non coperti da contribuzione (fino a un massimo di 5 anni).

Giustizia, nuove assunzioni per arginare la fuga con «quota 100»
Con un emendamento ad hoc il Governo cerca di garantire la piena operatività organizzativa al ministero della Giustizia, già alle perse con numerosi vuoti d’organico destinati ad aumentare sensibilemente con le uscite per accedere anticipatamente alla pensione con «quota 100». Le “vacanze” rilevate ai primi di gennaio del 2019 sono pari a 9.573 posti (il 21,93% della dotazione prevista), alle quali se ne dovrebbero aggiungere altre 10.685 fino al 2021, di cui 7,158 quest’anno, per effetto dei nuovi pensionamenti anticipati. Di qui la necessità di assumere subito nuovo personale, utilizzando anche le procedure “in deroga” già previste dall’ultima legge di bilancio, con l’ingresso dal prossimo 1° luglio di 1.300 unità di personale non dirigenziale.

Acconti Cigs per le aziende in aree di «crisi complessa»
Il correttivo del Governo prevede che il ministero del Lavoro può autorizzare acconti di Cigs nel caso di programmi pluriennali di ristrutturazione di grandi imprese operanti in aree cosiddette di «crisi complessa».

Obbligo di accettare offerta congrua se il salario è di 858 euro
Tra le novità, invece, approvate in commissione Lavoro al Senato, arriva l’obbligo di accettare un’offerta di lavoro solo se il salario sarà di almeno 858 euro al mese. Nel testo dell’emendamento pentastellato approvato si precisa infatti che l’offerta è congrua se la retribuzione è «superiore di almeno il 10 per cento del beneficio massimo fruibile da un solo individuo, inclusivo della componente ad integrazione del reddito dei nuclei residenti in abitazioni in locazione». Il beneficio massimo per un singolo è di 780 euro, 500 a integrazione del reddito e 280 per l'affitto.

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