denuncia archiviata

Caso rimborsi, Sarti si autosospende dal M5S

(ANSA)

2' di lettura

Dimissioni immediate dalla presidenza della commissione Giustizia della Camera e autospensione dal gruppo parlamentare «a tutela del M5S». È quanto annuncia la deputata pentastellata Giulia Sarti, coinvolta nel 2018 in una vicenda di mancati rimborsi di indennità parlamentari per la quale denunciò l'ex compagno e collaboratore accusandolo di aver sottratto migliaia di euro dai fondi che lei stessa avrebbe dovuto restituire.

La decisione, spiega una nota, arriva «a seguito delle notizie riportate sulla stampa in merito alla richiesta di archiviazione per la querela da me sporta nei confronti di Andrea Tibusche Bogdan». Poi la precisazione che «né Ilaria Loquenzi né Rocco Casalino (responsabile comunicazione del M5S e portavoce di palazzo Chigi, ndr) mi hanno spinto a denunciare nessuno, ma si sono limitati a starmi vicino nell'affrontare una situazione personale e delicata».

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L'autosospensione della parlamentare 5S è un rifletto della decisione della Procura di Rimini - riferita oggi dalla stampa locale - di chiedere al Gip l'archiviazione del fascicolo aperto nei confronti di Tibusche Bogdan, 32enne consulente informatico di origini romene, per l'accusa di appropriazione indebita. La querela contro di lui presentata da Sarti alla Squadra mobile di Rimini ipotizzava la responsabilità di Bogdan su mancati bonifici al fondo pentastellato per il micro credito alimentato da una quaota delle indennità dei parlamentari.

La vicenda era emersa dopo che il nome di Sarti era spuntato nell'elenco delle "Iene" di deputati M5s che da eletti non avevano restituito gli stipendi al fondo. Sette i bonifici partiti dal conto della Sarti, destinati a quello del Mef, che però risultavano annullati. Quando fu interrogato dal pm Davide Ercolani, un anno fa, Bogdan spiegò che se aveva agito, sul conto corrente online della deputata, lo aveva fatto con la consapevolezza di lei e avendone le password. Per il procuratore capo, Elisabetta Melotti e il pm Ercolani, che hanno firmato la richiesta di archiviazione, dunque non vi furono reati. Ora sarà il Gip a decidere e al momento non ci sono opposizioni alla richiesta.

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