mozioni domani al senato

Tav, tensione Lega-M5S. Salvini: «Piena fiducia in Conte»

di Andrea Gagliardi

(ANSA)

3' di lettura

Nell’esecutivo le posizioni sulla Tav continuano ad essere contrapposte, con i 5 Stelle che ribadiscono la contrarietà e la Lega che spinge per farla. Matteo Salvini torna però a dare fiducia al premier Giuseppe Conte, dopo l’irritazione per la sua presa di posizione contro il progetto di mini-Tav. «Piena fiducia in Conte sulla Tav. Sono certo che troveremo una soluzione insieme. È un’opera importante, per noi va fatta come chiedono cittadini e imprese», afferma il vicepremier e ministro dell’Interno dopo il gelo mostrato nei giorni scorsi nei confronti dell'inquilino di palazzo Chigi.

Tensioni Appendino-Di Maio
Intanto, il confronto in casa 5 Stelle si sposta proprio a Torino dove il vicepremier Luigi Di Maio e il responsabile di Rousseau, Davide Casaleggio, si vedranno ad un’iniziativa con la sindaca Chiara Appendino. «Non si tratta di un vertice», si affrettano a precisare dagli staff della comunicazione romana e torinese. Tra Roma e Torino i rapporti ai vertici non sono infatti in un momento di grande sintonia: dopo la vicenda delle Olimpiadi e ancora di più dopo le tensioni sulle Finali Atp di tennis il feeling del governo con la sindaca di Torino si è un po' smorzato.

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Il pressing dei no Tav
Tanto più ora con la vicenda Tav su cui la sindaca non sembra mostrare di riuscire a tenere troppo a bada le intemperanze dei pentastellati locali. I quali sono molto combattivi e si dicono contrari a tutto: «alla grande opera. E non faremo nessun passo indietro», ma anche alla messa a bando dei lavori che potrebbe partire in questi giorni. «Lo abbiamo detto in tutti i modi agli esponenti del governo e ci teniamo a dirlo pubblicamente, così come vogliamo dire no a qualsiasi ipotesi di progetto low cost» scrivono sulle loro pagine Fb. Contraria all’avvio dei bandi Telt anche la consigliera regionale M5S Francesca Frediani, valsusina e No Tav della prima ora: «non solo i bandi non devono partire, ma nemmeno possono farlo. Dare avvio ai lavori definitivi ora significa violare gli accordi italo francesi».

Il fronte dei governatori del Nord
Mentre l’esecutivo promette che chiarirà la sua posizione nei prossimi giorni, si compatta invece il fronte del Nord. I governatori del Piemonte e della Lombardia si dicono entrambi favorevoli all’indizione di un referendum sul quale si era espresso positivamente anche il presidente del Veneto Luca Zaia. «C’è una dead line ed è quella dell'11 marzo: se la società di gestione avrà il via libera per fare i bandi, e proseguire i lavori, tutto bene; se dovessero rinviare ulteriormente, ho già il quesito pronto: chiederò al ministro Salvini di celebrare una consultazione popolare insieme alle elezioni Regionali ed Europee» ribadisce il presidente del Piemonte, Sergio Chiamparino. «Se l'unico mezzo per far sentire la nostra voce è il referendum, sono disponibile a seguire l'esempio di Sergio» gli fa eco il governatore della Lombardia Attilio Fontana.

E favorevoli alla Tav sono anche i governatori della Liguria e del Veneto, Giovanni Toti e Luca Zaia, ricorda l’azzurro Osvaldo Napoli: «La questione è diventata talmente dirompente e cruciale che sono saltati, sul piano locale, quegli steccati politici che resistono invece a Roma» fa notare il deputato piemontese. Intanto Mino Giachino, promotore della petizione si' Tav che
ha ottenuto 112 mila adesioni, ha scritto una lettera ai vicepremier Salvini e Di Maio: «Leggo che stareste valutando modifiche al progetto, potremmo essere invitati a dare il nostro contributo?»

Zingaretti: prima mossa, visiterò i cantieri Tav
Intanto il neo segretario dem Nicola Zingaretti annuncia che sua prima mossa da sarà «simbolica e importante: andrò a visitare i cantieri della Tav il
prima possibile». Lo dice, in un colloquio con il Messaggero. E annuncia: «Se la mia segreteria sarà unitaria? Ancora non ci ho pensato. Voglio essere comunque inclusivo».

Mozioni Tav al Senato
Domani al Senato saranno esaminate le mozioni sulla Tav già esaminate dalla Camera. L’aAula della Camera ha approvato il 21 febbraio la mozione di M5S e Lega sulla Tav che impegna il governo a «ridiscutere integralmente il progetto della linea Torino-Lione, nell'applicazione dell'accordo tra Italia e Francia». Bocciate invece, dopo il parere negativo da parte del Governo, le mozioni Fi, Pd e Fdi che sollecitavano lo sblocco dei bandi di gara per la realizzazione del tunnel di base.

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