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L’ultimo duello Salvini-Berlusconi è sul Piemonte

di Barbara Fiammeri

Silvio Berlusconi: ogni tanto manderei a quel paese Salvini

2' di lettura

La decisione ufficiale arriverà dopo il responso della Basilicata. Ma con il passare dei giorni dentro Fi si rafforza il timore che Matteo Salvini sia pronto a far naufragare la candidatura dell’azzurro Alberto Cirio in Piemonte. Al suo posto il leader della Lega vedrebbe meglio l’imprenditore del Barolo Paolo Damilano nonostante la ritrosia del diretto interessato. Un civico al posto di un politico per sfidare Sergio Chiamparino, il governatore uscente del Pd che grazie allo scontro tra Lega e M5s sulla Tav e alla vitttoria alle primarie di Nicola Zingaretti ha recuperato diversi punti nei sondaggi.

Anche in Piemonte la partita si prospetta come una sfida a due: centrodestra contro centrosinistra, con i Cinquestelle al momento tagliati fuori. Per Forza Italia però la candidatura di Cirio «non può essere messa in discussione». Una difesa a oltranza che si scontra con i dubbi della Lega e non solo. C’è chi sostiene che nella corsa potrebbe entrare a sorpresa anche Guido Crosetto, che nei giorni scorsi ha finalmente ottenuto il via libera dell’aula della Camera alle dimissioni da deputato per dedicarsi a tempo pieno alla sua attivita di imprenditore e alla presidenza della Aiad, la federazione delle imprese del comparto difesa, aerospazio e sicurezza. Crosetto, che assieme a Giorgia Meloni è stato tra i fondatori di FdI, a lungo aveva militato dentro Forza Italia e ha un ottimo rapporto con la Lega.

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Forza Italia però non mostra cenni di cedimento. Silvio Berlusconi continua a ripetere di essere certo della «lealtà» degli alleati del centrodestra sul rispetto degli impegni presi. E il Piemonte, nella ripartizione delle candidature, era stata assegnata agli azzurri assieme alla Basilicata. Il Cavaliere nei giorni scorsi non ha partecipato al vertice con Salvini e Meloni, lasciando ad Antonio Tajani il compito di rappresentare Fi proprio perchè già sapeva che sul Piemonte non ci sarebbe stata la fumata bianca. Tra gli azzurri la convinzione è che il tentativo della Lega di sostituire Cirio non sia legato tanto al nome del candidato quanto alla necessità di Salvini di marginalizzare il più possibile il peso di Berlusconi e del suo partito.

Dalla Lega ovviamente smentiscono. Ma in gioco non c’è solo il Piemonte. Le elezioni regionali coincidono infatti com quelle europee del 26 maggio. I sondaggi continuano ad attribuire il primato al partito di Salvini con oltre il 30% dei consensi. A farne le spese è stato soprattutto il M5s ma anche Fi e Fdi stanno subendo la forza attrattiva della Lega nei confronti degli elettori del centrodestra. Una forza che l’attuale ministro dell’Interno vuole consolidare per mettere definitivamente la parola fine al centrodestra così come lo abbiamo conosciuto finora. Al di là delle dichiarazioni di facciata, si lavora per non farsi trovare impreparati in caso di elezioni anticipate. Il Piemonte in questa strategia è solo una delle tessere del puzzle. Ma tutt’altro che ininfluente perchè al centro della campagna elettorale della Regione ci sarà la Tav, che sarà anche uno dei temi delle europee dove ognuno correrà per sé. Tant’è che Forza Italia, e anche Fdi, non hanno risparmiato nei giorni scorsi bordate a Salvini, accusandolo apertamente di essersi «arreso» al diktat del M5s.

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