Tria: no manovra correttiva

M5S-Lega: «Disinnescare l’Iva e avanti con flat tax». Castelli e Garavaglia commissari alla spending review

Stop all’Iva e sì alla flat tax: tutti gli impegni della risoluzione al Def

2' di lettura

M5s e Lega impegnano il governo ad «adottare misure per il disinnesco delle clausole di salvaguardia fiscali del 2020». Lo si legge nella risoluzione del Def approvata dall’Aula della Camera con 272 sì e 122 no (3 gli astenuti) . «In linea con il contratto di governo» si impegna l’esecutivo a «continuare, nel disegno di legge di bilancio per il prossimo anno, il processo di riforma delle imposte sui redditi (”flat tax”) e di generale semplificazione del sistema fiscale, alleviando l'imposizione a carico dei ceti medi». La maggioranza impegna il governo a «rispettare i vincoli di finanza pubblica come definiti dal Documento di economia e finanza 2019».

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Intanto, il consiglio dei ministri su proposta del premier Conte ha nominato i sottosegretari Laura Castelli e Massimo Garavaglia commissari per la spending review. Lo riferisce una nota di Palazzo Chigi. Un incarico che in passato è stato ricoperto da Enrico Bondi, Mario Canzio, Carlo Cottarelli e Yoram Gutgeld.

GUARDA IL VIDEO: Def: crolla la crescita, arriva la promessa della flat tax ai ceti medi

Nella risoluzione anche la riforma dell’autonomia
La risoluzione chiede inoltre di portare a termine il percorso per l'Autonomia richiesto al momento da Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. «In considerazione dello stato avanzato delle iniziative per la realizzazione dell'autonomia regionale ed in particolare della condivisione espressa dal Consiglio dei Ministri dello spirito delle medesime iniziative, a dare seguito alla fase finale dei procedimenti avviati ai sensi» della Costituzione «ai fini dell'attuazione del cosiddetto regionalismo differenziato».

Tria: non ci sarà manovra correttiva
«Noi non faremo una manovra di bilancio correttiva e al tempo stesso rispetteremo pienamente, forse anche con un lieve miglioramento gli impegni presi con la Commissione europea rispetto al deficit strutturale», ha detto il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, nell'Aula della Camera, chiudendo la discussione generale sul Def iniziata nel primo pomeriggio. «Il che significa - ha aggiunto Tria- che non cambieranno i programmi e le misure decise con la Legge di Bilancio. Se una manovra correttiva verrà attuata, e verrà attuata, è quella contenuta nei due decreti (Sblocca cantieri e Crescita, ndr)».

Nell’audizione in Parlamento di mercoledì, il ministro Tria ha ribadito che al momento è confermato lo scenario di un aumento dell’Iva nel 2020 in attesa di trovare soluzioni alternative. Giovedì, invece, ha affermato che «in occasione della Legge di Bilancio 2020 verranno adottate le misure alternative necessarie atte a consentire di evitare l'aumento dell'Iva, attualmente previsto». «Vorrei ricordare - ha puntualizzato - che per l’anno in corso 12,5 miliardi di aumento di Iva previsto sono stati eliminati». Un aumento dell’Iva solo paventato davanti al quale erano arrivate, una dietro l'altra, le precisazioni di Luigi Di Maio («finché il M5S sarà al governo non ci sarà nessun aumento dell'Iva, al contrario. L'obiettivo è ridurre il carico fiscale su famiglie e imprese») e Matteo Salvini («l'Iva non aumenterà. Punto. Questo è l'impegno della Lega. Siamo al governo per abbassare le tasse, non per aumentarle come hanno fatto gli altri governi»).

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