LE DICHIARAZIONI PATRIMONIALI

Effetto-Bongiorno, il governo M5S-Lega il più «ricco» dal 2013

di Riccardo Ferrazza

Nasce il governo Conte, giuramento al Quirinale

2' di lettura

«Da li conti che se fanno | seconno le statistiche d’adesso | risurta che te tocca un pollo all’anno: | e, se nun entra nelle spese tue, | t’entra ne la statistica lo stesso perch’é c’è un antro che ne magna due». La poesia di Trilussa torna in mente quando si scorrono le dichiarazioni patrimoniali dei membri del Governo disponibili da ieri. Perché, sommando la ricchezza complessiva dei ministri (vale a dire il totale dei loro redditi imponibili riferiti al 2017, quindi prima di assumere l’incarico di governo), si arriva alla cifra quasi tonda di 5,067 milioni di euro.

LA “RICCHEZZA” DEI GOVERNI DELL'ULTIMO DECENNIO

Reddito medio imponibile dei ministri. Dati in euro. Nota: i dati presi in considerazione sono quelli delle prime dichiarazioni presentate durante la carica al governo. L’elenco dei ministri si  riferisce alla squadra al momento del giuramento, non si tiene conto delle variazioni intervenute durante il mandato. (Fonte: dichiarazione dei redditi degli esponenti politici e Mef , Dipartimento delle Finanze)

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Di questi, però, quasi tre vengono da un unico ministro: la responsabile della Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno. Di più: la somma dei redditi di tutti i partecipanti al Consiglio dei ministri non supera quello dell’ex avvocato di Giulio Andreotti, ora esponente della Lega: 2,23 contro i suoi 2,83 milioni.

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Il sonetto del poeta romano (nominato tra l’altro senatore a vita poco prima della morte nel 1950) sull’effetto beffardo delle statistiche è ancora più illuminante se si guarda alla sperequazione tra colleghi di Governo: il ministro della Difesa Elisabetta Trenta ha dichiarato per il 2018 (anno di imposta 2017) appena 42.670 euro, Marco Bussetti circa 20mila euro in più (65.940) e il titolare dell’Economia 88.574 euro. Cifre lontane rispetto alla media del governo che risulta essere di 266.707 euro (risultato al quale contribuisce un altro avvocato, il premier Giuseppe Conte con i suoi 370.34 euro).

Accade così che, per effetto della “doviziosa” Bongiorno (proprietaria anche di 33 immobili tra la sua città di nascita Palermo, Cefalù e Roma), il governo formato da Movimento 5 Stelle e Lega risulti mediamente più ricco dei tre precedenti. Perché, nel dettaglio, quello guidato da Paolo Gentiloni si fermava a 105.070 euro (il valore più basso dell’ultimo decennio), la squadra capitanata da Matteo Renzi arrivava a 126.830 euro, mentre i ministri di Enrico Letta avevano in media redditi di 141.618 (per omogeneità, tutti i dati si riferiscono alle prime dichiarazioni presentate durante la carica al governo, mentre l’elenco dei ministri è quello al momento del giuramento). Valore quasi francescani se messi a confronto con quelli di altri due governi recenti: l’esecutivo Monti sfiorava la media di un milione di euro (941.851), battuto solo dall’ultimo esecutivo di Silvio Berlusconi (986.327). Quell’anno (il 2008) il Cavaliere dichiarò 14,53 milioni di euro, il suo ministro della Giustizia Angelino Alfano 123mila. Di nuovo «la statistica curiosa» di Trilussa: due polli ma mal distribuiti.

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