M5S: rimpatri fermi al palo

Accoltellato un uomo con crocefisso a Termini, Salvini alza il livello di sicurezza

di Nicola Barone

(ANSA)

3' di lettura

Un marocchino ha accoltellato un uomo col crocifisso alla stazione Termini di Roma. L'episodio, riferito dal ministero dell'Interno, risale alla vigilia di Pasqua ed è avvenuto nei paraggi del nodo ferroviario della Capitale. Stando ai primi elementi la vittima sarebbe un cittadino georgiano. Il marocchino, senza fissa dimora come l'aggredito, aveva notato questi su un mezzo pubblico per poi tentare di sgozzarlo a seguito di una lite, armato di coltello da cucina dalla lama di oltre dieci centimetri .

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Diffusa la notizia Matteo Salvini ha sollecitato maggiore attenzione alle forze dell'ordine sull'intero territorio nazionale. «Scrivo a tutti i prefetti e questori - annuncia il titolare del Viminale - per aumentare controlli e attenzione in luoghi di aggregazione di cittadini islamici, per prevenire ogni tipo di violenza contro cittadini innocenti».

Ma il M5S coglie nell'accaduto un aspetto diverso in chiave polemica. «Dopo Torino, Roma. I tristi fatti di cronaca di questi giorni, con l'aggressione prima a due agenti della polizia da un soggetto che sarebbe dovuto essere già espulso, poi con l'accoltellamento di oggi dimostrano che il vero problema sono i quasi 600mila irregolari che abbiamo in Italia. E sui rimpatri non è stato fatto ancora nulla». Per gli alleati del Carroccio nell'esecutivo gialloverde insomma «il problema ce lo abbiamo in casa» e «non è che scrivendo una lettera o una circolare si risolvono le cose. Bisogna fare di più sui rimpatri che sono fermi al palo».

Intanto i pm della Procura di Roma contestano il tentato omicidio con l'aggravante dell'odio religioso all'autore del ferimento anche se rimane ancora da accertare con chiarezza la dinamica del fatto. Quando ha visto il crocifisso al collo del georgiano gli avrebbe detto «italiano, cattolico di merda» dando vita alla lite sfociata nell'accoltellamento del clochard di 44 anni. Da quanto hanno ricostruito al momento gli investigatori che sentiranno anche l'autista del bus sul quale è scoppiato il diverbio nell'episodio non sarebbe emerso alcun collegamento con fatti di terrorismo o di matrice religiosa: è stato lo stesso georgiano a denunciare, ma in un secondo momento, l'episodio del crocefisso. Ai poliziotti l'uomo ha prima detto di essere rimasto ferito in una lite e successivamente ha raccontato che chi lo aveva colpito lo aveva scambiato per un italiano e lo aveva preso di mira per un crocefisso che aveva al collo.

«Bisogna passare dalle inutili parole ai fatti concreti: più uomini e mezzi per prevenire e reprimere violenza, maggiori risorse per forze dell'ordine. Meno reddito di cittadinanza, più telecamere e controlli» scrive a commento su Twitter Mariastella Gelmini, presidente del gruppo di Forza Italia alla Camera. Per il presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni «se i musulmani pensano di portare la guerra santa in casa nostra, è arrivato il momento di prendere provvedimenti anche drastici: non resta che bloccare ogni tipo di immigrazione islamica finché non si saranno chiariti meglio le idee. Intendiamo difendere le nostre radici classiche e cristiane dal processo di islamizzazione dell'Europa, se ne facciano una ragione i buonisti e i sultani di mezzo mondo». Ma Giuseppe Civati, fondatore di Possibile e candidato di Europa Verde alle Europee, risponde che «il clima di guerra, tutt'altro che santa e solo elettorale, in Italia lo stanno portando proprio Meloni e il suo amico armato, attualmente ministro dell'Interno. Le dichiarazioni di oggi sono aberranti e del tutto prive di fondamento. Queste strumentalizzazioni sono autentiche cialtronerie».

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