TRA NUMERI E PROPAGANDA

Migranti, quei 410mila irregolari “scomparsi” dagli annunci di Salvini

di Alberto Magnani

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3' di lettura

I migranti irregolari presenti in Italia, dal 2015 ad oggi, sono «un numero molto più basso rispetto a quanto qualcuno va narrando in questi giorni». Sembra un affondo polemico alla linea dura sull’immigrazione sponsorizzata Matteo Salvini. Se non fosse che, a parlare, è proprio Salvini: il vicepremier ha smentito i suoi alleati di governo sul totale di migranti irregolari stimati nel nostro paese, abbassando il totale dai 500-600mila indicati dai Cinque stelle ad appena 90mila unità. L’equivalente di uno scarto di 410mila unità fra due stime interne allo stesso esecutivo, anche se il gap può rivelarsi imbarazzante soprattutto per lo stesso Salvini. Il dato contestato dal leader del Carroccio è, infatti, scritto nero su bianco nel contratto di governo cofirmato da Lega e Cinque stelle: «Ad oggi - si legge alla pagina 27 del «Contratto per il governo del cambiamento» - sarebbero circa 500mila i migranti irregolari presenti sul nostro territorio e, pertanto, una seria ed efficace politica dei rimpatri risulta indifferibile e prioritaria».

Il balletto delle cifre e i numeri reali sugli irregolari
L’improvviso ridimensionamento di cifre di Salvini arriva in risposta alle polemiche dei suoi alleati sull’efficienza delle politiche di rimpatrio del governo. Ai vari dissapori fra i due partner di governo si è sommata, di recente, una stoccata di Luigi Di Maio sul fatto che i «rimpatri» promessi in campagna elettorale «sono al palo», permettendo a 600mila irregolari di vivere nel nostro paese. Salvini ha risposto con irritazione, sottolineando che i 478mila migranti sbarcati dal 2015 a oggi sarebbero suddivisi tra 268mila persone che hanno abbandonato l’Italia, 119mila in accoglienza nel nostro paese e, appunto, altri 90mila scomparsi dai radar. Fin qui lo scontro politico fra Di Maio e Salvini, con il secondo in direzione opposta a quanto scritto sul suo stesso programma. Ma quanti sono, davvero, gli stranieri irregolari in Italia? Un’indagine realizzata dall’Istituto per gli studi di politica internazionale (Ispi) sembra dare ragione alle stime indicate dai Cinque stelle. Oggi gli stranieri irregolari, a quanto scrive via Twitter il ricercatore Matteo Villa, sarebbero 590mila, in rialzo dai 530mila del 2017. Con questo ritmo, prosegue Villa, si potrebbe sfondare il tetto delle 700mila unità entro il 2020. Ma allora, a cosa si riferisce Salvini? Come precisa lo stesso Villa, si tende a far confusione fra lo stock pregresso di irregolari (circa 590mila nel 2018, come abbiamo visto sopra) e gli arrivi via mare negli ultimi anni (700mila dal 2013). Salvini sembra riferirsi solo al secondo blocco, confondendo e sovrapponendo il totale di stranieri irregolari stimati in Italia e con quello degli arrivi negli ultimi sei anni. Anche se i concetti sono diversi e non hanno attinenza l’un con l’altro.

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Il boomerang del decreto sicurezza
La beffa è che l’incremento dei numeri è sostenuto, sia pure parzialmente, da una misura dello stesso governo. Come aveva notato il Sole 24 Ore , il cosiddetto «decreto sicurezza» voluto dalla Lega sta sortendo l’effetto - paradossale - di incrementare il totale di irregolari. L’abolizione dei «permessi di soggiorno temporanei per esigenze di carattere umanitario» ha contribuito, sempre secondo l’Ispi, ad aumentare il totale cumulato di stranieri non in regola di 5.822 unità solo fra gennaio e marzo 2019. Un surplus che sale a 10.794 unità prendendo in considerazione il semestre che va da ottobre 2018 al marzo dell’anno in corso. Secondo dati del ministero dell’Interno, presieduto dallo stesso Salvini, gli sbarchi dal primo gennaio al 24 aprile 2019 si sono fermati a un totale di 666 unità: il 92,54% in meno rispetto al 2018 e il 98,19% in meno rispetto al 2017. In tutta Europa, secondo dati dell’Organizzazione nazionale per le migrazioni, si sono contati un totale di 18.369 arrivi: 13.934 via mare e 4.435 via terra, mietendo un totale di 409 vittime certificate lungo la tratta del Mediterraneo.

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