governatore indagato

Chi è Attilio Fontana, il volto moderato del Carroccio

di Andrea Marini

Autonomia, Conte: rispetteremo impegni garantendo coesione Paese

2' di lettura

Un leghista moderato, lontano dallo stereotipo dell’amministratore-sceriffo tipico di altri esponenti del suo partito. Da più di venti anni legato al Carroccio, non è mai stato all’interno del cerchio magico dell’ex leader Umberto Bossi. Ma non può considerarsi neanche un salviniano della prima ora. Se proprio lo si vuole accostare a uno dei big leghisti, forse la persona più vicina a lui è l’ex governatore Roberto Maroni. Attilio Fontana, governatore della Lombardia dal 26 marzo 2018, è ora indagato nell'ambito dell’inchiesta per le tangenti che, nella mattinata di martedì 7 maggio, si è abbattuta sui vertici regionali di Forza Italia portando con sè 43 arresti.

Da Varese al Pirellone
Il 12 Aprile 1984 venne firmato l'atto costitutivo della Lega Lombarda Autonomista a Varese. Primo passo del partito che fu di Bossi e Maroni, ed ora è di Matteo Salvini. Proprio a Varese, culla del Carroccio, nel 1952 è nato Attilio Fontana. Laureatosi in Giurisprudenza nel 1975 all’Università degli Studi di Milano, dal 1980 è titolare di uno studio legale a Varese. La prima vittoria politica è del 1995, quando è eletto sindaco del comune di Induno Olona, a pochi chilometri da Varese. Nel 2000 è eletto consigliere regionale della Lombardia, venendo poi eletto presidente del Consiglio regionale, carica che manterrà fino al 2006.

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Sindaco di Varese
Nel 2006 Fontana è “costretto” a lascia il Pirellone per candidarsi sindaco di Varese: il primo cittadino leghista Aldo Fumagalli, coinvolto in un sexy gate, si dimette e la Lega rischia di perdere la sua città simbolo. Bossi e Maroni mettono in campo Fontana, che riesce a compattare tutto il centrodestra: viene eletto al primo turno grazie a quasi il 58% delle preferenze. Verrà riconfermato anche nel 2011.

La battaglia contro i tagli ai Comuni
Eletto all’Anci Lombardia (e nel direttivo nazionale dell’Associazione nazionale dei Comuni) Fontana ha fatto battaglie fianco a fianco con il futuro ministro Pd Graziano Delrio, allora sindaco di Reggio Emilia e presidente dell’Anci nazionale, come la marcia dei sindaci organizzata a Milano nel 2012 contro i tagli al bilancio previsti dall’allora governo Monti.

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Ritorno al Pirellone
Quando il governatore della Lombardia Roberto Maroni decide di non ricandidarsi nel 2018, Fontana è la persona perfetta per sostituirlo: rappresenta la continuità con l’amministrazione uscente e allo stesso tempo il suo carattere moderato ne fa il nome forte che Matteo Salvini può mettere sul tavolo per convincere Silvio Berlusconi a convergere su un candidato leghista. Fontana, con il 49,8% viene eletto governatore, sbaragliano il renziano Giorgio Gori, sindaco di Bergamo. Fontana mette subito in cima al suo programma il tema dell’autonomia.

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