le tensioni lega-M5S

Migranti, nel 2019 rimpatri a quota 2.301. "Mare Jonio", indagato il comandante

di Vittorio Nuti

Scontro nel governo sui rimpatri, in vista sanzioni per ong

3' di lettura

Oltre 2.300 migranti rimpatriati dall'Italia nei Paesi di origine nei primi mesi del 2019, «più del doppio degli arrivi», di cui 2.179 forzati (dato al 5 maggio) e 122 volontari assistiti (dato al 7 aprile). Questi i dati del Viminale diffusi oggi dal ministro dell'Interno e vicepremier Matteo Salvini a sostegno della "guerra dei numeri" intrapresa dopo i tre sbarchi di migranti delle ultime ore in Sicilia (nonostante la sua linea dei "porti chiusi") e il rinnovato pressing polemico del M5S che lo accusa di non fare abbastanza per incrementare i rimpatri. Intanto è stato indagato per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina dalla Procura di Agrigento il comandante della "Mare Jonio", della Ong "Mediterranea". Il 9 maggio la nave, ora sotto sequestro preventivo,salvò 30 migranti a bordo di un gommone in avaria a 40 miglia dalle coste della Libia.

«Nel 2019 meno sbarchi, meno reati commessi, meno morti in mare. Se qualcuno rimpiange i porti aperti che portavano in Italia più clandestini e facevano morire in mare più persone, sappia che avrà nel sottoscritto un avversario irriducibile», fa sapere Salvini via Facebook, sottolineando che dal primo gennaio sono sbarcate 1.009 persone contro le quasi 9.959 di un anno fa. Nel primo scorcio dell'anno c'è stato inoltre «un cadavere recuperato e 402 dispersi (stima Unhcr) contro i 23 morti accertati del 2018, anno in cui la stima dei deceduti e dispersi toccò quota 2.277. Nel 2016 (governo di centrosinistra) ci furono 390 morti accertati e 5.096 dispersi».

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La contabilità dell'emergenza migranti rilanciata dal leader della Lega segue all'annuncio, ieri, di un nuovo giro di vite sulla sicurezza con un decreto bis
con cui punta a riscrivere le competenze sui transiti in mare attribuendo al Viminale il potere di veto (a spese del ministero delle Infrastrutture trasporti del pentastellato Danilo Toninelli). Con una lettera al premier Giuseppe Conte ed al ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi Salvini ha poi sollecitato «un salto di qualità» sui rimpatri, promuovendo nuovi accordi bilaterali («che non sono di mia competenza») con i Paesi di origine degli stranieri che siano condizionati all'accettazione di una quota di migranti irregolarmente presenti in Italia. In giornata, fonti del Viminale riferiscono i contenuti delle lettere di risposta giunate a Salvini in cui Conte e Moavero esprimono piena sintonia e condivisione degli obiettivi sul fronte dei rimpatri, con la convocazione già la settimana prossima di un tavolo Esteri-Interno per concordare una strategia condivisa per la stipula di nuovi accordi bilaterali.

Nel clima di campagna elettorale permanente maturato nelle ultime settimane le iniziative del leader del carroccio hanno innervosito l'alleato di Governo, la cui replica è stata quanto mai secca: il ministro dell'Interno «si prenda le responsabilità invece di coprire i suoi fallimenti: i rimpatri sono di sua competenza».Un concetto ribadito oggi dal leader M5S e vicepremier Luigi Di Maio, che a margine di un'iniziativa del forum delle associazioni familiari si dice «molto deluso» dal Dl sicurezza bis «perchè non c'è nulla sui rimpatri: il tema non sono gli arrivi che abbiamo fermato». «Non vorrei - sottolinea poi con un affondo - che fosse l'ennesima iniziativa per coprire il caso Siri e per coprire quello che è successo sulla corruzione in queste ultime tre settimane». «Noi siamo pronti a dare una mano al ministero degli interni ma non può essere sempre colpa degli altri», conclude rilanciando i contenuti di un post su Fb in cui ribadisce la responsabilità di Salvini sui rimpatri. «Questa - scrive riferendosi alla pratica dello "scaricabarile" - è un po' la scusa dell'alunno che non ha fatto i compiti a casa. Se c'è uno stallo, il MoVimento 5 Stelle è felice di dare il suo contributo e di aiutare. L'obiettivo è il risultato!»

In Sicilia, gli arrivi di migranti registrati ieri hanno superato le 136 unità: ai 36 sbarcati ad Augusta (Sr) dalla nave Stromboli della Marina Militare dopo essere stati tratti in salvo da un imminente naufragio al largo della Libia vanno sommati altri 100 migranti. Si tratta dei passeggeri di un barchino intercettato da due motovedette della Guardia costiera e della Guardia di finanza che puntava ad arrivare sull'isola eludendo i controllati. Sempre ieri, mentre al largo della Tunisia si consumava l'ennesima tragedia del mare (almeno 70 vittime) a Lampedusa sono sbarcati anche i 30 migranti tratti in salvo dalla nave "Mare Jonio" della Ong "Mediterranea Saving Human". La nave, sottoposta a controlli a bordo da parte delle Fiamme Gialle, è stata posta sotto sequestro preventivo per irregolarità. Indagato dalla Procura di Agrigento il comandante (non l'equipaggio come risultava invece in un primo momento) per l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.

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