TORNA A PALAZZO FARNESE IL QUADRO DEL DOMENICHINO

Italia-Francia: dopo il gelo arriva la pace del «Narciso»

di Gerardo Pelosi

4' di lettura

Sarà l’ambasciatore francese in Italia, Christian Masset, grande appassionato d’arte, a celebrare oggi nel quadro degli appuntamenti culturali “Dialoghi del Farnese” il ritorno nella sede romana dell’Ambasciata di Francia del “Narciso” del Domenichino, appena restaurato.

Su istruzioni del suo Governo, l’ambasciatore Masset era stato richiamato a Parigi per circa una settimana all’inizio di febbraio come risposta di Parigi al sostegno del vicepremier Di Maio all’ala più oltranzista e violenta dei “gilet gialli”. Un momento di grave crisi diplomatica, quello di inizio febbraio, vissuto con amarezza da Masset da sempre amante di Roma e dell’Italia.

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L’incontro di oggi a palazzo Farnese verterà anche sui rapporti tra restauro, ricerca e musei in Francia e in Italia, in una stagione di grande fermento tra i due Paesi rafforzata dalle celebrazioni congiunte del genio italo-francese (ma soprattutto europeo) di Leonardo. Il restauro del “Narciso” del Domenichino realizzato negli anni 1603-1604 per il cardinale Odoardo Farnese, è durato due anni ed è stato il frutto dell’accordo tra Ambasciata di Francia e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Roma.

Frutto dell’accordo Riester-Bonisoli
Durante il loro incontro a Milano, lo scorso febbraio, i ministri della cultura italiano e francese Franck Riester e Alberto Bonisoli hanno ribadito come la cultura funga da punto d’unione e di forza di sviluppo, anche tra Francia e Italia, due “superpotenze culturali”. La Francia è il 4° paese in numero di siti classificati al patrimonio mondiale dell’Unesco e l’Italia il 1°. La Francia è al 1° posto e l’Italia al 5° delle mete più frequentate dai turisti internazionali. I due paesi hanno sviluppato spiccate competenze di conservazione, restauro, valorizzazione e mediazione del patrimonio. Il prossimo appuntamento per i “Dialoghi del Farnese” sarà dedicato agli scavi di Pompei mentre in autunno Italia e Francia collaboreranno per un ciclo di mostre su Leonardo dal titolo “Leonardo, la macchina, il vivente, ritorno al futuro” a cominciare da Milano e poi in giro per l’Italia.

Del Narciso parleranno Lemoine e Ficacci
All’incontro di oggi sul “Narciso” interverranno oltre a Masset, Annick Lemoine e Luigi Ficacci. Lemoine è una storica dell’arte e direttrice del Museo Cognacq-Jay. Curatrice del patrimonio, specializzata in pittura europea del Seicento e Settecento. Ha iniziato la sua carriera come docente all’Università di Rennes 2 e nel 2009 è entrata a far parte dell’ufficio del Ministro della Cultura, come consulente per l’educazione artistica e culturale e la democratizzazione della cultura. Ex-residente di Villa Medici, ha diretto per sei anni, dal 2010 al 2015, il Dipartimento di Storia dell’Arte, Collezioni e Patrimonio dell’Académie de France a Roma, prima di diventare Direttrice Scientifica del Festival di Storia dell’Arte, un importante evento annuale francese organizzato congiuntamente dall’Institut national de l’histoire de l’art (INHA) e dallo Château de Fontainebleau, sotto l’egida del Ministero della Cultura. Luigi Ficacci dal 2018 è direttore dell’ISCR, Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro. Ha iniziato a lavorare nel settore dei beni culturali nel 1981 presso la Soprintendenza di Modena e Reggio Emilia. Nel 1984 è conservatore all’Istituto Nazionale della Grafica di Roma. Dal 2004 sovrintendente di Lucca e Massa Carrara e nel 2006 sovrintendente di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini. Nel 2015 torna alle Soprintendenze di Lucca e Massa Carrara. Ha insegnato all’Università di Cassino (1992-1995), storia dell'arte all’Università di Viterbo (1998-2008) e scienze del turismo a Lucca. Il suo lavoro di ricerca si focalizza sulle sfide dell’arte italiana ed europea del XVII e XVIII secolo e della contemporaneità.

La storia del dipinto per Odoardo Farnese
Domenico Zampieri detto il Domenichino (1581-1641) giunse a Roma da Bologna nella primavera del 1602 per partecipare all’ultima grande committenza farnesiana assieme ad Annibale Carracci e ai suoi assistenti: la decorazione della galleria di Palazzo Farnese. Quando Annibale con i suoi collaboratori iniziarono a decorare il casino del giardino dietro il Palazzo, tra il fiume e via Giulia, sulla proprietà Farnese, decise di assegnare a Domenichino la realizzazione dei tre affreschi che avrebbero decorato le volte della loggia del cosiddetto Casino della morte per la sua vicinanza con la chiesa di Santa Maria dell’Orazione e Morte. Secondo alcuni studiosi nella scelta di questi tre miti si troverebbe un riferimento al committente, Odoardo Farnese, in cui stemma creato da Fulvio Orsini, recava tre gigli purpurei per richiamare il giglio bianco emblema della famiglia Farnese e per ricordare l’elevazione al cardinalato di Odoardo. Il dipinto murale del Narciso che si riflette nell’acqua, è stato preso in carico dall’Iscr nell’ambito dell’attività didattica della Scuola di Alta Formazione 2016-2017, in accordo con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma e con l’Ambasciata di Francia, per essere restaurato prima di essere riportato a Palazzo Farnese.

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Italia e Francia ricuciono su cultura e Libia
I presidenti della Repubblica italiana Sergio Mattarella e quello francese Emmanuel Macron custodi delle relazioni italo-francesi il 2 maggio scorso si sono ritrovati insieme prima davanti alla cattedrale di Nostre Dame a Parigi per valutare i danni dell'incendio e poi ad Ambois, sulla tomba di Leonardo (non solo “genio francese” come presentato da France2) per rilanciare il dialogo tra Roma e Parigi. Nello stesso tempio i capi delle due diplomazie, Enzo Moavero e Yean-Yves Le Drian hanno proseguito i loro contatti sottoscrivendo dichiarazioni congiunte sulla Libia al G7 Esteri e poi ieri al Consiglio Affari Esteri. La stabilizzazione delle situazione in Libia, è scritto nella dichiarazione congiunta Moavero-Le Drian “è tema di rilievo per la sicurezza regionale e quella dell'Europa, come pure per la gestione dei flussi migratori. Richiamiamo dunque l'importanza di un cessate il fuoco immediato e della ripresa del dialogo nel quadro del processo condotto sotto l'egida delle Nazioni Unite, nell'ottica di consentire ai cittadini libici di decidere il proprio futuro attraverso elezioni democratiche. Il miglioramento della situazione delle popolazioni civili è una priorità e necessita di una tregua umanitaria”. I contatti sempre più frequenti tra il Governo italiano e il generale Haftar stanno avvicinando sempre di più il nostro Paese verso le posizioni francesi.

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