il candidato dem più votato alle europee

Calenda: non fonderò un partito, pronto a costruire “gamba” liberal nel Pd

Europee: boom di preferenze per Salvini. Poi Berlusconi, Meloni e Calenda

2' di lettura

«Siamo Europei può diventare un partito. Io sono iscritto al Pd, lavoro con Zingaretti. Il mio movimento dovrebbe rimanere quello che è: il collante di un mondo più ampio della sinistra. Ma se serve sono pronto a trasformarlo in un soggetto politico». Lo dice a Repubblica Carlo Calenda, il candidato dem più votato alle Europee con 272mila preferenze nel Nord Est. Che su Twitter contesta il titolo del quotidiano, che recita: «Pronto a fondare un partito alleato del Pd».

«Per essere chiari non ho mai detto che fonderò un partito - scrive Calenda su Twitter - . Ho anzi specificato che rimango nel Pd e solo se me lo chiedesse Zingaretti in vista di un’alleanza elettorale potrei dare una mano a costruire la gamba lib dem. Mi pare che il ragionamento sia stato invertito».

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«Niente scissione, non farò niente contro Pd»
Alla domanda se secondo lui serva una formazione di centro, Calenda risponde: «Secondo me sì. Io vedo l'utilità di avere una forza di centro, liberaldemocratica. Sarebbe molto importante costruirla e se nascesse darei sicuramente una mano a mettere insieme tre grandi culture, la sinistra, il cattolicesimo democratico e il liberalismo, con un programma comune. Dobbiamo evitare che il Paese vada non a destra ma verso lo sfascio». È già una scissione? «Assolutamente no - assicura Calenda - non farò niente contro il Pd. Mi muovo solo se lo decidiamo insieme».

Candidato premier? Sala e Gentiloni nomi spendibili
Alla domanda su chi sarà il candidato premier, se il governo cadrà, Calenda risponde: «Il sindaco di Milano Sala e l'ex premier Gentiloni sono nomi molto spendibili». «Quello che so - aggiunge su Sala - è che è un ottimo manager, va benissimo. E va ancora meglio Gentiloni che rappresenta una forza tranquilla».
«Se andiamo avanti così con Salvini, che dice che servono 30 miliardi per la flat tax, ci facciamo male - sottolinea Calenda -. L'esecutivo cadrà, il leader della Lega sta solo cercando il casus belli per farlo saltare. Ma dico no a un accordo con i 5Stelle o eventuali scissionisti grillini»:

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