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Taiwan: 5 navi e 30 jet cinesi rilevati intorno all’isola. Nuove esercitazioni dopo visita delegazione Usa

Pre il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin, «alcuni politici negli Usa sono all’unisono con le forze separatiste dell’indipendenza di Taiwan, cercando di sfidare il principio della ’Unica Cina’, ma sono destinati al fallimento»

Taiwan, Cina: "Le esercitazioni sono un monito per i provocatori"

3' di lettura

Il ministero della Difesa di Taiwan, nel giorno dell’annuncio di «una missione di pattugliamento e di combattimento congiunta» da parte delle forze armate cinesi in risposta alla visita a Taipei della delegazione del Congresso Usa, ha rilevato alle 17 locali (11 in Italia) 5 navi da guerra e 30 caccia, con 15 che hanno volato attraverso la linea mediana dello Stretto di Taiwan, l’area cuscinetto non ufficiale che Pechino ha detto di aver cancellato. «Condanniamo l’Esercito popolare di liberazione per aver messo a repentaglio la pace e la sicurezza della nostra regione con gli annunci di esercitazioni militari», si legge in una nota.

Le forze armate di Taiwan «stanno monitorando le attività militari intorno alla nostra regione circostante, rispondendo a ogni situazione con professionalità», ha aggiunto la nota del ministero della Difesa di Taipei, ricordando che di fronte alle incursioni aeree sono stati seguiti i consueti protocolli con il decollo dei caccia, l’attivazione dell’allarme radio e dei sistema missilistici. Inoltre, l’agenzia ufficiale dell’isola Cna ha riferito che varie unità delle forze armate di Taiwan hanno iniziato a rivedere e ad analizzare le tattiche impiegate dall’Esercito popolare di liberazione nelle sue recenti esercitazioni tenutesi intorno all’isola contro la visita di inizio mese della speaker della Camera Usa Nancy Pelosi: lo scopo è adeguare la risposta ai nuovi possibili scenari militari

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La «minaccia» cinese

La Cina aveva annunciato altre esercitazioni militari intorno a Taiwan come risposta all’incontro tra il presidente dell’isola e i membri di una nuova delegazione del Congresso degli Stati Uniti.

La visita - guidata dal senatore Ed Markey - «viola in modo flagrante il principio della ’Unica Cina’ e i tre comunicati congiunti sino-americani, nonché la sovranità e l’integrità territoriale della Cina, inviando un segnale sbagliato alle forze separatiste dell’indipendenza di Taiwan ed esponendo del tutto il vero volto degli Stati Uniti come disgregatori e distruttori di pace e stabilità nello Stretto di Taiwan». Lo afferma in una nota il portavoce del ministero della Difesa cinese Wu Qian, per il quale Taiwan è «della Cina e non è consentita alcuna interferenza straniera».

«Avvertiamo gli Stati Uniti e le autorità del Partito democratico progressista (al potere a Taipei, ndr) che usare Taiwan per controllare la Cina» è un tentativo «destinato al fallimento», così come «affidarsi agli Stati Uniti per cercare l’indipendenza è destinato a fallire», aggiunge Wu.
Il Comando del teatro orientale dell’Esercito popolare di liberazione «ha organizzato pattuglie di prontezza al combattimento multiservizi e congiunte ed esercitazioni di combattimento reali nel mare e nello spazio aereo intorno all’isola di Taiwan». Ogni tentativo o atto che «va contro la tendenza della storia, va contro la volontà dell’intero popolo cinese e ostacola il processo di riunificazione della Cina e finirà inevitabilmente con un fallimento». L’Esercito popolare di liberazione, conclude il portavoce del ministero della DIfesa cinese, «ha continuato ad addestrarsi e a prepararsi alla guerra, a difendere con determinazione la sovranità nazionale e l’integrità territoriale e a distruggere con forza qualsiasi forma di separatismo di indipendenza di Taiwan e di tentativi di interferenza straniera».

La Cina adotterà «misure ferme e potenti per salvaguardare la sovranità nazionale e l’integrità territoriale» in risposta alla missione a Taipei della delegazione del Congresso Usa guidata da democratico Ed Markey, presidente del gruppo per l’Asia-Pacifico della commissione Esteri del Senato americano, a 12 giorni da quella fatta dalla speaker della Camera Nancy Pelosi. È il commento del portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin, per il quale «alcuni politici negli Usa sono all’unisono con le forze separatiste dell’indipendenza di Taiwan, cercando di sfidare il principio della ’Unica Cina’, ma sono destinati al fallimento». Pechino esorta ancora una volta gli Stati Uniti a rispettare i suoi impegni e a gestire «le questioni relative a Taiwan in modo prudente e corretto», evitando «strade sbagliate che falsificano, svuotano e distorcono il principio della Unica Cina» e di minare «la pace e la stabilità attraverso lo Stretto di Taiwan».

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