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Ecco Redmi Note 7,sotto i 200 euro Cina padrona dello smartphone popolare

di Luca Tremolada

2' di lettura

Siamo sotto la soglia psicologica dei 200 euro. Il Redmi Note 7 lanciato oggi nasce come un marchio di Xiaomi con l’ambizione di diventare lo smartphone popolare per eccellenza. Si presenta come il più cinese degli smartphone cinesi: prezzo bassissimo e specifiche tecniche di medio-alto livello. Dispaly da 6,3 pollici con tecnologia IPS LCD (409 ppi). Da notare la doppia fotocamera che comprende un sensore da 48 MP e un obiettivo f / 1.8 e uno da 5 megapixel. Poi, il processore Qualcomm Snapdragon 660 e labatteria da 4000 mAh. Quindi quanto a caratteristiche tecniche punta la fascia media ma a prezzi inferiori. I punti di forza sono il notch ridotto all’osso, i colori (decisamenti divertenti anche nei nomi: neptune blue, nebula red e space balck) e la fotocamera frontale con doppio sensore utilizzato per raccogliere le informazioni sulla profondità. Il punto debole di questi dispositivi low cost è storicamente il software meno performante dei primi della classe. Ma per recuperare terreno su questo terreno c’è tempo. Due i modelli che usciranno in Italia Il Redmi Note 7 con 3Gb di Ram e 32 di memoria arriva a 179 euro il 21 marzo. Per avere invece 4 Gb di Ram e 64 di memoria invece il prezzo è 199 euro e sarà disponibile il 15 marzo (su mi.com/it, Amazon e presso i Mi Store autorizzati).

Chi è Xiaomi. La traduzione del nome cinese di Xiaomi dovrebbe essere qualcosa di simile a “poco riso” o “una manciata di riso”. Arrivato in Italia a maggio (i suoi prodotti erano già presenti attraverso altri canali di distribuzione) in Europa è il quarto marchio in termini di vendite con una quota del 6%. Nell'ultimo anno però è il produttore cinese che è cresciuto di più nel Vecchio continente con un tasso di crescita del 63% (secondo la società di analisi Canalys). Neppure Huawei corre così veloce. A novembre, per capirci, ha aperto in Italia il punto vendita online e il suo primo store. Sono seguite in brevissimo tempo nuovi annunci, e i manager cinesi promettono decine di nuove inziative entro il 2019. In Europa sta andando piuttosto bene. Attualmente, il grosso del giro d'affari di Xiaomi arriva dal settore smartphone. Oggi sembra più volere puntare a diventare un centro di distribuzione per big cinesi e terze parti, un grande mall dell'elettronica aperto e in grado di offrire prodotti integrati. Come dire, loro, guardano oltre gli smartphone.

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