Caso Scaffidi, dl Sanità Calabria/ Relatrice M5s accusata di conflitto d’interessi

- Carmine Massimo Balsamo

Caso Scaffidi, opposizioni contro la relatrice M5s Dalila Nesci per il dl sanità Calabria: lite in aula, Pd e FI accusano di conflitto d'interessi.

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Dl Sanità Calabria, il caso Scaffidi prova una lite in aula alla Camera dei deputati: la relatrice M5s Dalila Nesci nel mirino dell’opposizione, Partito Democratico e Forza Italia la accusano di conflitto d’interessi. Infatti, come riporta Il Fatto, quotidiano, il collaboratore della relatrice Gianluigi Scaffidi è candidato a diventare commissario della Asl di Vibo Valentia. In aula si è scatenato il caos, con Pd, FI e LeU che hanno intonato a più riprese il noto coro di marca grillina «Onestà, onestà». Dopo la richiesta dell’azzurra Iole Santelli di interrompere l’esame del decreto per chiarimenti, il sottosegretario alla sanità Armando Bartolozzi ha affermato: «Non ho contezza di quanto discusso, ma non facciamo un processo alle intenzioni». Dalila Nesci ha spiegato che con Scaffidi non c’è mai stato alcun rapporto di collaborazione retribuito, ma l’opposizione non ha placato la protesta, ribadendo la presenza di un «conflitto di interessi enorme».

DL SANITA’ CALABRIA, CASO SCAFFIDI: CAOS ALLA CAMERA

Invocata a più riprese in aula da Partito Democratico e Forza Italia, il ministro della Salute Giulia Grillo ha tenuto a precisare: «Non è stata fatta ancora nessuna nomina. Stiamo facendo un decreto per una regione che tutti quelli che l’hanno guidata l’hanno fatta fallire siccome non l’abbiamo guidata noi, ma l’hanno guidata prima Forza Italia e poi Pd, avete nominato manager che hanno fatto fallire tutte le aziende sanitarie, bravi, mi risulta che il presidente della regione abbia qualche problema con la legge, è del Pd, non mi fate paura», riporta Huffington Post. Clima di altissima tensione alla Camera dei deputati, tanto da costringere il presidente Roberto Fico ad una presa di posizione netta dopo l’ennesima baraonda con protagonista il ministro M5s: «L’Aula ha chiesto chiarimenti e vanno dati senza commenti perché l’Aula ha il diritto di capire».





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