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Il "ritorno" delle Province spacca il governo

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Nella bozza di riforma degli Enti locali spuntano elezioni e consiglieri. M5s: noi contrari. E la Lega: sapevate tutto

Davide Di Santo
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Per Luigi Di Maio "si tagliano. Punto. Ogni poltronificio per noi deve essere abolito". Per Matteo Salvini non si toccano perché "servono per dare servizi ai cittadini". Il nuovo nodo dell'alleanza di governo, sempre più burrascosa, tra Lega e Movimento 5 Stelle è la bozza di riforma della maggioranza sugli Enti locali in cui spunta il ritorno di elezioni e consiglieri.  "L'abolizione delle Province è una buffonata che ha portato disastri, soprattutto nella manutenzione di scuole e sulle strade", ha detto Matteo Salvini, a Biella per un incontro a sostegno del candidato sindaco Claudio Corradino. "Io voglio che scuole e strade siano in condizioni efficienti. L'importante - ha aggiunto - è che i 5 stelle si mettano d'accordo. Qualche viceministro infatti dice sì e qualcuno dice no. Così sull'autonomia e sui porti che qualcuno vuole chiusi e qualcuno aperti. L'importante è mettersi d'accordo". "Noi vogliamo dare un servizio ai cittadini - ha concluso il leader della Lega - e se Comuni e Regioni non ce la fanno servono le Province". Ma per i 5stelle le Province vanno tagliate. Ne è convinto il vicepremier e ministro, Luigi Di Maio, che in una nota sottolinea: «"er me le Province si tagliano. Punto. Ogni poltronificio per noi deve essere abolito. Efficienza e snellimento, questi devono essere i fari. Questa è la linea del M5S". E aggiunge polemicamente: "Chiedete a Lega". Fonti M5s spiegano: "Non si può discutere sempre su ogni cosa. Sulle Province il punto è chiaro: noi vogliamo tagliarle. Chi è meno chiaro è proprio la Lega, che invece di dire come la pensa sul tema parla di noi. Ad esempio abbiamo anche una proposta per tagliare gli stipendi dei parlamentari e restituire soldi agli italiani, la Lega anche su questo ancora non ci ha detto come la pensa".

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