“Un racconto in presa diretta dall’abisso non ancora esplorato della Società foggiana, la quarta mafia italiana. Nessuno parla, nessuno vede, nessuno ricorda. Perché il potere si conquista col sangue”. Con un giorno d’anticipo rispetto alla sua uscita nelle librerie italiane, in anteprima nazionale, tra i lanci editoriali più importanti del 2019 della casa editrice Feltrinelli, mercoledì 29 maggio, alle ore 19, all’auditorium Santa Chiara di Foggia, i giornalisti d’inchiesta Carlo Bonini e Giuliano Foschini presentano il libro Ti mangio il cuore. Nell’abisso del Gargano. Una storia feroce (Feltrinelli, 2019) con all’interno riferimenti anche agli articoli de l’Immediato.
Prendono parte all’incontro, intervenendo durante la presentazione: il procuratore capo della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, Giuseppe Volpe; Arcangela e Marianna Luciani, le vedove dei fratelli Luigi e Aurelio Luciani, assassinati dalla mafia nell’agosto del 2017 a San Marco in Lamis. Modera la presentazione, il giornalista del Tg1, Giacinto Pinto. L’incontro è organizzato dalla libreria Ubik di Foggia, in collaborazione con la Fondazione Apulia Felix.
Ti mangio il cuore. Nell’abisso del Gargano. Una storia feroce (Feltrinelli, 2019). Da tempo in Italia non esistono più soltanto la mafia siciliana, la camorra e la ’ndrangheta. C’è una quarta mafia, che oggi è la meno raccontata e conosciuta. Eppure, dopo la ’ndrangheta è la più potente. E anche la più feroce. Nelle terre che si estendono dal promontorio del Gargano a Cerignola, fino a Foggia e San Severo, la Società foggiana ha il proprio centro operativo, ma i suoi tentacoli sono ormai estesi in un enorme giro d’affari internazionale. La sua violenza è arcaica e bestiale. I suoi membri firmano gli omicidi sparando al volto della vittima, perché deturpare le sue sembianze significa cancellarne la memoria. Della vittima, poi, leccano il sangue. Fanno sparire i cadaveri dandoli in pasto ai porci – per forza predatoria e per omertà. Si nasce, si cresce e si muore nel culto della vendetta. Sangue chiama sangue. Dagli anni settanta a oggi gli omicidi irrisolti sono 280. Trentacinque solo nel biennio 2015-2016. Diciotto nel 2017. Negli ultimi dieci anni, dunque, il pedaggio di sangue è stato di due morti ammazzati al mese. La Società foggiana è oscenamente ricca. Ha il monopolio dell’industria agroalimentare. I silos di grano più grandi d’Europa sono qui. Da molti anni gestisce per la camorra e la ’ndrangheta i traffici di droga, cocaina ed erba, e ora anche di rifiuti. E la politica è subalterna. Un’inchiesta inedita che intreccia le dichiarazioni di investigatori, magistrati e semplici testimoni di questo inferno, per smascherare una catastrofe civile che è stata ignorata troppo a lungo.
Carlo Bonini. È giornalista investigativo e inviato speciale del quotidiano “la Repubblica”, dove è arrivato dopo aver lavorato per “il manifesto” e il “Corriere della Sera”. Ha pubblicato le due biografie La toga rossa (1998), storia del giudice Francesco Misiani, e Il fiore del male (1999), sulla vita di Renato Vallanzasca, il reportage narrativo Guantanamo (2004), Il mercato della paura, scritto con Giuseppe D’Avanzo (2006), ACAB. All Cops Are Bastards (2009) e, con Giancarlo De Cataldo, Suburra (2013) e La notte di Roma (2015). Per Feltrinelli sono usciti Il corpo del reato (2016) e L’isola assassina (2018).
Giuliano Foschini. Pugliese, è inviato speciale del quotidiano “la Repubblica”, dove lavora dal 2006. Ha scritto Quindici passi (2009), Lo Zingaro e lo scarafaggio con Marco Mensurati (2012), ha curato Il contrario della paura del procuratore distrettuale antimafia Franco Roberti (2016) e ha scritto Jihadisti italiani (2018).