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Dazi UE e USA: guerra commerciale secondo ACEM danneggerebbe il settore moto

“L’UE è un mercato chiave per i brand dell’industria motociclistica americana e gli USA sono il primo partner commerciale dell’Europa per il settore motociclistico. Confidiamo che le autorità europee e statunitensi non incrementino i dazi commerciali globali, che potrebbero danneggiare gravemente l’industria motociclistica di entrambe”. L’ACEM esprime così la propria preoccupazione riguardo ai contro dazi minacciati dalla UE su Harley-Davidson
L'appello di ACEM
Le recenti dichiarazioni rilasciate dalle autorità europee in risposta all'introduzione decisa dal presidente USA Donald Trump di dazi contro l'importazone di acciaio e alluminio dalla UE,  preoccupano l’Associazione europea dei costruttori di motocicli (ACEM). Nel contesto di una “guerra commerciale” - così definita dallo stesso Trump in un tweet -  Bruxelles ha risposto a tono, contro-minacciando il tycoon di “rifarsi” su prodotti iconici del made in USA, Harley-Davidson compresa. E qui nasce la questione: conscia delle gravi ripercussioni che ciò potrebbe avere sull’intera industria motociclistica, l’ACEM - fra i cui membri figurano alcune delle multinazionali più importanti del settore, da BMW a Yamaha, da Ducati a Kawasaki - ha scritto al Commissario europeo per il commercio, Cecilia Malmström, sottolineando che, sebbene l’industria capisca le ragioni alla base di contromisure europee dettate da rigore e fermezza, un potenziale aumento dei dazi sulle esportazioni americane di motocicli danneggerebbe sicuramente non solo le aziende americane, ma anche le economie e l’occupazione in Europa.
Le aziende motociclistiche sono attori internazionali coinvolti in accordi commerciali liberi ed equilibrati. Gli Stati Uniti e l’Unione Europea dovrebbero cooperare per facilitare il commercio internazionale e per giungere a una convergenza sul piano normativo; non dovrebbero limitare gli scambi adottando misure unilaterali, motivate da ragioni politiche”, ha spiegato il CEO di KTM e Presidente dell’ACEM Stefan Pierer, alle cui parole si aggiungono quelle di Antonio Perlot, Segretario Generale dell’ACEM, che ha spiegato: “L’UE è un mercato chiave per i brand dell’industria motociclistica americana e gli USA sono il primo partner commerciale dell’Europa per il settore motociclistico. Confidiamo che le autorità europee e statunitensi non incrementino i dazi commerciali globali, che potrebbero danneggiare gravemente l’industria motociclistica di entrambe”.
Facile capire le preoccupazioni espresse dall’ACEM soprattutto se si considera che, tra ciclomotori e motocicli, nell’Unione Europea sono circa 156.000 i posti di lavoro che dipendono dall’industria motociclistica e che, stando ai dati EUROSTAT, le esportazioni europee di motocicli negli Stati Uniti ammontavano nel 2016 a 483,1 milioni di euro, cioè al 29,1% delle esportazioni totali europee.
All’appello di ACEM si è aggiunto poi quello di Confindustria ANCMA che, per voce del presidente Andrea Dell’Orto, ha dichiarato di condividere pienamente le preoccupazioni espresse dall’industria motociclistica: “scatenare una guerra commerciale nel nostro settore avrebbe risvolti pesantemente negativi soprattutto per le aziende italiane che esportano negli USA una parte rilevante della produzione. Brand riconosciuti e identificati nel mondo come l’eccellenza di mercato. Inoltre le ripercussioni negative sarebbero notevoli su tutta la filiera del settore con effetti sensibili sull’occupazione. Solo in Italia lavorano 20.000 addetti nelle aziende che, con l’indotto, arrivano a circa 60.000 in totale. Auspichiamo che il Governo italiano prenda una posizione decisa su tale questione, rilevante per non destabilizzare il nostro comparto”.



 
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