Il Vescovo: “Non venderemo le chiese”

Una delle conseguenze del triste fenomeno dello svuotamento dei piccoli borghi è quella dell'abbandono degli edifici di culto. Il Consiglio presbiteriale della diocesi di Piacenza-Bobbio ha affrontato questo problema.

Nessuna vendita

Il Vescovo, monsignor Gianni Ambrosio, ha chiarito che la diocesi non ha intenzione di vendere le chiese che rimarranno inutilizzate. “L’obiettivo della diocesi – ha detto il  Vescovo – non è di guadagnare vendendo chiese e canoniche, ma di far sì che questi beni possano essere conservati in buono stato e che sia possibile utilizzarli ancora per il culto, anche se, in seguito all’alienazione, avranno altri proprietari”. “Una possibile soluzione – ha proseguito monsignor Ambrosio – potrebbe essere anche la collaborazione tra le parrocchie della città e dei grandi centri e quelle di montagna, cosa che valorizzerebbe sul piano pastorale quelle strutture oggi poco utilizzate”. La diocesi di Piacenza-Bobbio, quindi,  non rinuncerà a prendersi dei luoghi di culto in disuso. “Le chiese non hanno, di per sé, un valore economico – ha spiegato Manuel Ferrari, che dirige l'Ufficio diocesano dei beni culturali – Potremmo anche cederle gratuitamente, a condizione di trovare persone che ci aiutino a conservare questi immobili e a preservare la loro destinazione d’uso per il culto, cosa che garantirebbe la continuità della presenza della comunità cristiana sul territorio”. Il rischio è che questi edifici possano poi finire in stato di abbandono ed attirare le attenzioni malevole dei gruppi di satanisti come avvenuto, ad esempio, nella chiesa dell’ex collegio dei Gesuiti a Roncovero di Bettola.

I 75 anni del Vescovo

Intanto la diocesi è in festa per l'ordinazione presbiteriale di don Simone Tosetti che si è tenuta sabato scorso nel Duomo cittadino con una cerimonia presieduta dal Vescovo. Il neosacerdote ha celebrato ieri la sua prima messa nella parrocchia di San Lorenzo Martire a Gazzola. Intanto il Vescovo, Monsignor Gianni Ambrosio, dopo aver compiuto 75 anni, ha firmato – come da prassi – la lettera di riuncia al governo pastorale della diocesi. Annuncio fatto nel corso del Consiglio presbiteriale.