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La Parola di Dio... nel deserto

CULTURA E SPETTACOLO - 09 12 2018 - Don Battista Rinaldi

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Secondo il vangelo di oggi tutto inizia nel deserto, un luogo carico di ricordi e di profonde risonanze emotive per gli israeliti. Nel deserto Giovanni viene chiamato a fidarsi di Dio. La Parola di Dio lo raggiunge, viene per lui, cade su di lui e Giovanni si lascia trasformare e rigenerare da questo dono.

Dal deserto, luogo della sua vocazione, Giovanni si sposta verso la regione del Giordano, la percorre tutta annunciando un messaggio di gioia e di consolazione per tutti.

 

La storia della salvezza conosce i suoi ricominciamenti, nei luoghi marginali, periferici, desertici, dove la Parola di Dio trova qualcuno non distratto che lascia dispiegare su di sé la sua potenza. Vale ancora: la purificazione della vita del popolo e la purificazione della vita ecclesiale iniziano non da strategie innovative, ma da qualcuno che osa lasciarsi purificare, plasmare, dare forma nuova dalla Parola di Dio.

 

E il vangelo mette a confronto la vicenda personalissima e marginale di un uomo che osa mettere il proprio cuore alla dura scuola de deserto con la realtà eclatante di una storia fatta di esteriorità e di intrighi che caratterizza la gerarchia religiosa di allora. Tutto questo non distrae Giovanni dall’abitare nel deserto per accogliere la Parola di Dio e vivere la propria conversione. Anzi, per lungo tempo la sua predicazione risuonerà ancora nel nascondimento, ma il lavoro della Parola, in profondità, lo renderà capace di indicare a tutti la via della conversione.

 

E la conversione o la forma nuova data dalla Parola, in che cosa consiste, soprattutto? La conversione è una preparazione, un essere pronti per il Signore, per la sua venuta. E preparare la via del Signore significa iniziare ad avere un altro criterio di giudizio e di valutazione: non la nostra, ma la possibilità di Dio. Non dobbiamo sforzarci per preparare una via al Signore, come se la sua venuta dipendesse dalla nostra predisposizione a preparargli strade belle e percorribili. La via è del Signore: noi dobbiamo riconoscere questo suo dono che ci precede e iniziare a camminare con fiducia su quelle vie che lui stesso, venendo, ha aperto davanti ai nostri passi.

 

La conversione è dunque un essere pronti per il Signore, per la sua venuta.

Ma l’esortazione si fa domanda: siamo pronti? Sappiamo fargli spazio nella nostra vita?

 

Don Battista Rinaldi

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