Decine di migliaia di manifestanti nazionalisti hanno interrotto gli eventi organizzati in ricordo dell’indipendenza della Polonia (che ci fu l’11 novembre 1918 al termine della Prima Guerra Mondiale) lo scorso sabato. Molto meno numerosa è stata invece la contromanifestazione dei gruppi democratici che denunciano il problema del ritorno del fascismo.

Il clima xenofobo, intollerante e antieuropeo della Polonia

Sabato 11 novembre decine di migliaia di manifestanti nazionalisti hanno marciato per le vie di Varsavia in Polonia sventolando bandiere rosse e bianche e cantando inni come “Polonia cattolica, non secolare” e “Morte ai nemici della patria“.

Sulle bandiere dei manifestanti, poi, vi erano frasi del tipo “l’Europa bianca, l’Europa deve essere bianca” o ancora “pregare per un olocausto islamico“. Secondo i dati forniti dalla polizia i manifestanti sarebbero stati in tutto sessantamila di cui la maggioranza polacca mentre altri manifestanti sarebbero arrivati da tutta quanta l’Europa.

Un clima intollerante, xenofobo e antieuropeo è quello che si respira in Polonia così come in altri Paesi definiti del gruppo di Visègard ovvero Repubblica Ceca, Ungheria e Slovacchia. Hanno partecipato al corteo anche famiglie con prole in carrozzina a seguito recitando slogan radicali come “A colpi di martello, a colpi di falce, spazziamo via la marmaglia rossa, i comunisti”. I manifestanti hanno anche scandito a chiare lettere di credere che la cultura cristiana sia superiore a quella musulmana e gli intervistati hanno sottolineato di appoggiare appieno la linea di maggioranza dura nazional-conservatrice contro i migranti.

La manifestazione nazionalista dell’11 novembre

Una delle organizzazioni leader che ha organizzato la marcia dei nazionalisti è il National Radical Camp, la stessa che qualche tempo fa ha portato in piazza moltissime persone per protestare contro l’immigrazione musulmana, i diritti dei gay, l’Unione Europea e contro tutto ciò che pregiudica i valori cattolici polacchi. Secondo i critici è stato il Governo a favorire il clima di intolleranza e xenofobia contro gli immigrati per la sua totale chiusura nei confronti del ricollocamento dei richiedenti asilo e non solo.

Ricordiamo che sabato si è festeggiata la rinascita della Polonia avvenuta nel 1918 dopo 123 anni di imperi prussiani, asburgici e russi che si giocarono la Polonia tra di loro cancellandola di fatto dalla mappa dell’Europa. Purtroppo, però, negli ultimi anni tali festeggiamenti sono stati oscurati dalla destra e dalla paura di violenza.

Alla marcia hanno anche partecipato vari agitatori di estrema destra da altri paesi europei tra cui Tommy Robinson che è il fondatore del movimento English Defence League ovvero un gruppo di estrema destra e Roberto Fiore che è il leader del movimento italiano di estrema destra chiamato “Forza Nuova”.