“In guerra”. Il film da vedere secondo Paolo Mereghetti
I problemi del mondo del lavoro tornano sul grande schermo. Vincent Lindon è un sindacalista che lotta accanto ai colleghi operai contro il padrone tedesco che ha deciso di chiudere lo stabilimento. Il film esce nelle sale il 15 novembre
IN GUERRA
di Stéphane Brizé, con Vincent Lindon, Mélanie Rover, Jacques Borderie, David Rey, Olivier Lemaire
drammatico L’accoppiata Brisé-Lindon si conferma una certezza. Regista e attore tornano insieme a tre anni da La legge del mercato ancora con un film sul mondo del lavoro e ancora una volta fanno centro. In guerra racconta la lotta degli operai di una fabbrica francese contro il padrone tedesco, che ha deciso di chiudere lo stabilimento contraddicendo gli impegni assunti. Lindon è un agguerrito rappresentante sindacale che il regista fa recitare in mezzo a sindacalisti veri: un intreccio tra “finzione” e “realismo” che si ritrova anche nel modo di raccontare, dove “finti” servizi tv si mescolano a “realistiche” riunioni sindacali.
Non c’è mai una battuta fuori luogo, una discussione che non sia più che credibile, un’immagine che non sembri rubata alla realtà. A Brizé non interessa mostrare le ragioni degli uni e i torti degli altri, quanto farci vivere il dramma di chi si trova di fronte a una decisione che può cancellare il suo futuro: i tanti momenti di un percorso umano – oltre che sindacale o politico – con cui il regista riesce trasmettere il senso di una lotta (contro la globalizzazione dei mercati) ma anche il valore di un cinema che quei problemi sa affrontare con sincerità e determinazione.
Per chi ama il cinema che si confronta con la realtà.
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